[RSF] Clamori dalla Colombia

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         07/04 - SINISTRA PATRIOTTICA BASCA APPLAUDE IL GESTO DI PACE DELLE
FARC
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2619-0704-sinistra-patriottica-basca-applaude-il-gesto-di-pace-delle-farc.html>


Mediante un comunicato pubblico, la Izquierda Abertzale basca ha
affermato che la liberazione unilaterale di 10 prigionieri di guerra,
realizzata il 2 aprile scorso dalle FARC, è un inequivocabile segno
della loro volontà di aiutare a trovare una soluzione dialogata al
conflitto sociale e armato che vive il paese. Parallelamente, nel
comunicato si invita il governo colombiano ad un atteggiamento di
reciprocità, evitando di parlare di “insufficienza” del gesto,
cosa che nasconde

la paura verso una soluzione democratica dei problemi del paese.
Inoltre, viene criticata la mancanza di attenzione del governo verso
il problema dei prigionieri politici e di guerra e si invita il
governo stesso a non sprecare questa preziosa occasione. Questo
comunicato pone sul tavolo della discussione i nodi più importanti
che la società colombiana nel suo insieme è chiamata ad affrontare
e contrasta fortemente con l'atteggiamento assurdo del governo
colombiano, che di fronte al gesto della guerriglia ha reagito con
fastidio e supponenza, impedendo addirittura che una commissione
umanitaria visitasse i prigionieri politici e di guerra che si
trovano nelle proprie carceri, senza considerare che nessun obbligo
imponeva alla guerriglia di concedere la libertà a militari e
poliziotti catturati in combattimento, e pertanto prigionieri di
guerra, fintanto che perdura il conflitto.

Nonostante questa ulteriore dimostrazione di apertura al dialogo da
parte dell'insorgenza, le azioni e le parole che provengono da parte
governativa palesano che l’unica strategia di Santos e di
Washington è quella di perpetuare a tempo indeterminato la guerra
contro il popolo colombiano.

         09/04 - ANCHE IN ITALIA VIENE DENUNCIATA LA “OPERACIÓN
EUROPA” DEL GOVERNO COLOMBIANO
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2622-0904-anche-in-italia-viene-denunciata-la-operacion-europa-del-governo-colombiano.html>


Il 5 aprile scorso il comitato “Verita e Pace in Colombia”
(http://www.veritaepace.org
) ha depositato presso la Procura della Repubblica la denuncia sulle
attività illegali condotte in Italia dalla polizia politica
colombiana (DAS) nell'ambito della cosiddetta “Operación
Europa”.

Si tratta di un’operazione avviata durante la presidenza del
narcoparamilitare Uribe dal Dipartimento Amministrativo di Sicurezza,
che ha effettuato infiltrazioni, pedinamenti,

spionaggio, minacce, intimidazioni, nel tentativo di screditare tutti
quei soggetti che a vario titolo si oppongono in Europa alla politica
genocida dell'oligarchia colombiana, ottenere la paralisi della loro
attività di denuncia e la neutralizzazione della solidarietà nei
confronti del popolo colombiano. Tali attività sono state portate
avanti per anni da parte della sottostruttura illegale denominata G3,
con la copertura diplomatica di cui gli agenti colombiani godono. In
Italia, in cui tradizionalmente vengono inviati come diplomatici dal
governo colombiano i peggiori delinquenti d'oltreoceano, ha operato
dalla sua sede romana German Villalba, reo confesso, e attualmente
sotto processo a Bogotá, che ha dichiarato come prendesse ordini
dall'assassino di sindacalisti Jorge Noguera, già console generale a
Milano, poi condannato a 24 anni di carcere. L'intera rete faceva capo
direttamente al narco ex-presidente Alvaro Uribe Vélez. La
“Operación Europa” è parte integrante della politica di
terrorismo di Stato, condotta anche al di fuori delle proprie
frontiere, in stile “Piano Condor”, ovunque nel mondo gli
organismi colombiani trovassero spazio o complicità locali.

Tra il 2010 ed il 2011 analoghe iniziative di denuncia sono state
promosse in Spagna ed in Belgio, dove le relative inchieste sono
tutt'ora in corso. È ora che il terrorismo del governo colombiano
venga smascherato in tutte le sedi e che sia smentita una volta per
tutte la favola secondo la quale in Colombia vi sarebbe un regime
democratico, in luogo del fascismo filo-imperialista e criminale che
sempre da più parti, nel mondo, viene denunciato, ma di fronte al
quale le istituzioni europee tendono a chiudere entrambi gli occhi,
pur di mantenere la Colombia tra le destinazioni privilegiate
d'investimento dei propri capitali.

         12/04 - COLOMBIA: NESSUNA PROTEZIONE PER I LEADERS COMUNITARI
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/2633-1204-colombia-nessuna-protezione-per-i-leaders-comunitari.html>


Lo scorso 28 marzo sono stati rinvenuti, lungo le rive del fiume
Pavarandó, nell’Urabá antioqueño, i corpi senza vita di Manuel
Ruíz e di suo figlio appena quindicenne. Manuel Ruíz da tempo si
batteva per la restituzione delle terre di Curvaradó, nel Chocó,
dipartimento colombiano sulla costa del Pacifico (e confinante col
dipartimento di Antioquia).

Come confermato successivamente dal difensore del popolo Volmar
Pérez, Manuel

Ruíz, assassinato dal paramilitarismo di Stato, aveva sollecitato
misure di sicurezza in tre diverse occasioni sin dal primo semestre
del 2011, misure che sia il Ministero degli Interni che le autorità
locali non gli hanno “garantito”. Volmar Pérez ha inoltre
ricordato che tra il 2006 e il 2011 sono stati 71 i leaders dei
processi di restituzione delle terre assassinati in 14 dipartimenti
del paese andino.

La propaganda con cui il governo del fascista “Jena” Santos ha
esaltato la legge della “restituzione delle terre”, promulgata
nel giugno del 2011 e definita dal governo stesso come un
“cambiamento epocale”, si sgretola di fronte alla realtà dei
fatti, laddove alla crescente protesta dei movimenti popolari che
reclamano la restituzione delle terre usurpate, lo Stato risponde con
il fuoco e la violenza del paramilitarismo per garantire alle
multinazionali che la controriforma agraria permanente non è in
discussione. La “soluzione” scritta, promulgata e propagandata
dal regime è carta straccia. La sola evidenza che emerge dal trucco
è la continuità violenta, guerrafondaia e antipopolare del governo
Santos col suo narco-predecessore Uribe.



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