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Liste elettorali abusiveProcede a
ritmo serrato l’attività di comunicazione del movimento politico di liberazione
“Per il Bene Comune” agli uffici elettorali dei vari Comuni che andranno al
voto il 6 e 7 maggio, nelle località dove è stata riscontrata la presenza di liste
non autorizzate dal soggetto nazionale. “Ogni giorno veniamo a conoscenza di
nuove candidature in liste che abusano del nostro nome” commenta la Presidente,
Monia Benini.
“Le prime
reazioni hanno dell’inverosimile: ammettono che Per il Bene Comune è presente
sul territorio nazionale da 4 anni, ma protestano per i nostri tentativi di
difesa di quello che è un vero e proprio patrimonio di idee e di progetti per
il paese. Ci accusano di voler ‘privatizzare’ una definizione, quella di “bene
comune”. Allora chiariamo subito che la definizione è chiaramente di uso
comune, ma che la cosa cambia a tutti gli effetti quando si vogliono presentare
delle liste elettorali con questo nome, già impiegato da noi alle elezioni
politiche del 2008 su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un vero e
proprio abuso nei nostri confronti e di un danno enorme che subiamo. Perché a
ben guardarci, il tentativo ricorrente di presentare liste con la denominazione
“Bene Comune” non è altro che un modo per andare all’incasso dei consensi
raccolti con il referendum sull’acqua (e qui ci sarebbe da discutere sul
risultato di quel referendum), da parte di persone tesserate o che fanno
riferimento in particolar modo a SEL, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori
e in qualche caso anche al PD.”
Rispetto
alle azioni che saranno intraprese da Per il Bene Comune nei prossimi giorni,
Monia Benini non ha dubbi: “Insieme all’ex senatore Fernando Rossi e a tutto il
nostro coordinamento nazionale, terremo monitorato il territorio per verificare
se e dove saranno ammesse liste non autorizzate. Procederemo subito con una
diffida e qualora questa non fosse sufficiente, chiederemo il risarcimento dei
danni e l’annullamento della tornata elettorale ai TAR. Spiace dover verificare
che, come nel caso del 2009 in Abruzzo, quando facemmo rinviare di due
settimane le elezioni regionali, la collettività è costretta a pagare il prezzo
delle azioni di chi ha deciso di presentare delle cosiddette liste civiche
appropriandosi del nostro nome. Sono anni che ci battiamo contro questo
sistema: non saremo certo a guardare i cuculi dell’ultima ora.” Ferrara, 4/4/2012L'Ufficio Stampa di Per il Bene ComuneTel. 0532 733656Cell. 338 2826217 (Sen. Fernando Rossi)