Re: [NuovoLab] [forum Sinistra Europea GE] Il Manifesto sull…

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Autore: giacomo casarino
Data:  
To: forumsege
CC: forumgenova inventati
Oggetto: Re: [NuovoLab] [forum Sinistra Europea GE] Il Manifesto sulla Siria: contiamo solo i morti da una parte e dall'altra?

Cara Giovanna, scusa se ti rispondo solo oggi, ma ieri sono stato fuori casa tutto il giorno. Sulla Siria non ho idee chiare (la stessa opposizione interna è divisa): quello che penso l'ho scritto in questa mailing list, in risposta a Dario Rossi. La mancanza di un'analisi critico-storica da parte del nostro giornale, che lamento, credo che sia una scelta politica, non uno stato di necessità: è molto più comodo fare la conta (presumibile) dei morti da una parte e dall'altra che compromettersi in giudizi di merito, che non siano solo la ripulsa di un intervento straniero. Sulla Libia godiamo della medesima disinformatzia che verifichiamo sulla Libia: brevi trafiletti, nessun inviato o corrispondente in loco (a differenza di quanto avvenuto per la Tunisia - Sgrena ed altri -, sulla quale pure pende l'ombra inquietante del Qatar). La situazione libica, per quel che riesco a capire, è aperta, anarchica, ha certamente bisogno di decantarsi. Certo, a mesi dalla sconfitta di Gheddafi, penso che se un centro politico esistesse in termini di controllo sul territorio, si dovrebbero cessare le persecuzioni (e peggio) nei confronti dei presunti gheddafiani e si dovrebbe avviare, come dopo ogni cambio di regime successivo ad una guerra civile ,una politica di "riconciliazione". La frantumazione in tanti poteri e milizie locali (testimonianza, peraltro, del fatto che l'insurrezione non era eterodiretta come si è voluto far credere) per ora ha impedito che il Consiglio Nazionale di Transizione godesse di piena legittimazione. Le elezioni di giugno, se saranno confermate, sono vicine: forse non saranno il toccasana, e però... Circa l'opinione che oggettivamente Russia e Cina siano avamposti antimperialisti, mi riferivo non ad esponenti del Manifesto, ma al documento congressuale del PdCI (sulla Cina, se ricordo bene) ed, in generale, alle posizioni dell'area dell'ex-Ernesto. Non so se il tanto idolatrato Fulvio Grimaldi concorda.

giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gcasarino

To: forumSEGE@???
CC: dwbsco@???; forumgenova@???
From: caviglione@???
Date: Mon, 6 Feb 2012 15:19:29 +0100
Subject: Re: [forum Sinistra Europea GE] Il Manifesto sulla Siria: contiamo solo i morti da una parte e dall'altra?
































    scusa giacomo non so chi sul manifesto crede che russia e cina siano
    i baluardi della lotta antimperialista...


    dopodichè certo il nostro gornale deve fare di più, sempre si deve
    fare di più.


    vorrei anche sapere da te che cosa ne pensi degli sviluppi in libia
    ora che gheddafi è stato eliminato e anche sapere la tua opinione
    sulla siria e su quello sarebbe bene fare/pensare su questo nuovo
    orizzonte esplosivo (aggiungiamo anche l'iran).


    ciao


    g




    Il 06/02/12 14:55, giacomo casarino ha scritto:








              Al di là delle mozioni ONU e delle
                ipotesi di interventi o
                meno dall'esterno, mi piacerebbe essere informato in
                primis delle
                contraddizioni che hanno fatto esplodere la rivolta otto
                mesi fa,
                contraddizioni che non sono ovviamente riducibili alle
                sole componenti religiose
                : come dice Uri Avnery, occorre assumere anzitutto un
                "punto di vista
                interno" (e solo successivamente geopolitico, attinente
                alle relazioni internazionali) e, magari, offrire un
                profilo, una scheda storica sugli ultimi cinquant'anni. 
                Qualcosa al riguardo è uscito in passato, ma
                decisamente insufficiente per un giornale che vorrebbe
                tornare ad essere
                "autorevole". Si può fare un bilancio dell'esperienza e
                dell'involuzione dei partiti Baath, spiegare perché sono
                diventati o dinastie
                (Siria) o consorzi familiari (Irak, sotto Saddam
                Hussein)? Se non vado errato
                (se ho letto bene), la Siria da oltre quarant'anni vive
                in "stato di
                emergenza": solo per ragioni di politica estera (i
                conflitti di area, al
                cui centro sta Israele) o anche per altri motivi? 
                Esistono contraddizioni di classe  (dovrebbero
                interessare ad un giornale che si
                professa comunista)? Se le ragioni della libertà contro
                le dittature sono
                strumentalizzabili da Lega Araba e dall'Occidente,
                dobbiamo forse prenderne la
                distanza e sdraiarci acriticamente sugli interessi di
                Russia e Cina? Queste due
                potenze sono forse la garanzia, come qualcuno crede
                insipientemente, della
                lotta antimperialista? Sono nodi, questi, su cui
                andrebbe fatta chiarezza e
                presa una posizione.



              giacomo casarino
              storico
              genova
              contatto skype: gcasarino

















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