Che Human Rights Watch denunci gli oltre 3500 morti in piazza, in larga misura cittadini inermi, e lo stillicidio di civili ammazzati (e i 13.000 nel frattempo imprigionati) continui; che Assad non abbia rispettato l’accordo del 2 novembre, non avendo ritirato i mezzi corazzati dalle città e dalle strade; che la Lega Araba - solo 4 Paesi contrari o astenuti: su 22: tutti e diciotto amici degli imperialisti? - abbia “sospeso” la Siria: di tutto questo a Chavez non importa assolutamente nulla. Egli ripete, quasi sotto dettatura, l’ossessiva solfa del dittatore siriano: “terroristi infiltrati” ad opera dell’Occidente. Strano che di questi terroristi stranieri le forze di sicurezza del regime, tra morti e incarcerati, non ne abbia beccato uno per mostrarcelo, così tutti saremmo rimasti convinti. Come se non esistesse un’opposizione interna, in parte in esilio, che recentemente si è riunita all’estero ed ha trovato un’unità di azione. Scrivono le agenzie: ”il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha accusato Stati Uniti e Unione Europea di "infiltrare terroristi" in Siria per seminarvi "violenza e morte", come è successo in Libia […] all'inizio di quest'anno”. Mentre pacifisti ed anti-imperialisti italiani NON circondano in ogni città ambasciata e consolati e NON promuovono possenti cortei contro la repressione e a difesa delle minoranze prima che la situazione precipiti in un’aperta guerra civile, c’è già chi pregusta, chi si sfrega le mani per un possibile intervento straniero: le cose a quel punto risultando cristalline, potrebbero finalmente agitarsi a dovere e denunciare come complici degli imperialisti coloro i quali non ci stanno a che, in Siria, come in Yemen ed altrove, le opposizioni – QUALE CHE SIA IL LORO ORIENTAMENTO POLITICO - vengano massacrate.
giacomo casarinostoricogenovacontatto skype: gcasarino