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Autore: laura picchi
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To: m.ciancarella, info, luca loffredo, marisa.pareto, elena gaetti, lista123lm, lucca, lucca, la gurfata, salah chfouka, giulio sensi, roberto sensi, alessio ciacci, forumlucca
Vecchi argomenti: [Forumlucca] motivazioni sentenza primo grado strage di Ustica tribunale civile di Palermo: nota di laura picchi
Oggetto: [Forumlucca] grazie a siciliainformazioni che ha letto le motivazioni della sentenza di primo grado trib. civ. Palermo su Ustica e fa buona informazione.

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/132733/ustica-tribunale-palermo-grave-mancanza-collaborazione-dellaeronautica.htm

Ustica, il Tribunale di Palermo:

"Grave mancanza di collaborazione dell'Aeronautica"









                    
                    
                    
                
            
        
        


            
            
            
            
                
                    
                
                
"La mancata messa a disposizione dell'Autorita' giudiziaria da parte
dell'Aeronautica militare di tutti i documenti relativi ai rilevamenti
dei radar della difesa area indispensabili per il compiuto
accertamento dei fatti puo' considerarsi non casuale ne' frutto di mera
negligenza, in considerazione della sua natura sistematica e
dell'enorme rilevanza dei dati omessi rispetto a quelli forniti, che
non poteva non essere percepita da chi appartenendo al sistema della
Difesa Area conosceva




perfettamente la tipologia, natura e importanza della documentazione disponibile".

E' quanto si legge nella motivazione della sentenza con  la quale, la
 settimana scorsa, il giudice del Tribunale di Palermo  Paola Proto 
Pisani ha condannato i ministeri della Difesa e dei  Trasporti al 
maxi-risarcimento di 100 milioni in favore dei familiari  delle vittime 
della strage di Ustica.        Secondo il Tribunale civile di Palermo, 
la notte del 27 giugno  del 1980, quando il Dc9 dell'Itavia precipito' 
in mare, c'era uno  "scenario areo complesso", evidenziato anche nei 
radar dalla presenza  di "tracce di arei militari". Un disastro 
annunciato, dunque, di  fronte al quale per i giudici di Palermo sono 
evidenti le  responsabilita' dei ministeri della Difesa e dei 
Trasporti. 


"Poiche' rappresenta un dato pacifico che il Dc9 al momento
dell'esplosione procedeva sulla rotta assegnata dove era regolamente
stabilizzato secondo il piano di volo - si legge nella sentenza - la
circolazione lungo la stessa rotta e' un fatto colposo imputabile in
concorso al ministero della Difesa e dei Trasporti".

"I predetti ministeri - scrive il Tribunale - infatti avrebbero
dovuto garantire l'assenza di ostacoli alla circolazione aerea e/o di
altri velivoli lungo la rotta assegnata al Dc9, e comunque adottare
misure idonee a prevenire l'incidente, ad esempio non autorizzando il
decollo del Dc9 o il volo sulla solita rotta o assegnando altra rotta
per il volo di quel giorno. E' emersa la prova che quel giorno, nei
cieli, vi era una situazione particolare che imponeva l'adozione di
speciali misure. Se i ministeri avessero adottato il comportamento cui
erano tenuti, sorvegliando adeguatamente la situazione dei cieli,
percependo la presenza di altri aerei lungo la rotta del Dc9 e
avvertendo il pilota della necessita' di cambiare rotta onde sottrarsi
ai pericoli connessi alla presenza di aerei militari, l'evento non si
sarebbe verificato".

Ma c'e' di piu'. Nelle motivazioni della sentenza, infatti, il
giudice si concentra anche sull'azione di depistaggio messa in atto.
"La mancata consegna di documenti cosi' rilevanti per il compiuto
accertamento dei fatti - dice il giudice - deve spiegarsi in ragione
del contenuto dei documenti non consegnati, dai quali deve ritenersi
verosimile che emergessero elementi di responsabilita' per
l'Aeronautica militare in relazione al disastro, non spiegandosi
altrimenti una forma cosi' grave di mancata collaborazione e anzi
dovendosi ritenere che laddove da tali docuemnti non fossero emersi
elementi indicativi del coinvolgimento di velivoli miltiari
nell'incidente occorso al Dc9 l'Aeronautica militare li avrebbe messi a
immediata disposizione dell'autorita' giudiziaria".
            
            


            © Riproduzione riservata


                

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Subject: motivazioni sentenza primo grado strage di Ustica tribunale civile di Palermo: nota di laura picchi
Date: Thu, 22 Sep 2011 10:11:15 +0200









Premesso che è una sentenza di primo grado e dunque appellabile,
ma i giornali italiani, l'informazione in Italia ancora una volta fanno disinformazione.
Questo giudice non era chiamato a ricostruire la dinamica ultima della strage di Ustica, nè a dirci chi è l'assassino, ne' è minamente importante per quale tesi propende questo giudice, non c'erano imputati per strage.
Questo giudice era chiamato a dirci se il Ministero dei Trasporti e quello della Difesa sono responsabili di aver causato un danno ai familiari delle vittime che li hanno citati in giudizio.
Importante che questo giudice sia ripartito dalle competenze di ciascuno dei due ministeri citando molte leggi precedenti al 1980 e in vigore la sera di Ustica, di AM Italia e abbia riguardato gli atti di Priore, le perizie, gli atti della commissione Strage per capire se i due ministeri hanno fatto tutto il loro dovere nell'impedire la strage di Ustica e se dopo abbiano fatto tutto il loro dovere affinchè le vittime e le loro famiglie abbiano verità e giustizia.
Questa giudice ha scritto che il defunto senatore a vita Francesco Cossiga, presidente del Consiglio la sera di ustica, si è contraddetto in 31 anni numerose volte e che Cossiga non ha offerto nessun elemento utile per arrivare alla sentenza di primo grado che è stata emessa da questa giudice, che Cossiga e Amato si sono contraddetti anche tra loro e per questa giudice sono del tutto inattendibili.
Questa giudice ha scritto che si è profittato da parte di AM Italia del fatto che i giudici non conoscessero il funzionamento della difesa aerea italiana per far sparire o non consegnare subito o alterare delle prove.
A noi non sfugge che questa è una sentenza di primo grado, dunque appellabile, dunque i Ministeri hanno tutto il diritto in appello di difendersi e se sono innocenti di provare che lo sono.
Quello che è insopportabile è la disinformazione e attacchi ad una giudice che in primo grado ha espresso il suo libero convincimento in una sentenza dopo 3 anni di processo.
Verrebbe da dire ai politici, ai giornalisti ecc. che straparlano: un po' di serietà signori e signore, 31 anni fa sono state assassinate 81 persone e non finì lì....
Grazie per l'attenzione. Laura Picchi associazione antimafie Rita Atria