@ Vag61, in via Paolo Fabbri 110
- GIOVEDI' 22 settembre'011 dalle 18
Iniziativa di "Time Out" (Bartleby- Coll.Utopia- Vag61-
Antagonismogay- Laboratorio Smaschieramenti) in vista dell'assemblea
nazionale del 25, con la partecipazione di alcuni attivisti dei Punti
San Precario Roma: video-aperitivo, presentazione del percorso verso
lo sciopero precario e cena di autofinanziamento.
Link:
http://vag61.noblogs.org/post/2011/09/17/time-out-verso-lo-sciopero-precario-ed-il-15-ottobre/#more-3037
- SABATO 24 settembre'011 dalle 16
Incontro dei Punti San Precario
- DOMENICA 25 settembre'011 dalle 10,30 alle 17
Costituente dello sciopero precario
Link:
http://vag61.noblogs.org/post/2011/09/17/la-costituente-dello-sciopero-precario/
- Il comunicato di Time Out:
TEMPO DI SCIOPERO, TEMPI DI VITA
Link:
http://vag61.noblogs.org/post/2011/09/17/time-out-verso-lo-sciopero-precario-ed-il-15-ottobre/#more-3037
Il 6 maggio scorso inaugurammo Time Out, uno spazio pubblico cittadino
di iniziativa politica, al tempo della crisi globale. In quella data,
decidemmo di attraversare la giornata di mobilitazione proclamata
dalla CGIL con l’intenzione di estendere il significato e la portata
di quello sciopero.
Un’iniziativa, quella del sindacato, che ci sembrava essere
insufficiente e distante dai bisogni dei tanti precari e dalle
mobilitazioni che per tutto l’autunno avevano attraversato l’intero
paese. Uno “sciopericchio” venne definito da molti, perché incapace di
porsi una questione divenuta centrale: come fanno i precari e le
precarie a scioperare? A liberarsi dalla ricattabilità che attanaglia
le loro vite sul posto di lavoro e rivendicare diritti e soldi? Per
quella giornata costruimmo una piazza contro le politiche di
austerità, per un welfare adeguato alle necessità delle nuove figure
del lavoro.
Lo facemmo provando a tenere insieme un’eterogenea galassia di precari
e precarie, che stavano già subendo i drastici tagli approvati allora
come oggi da un governo criminale. Per noi però quello sciopero non fu
solo una giornata di mobilitazione politica, fu anche e soprattutto
un’occasione per riprenderci il nostro tempo di vita, che è tempo di
sottrazione al lavoro, o al non lavoro, occupandolo con quelle
attività solitamente definite “inutili”, se non accessorie : la
musica, l’arte, la poesia, la festa.
Oggi, a qualche mese di distanza, le parole d’ordine che costruirono e
diedero vita a quelle piazza ci sembrano essere ancora valide. I
governi dei paesi in crisi da debito sovrano, tra cui l’Italia,
adottano pesantissime politiche di austerità. Il pareggio di bilancio,
vecchio ma attuale dogma monetarista, deve essere raggiunto con tagli
drastici a tutti i settori. Tuttavia la crisi non è solo finanziaria.
Assistiamo anche ad una crisi della sovranità. Gli Stati sono ormai
diventati un’articolazione di meccanismi di gestione dei flussi
economici che operano su una scala ben più ampia di quella nazionale.
Non è un caso che l’approvazione di una manovra sia oggetto di
discussione di istituzioni europee e addirittura delle grandi aziende
(private) di rating. Se questo è il quadro dentro il quale saremo
costretti a muoverci nei mesi a venire, crediamo che sia necessario
aprire un percorso di lotta nella città di Bologna che sappia però
guardare contemporaneamente a quanto si muove sul piano europeo. Un
percorso che sia in grado di affrontare l’interrogativo dello sciopero
precario; uno spazio in cui sperimentare forme adeguate di
partecipazione politica non rappresentabili; uno strumento per
smascherare l’imbroglio neo-liberista del pareggio di bilancio e
rivendicare il diritto all’insolvenza, un welfare adeguato alle nostre
necessità.
Riteniamo che le possibilità che si aprono dentro la crisi possano
potenziarsi dentro il percorso segnato dagli Stati Generali sulla
Precarietà e dalla rete che sta lavorando attorno allo Sciopero
Precario, la quale si riunirà proprio nella città di Bologna, presso
lo spazio autogestito Vag 61, il 25 settembre. Una giornata di
confronto e dibattito in cui preparare la grande mobilitazione
transnazionale del 15 ottobre. Una giornata contro l’austerità e per
il diritto all’insolvenza, nata nelle acampadas spagnole. Una giornata
in cui ribadire che nella crisi non ci sono alternative: o si sta con
i movimenti o si sta con i governi dell’austerità. Un appuntamento che
sappia però guardare anche oltre quella data, perché tutti e tutte noi
sentiamo la necessità di aprire percorsi di lotta più lunghi e
consistenti intorno alla precarietà, alla questione del debito e del
welfare.
Time Out
(Bartleby- Coll. Utopia- Vag61- Antagonismogay- Laboratorio Smaschieramenti)
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