[Forumlucca] strage di Ustica: Ecco come il collegio Misiti …

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著者: laura picchi
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To: m.ciancarella, info, marisa.pareto, roberto sensi, forumlucca, giulio sensi, alessio ciacci, salah chfouka, giovanna duranti, la gurfata, lista123lm, elena gaetti, luca loffredo
題目: [Forumlucca] strage di Ustica: Ecco come il collegio Misiti inquinò le indagini di fabrizio colarieti

La premessa è d'obbligo e il giornalista Colarieti se ne dimentica(noi no in nessuna occasione): bisogna sempre dire che a processo sono andati in 4 generali Ami e tutti sono stati assolti definitivamente(Tascio e Ferri oggi sono defunti ndr) non per depistaggio che non esiste come reato, ma per il presunto reato di non aver detto tutto quello che sapevano di quanto accaduto la sera di Ustica al livello politico. Fatta la premessa, buona lettura:
Ecco come il collegio Misiti inquinò le indagini

                    
                        Pubblicato il 15 giugno 2011 da stragi80.it                    


                    
                        

La storia della perizia sulla famigerata bomba, che – a parere del sottosegretario Carlo Giovanardi e dell’ingegner Aurelio Misiti
(nella foto accanto) – riuscì a tirare giù il Dc9 Itavia senza scalfire
gli arredi della toilette dove era stata posta (non si sa da chi e
perché), è tutta nelle pagine di un paragrafo della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore. Il titolo è eloquente e non ha bisogno di preamboli: “Inquinamenti peritali“. E
la verità, sulla missione di quel collegio guidato da Misiti, è proprio
là, tra quelle carte, e in particolare nelle trascrizioni di alcune
telefonate intercettate.

La ricostruzione di Misiti, lo si è ripetuto più volte, fu bocciata
dagli stessi inquirenti, innanzitutto perché l’elaborato che la
sosteneva era affetto “da tali e tanti vizi di carattere logico, da molteplici contraddizioni e distorsioni del materiale probatorio”
da renderlo inutilizzabile. In sostanza il livello scientifico di
quella perizia era talmente scadente da essere dichiarato
inutilizzabile, comprese le sue conclusioni: contraddette dalla realtà
dei reperti e contestate da altre perizie, che non rivelarono sui
rottami del Dc9 Itavia (in particolare proprio nella toilette, ma anche
nella stiva) le evidenze di un’esplosione interna.

Tuttavia le attività di quei periti si distinsero anche per altri
motivi. Furono disturbate da pesanti interferenze e inquinate dagli
interventi degli allora imputati (i generali dell’Aeronautica militare) e
dei loro consulenti. Gli avvicinamenti, i collegamenti, le trasmissioni
di informazioni e di disposizioni, nei due sensi – cioè tra parte
imputata e periti d’ufficio – vennero inequivocabilmente fotografate
dalle intercettazioni telefoniche che Priore dispose sulle utenze in uso
ad alcuni indagati. Quelle imbarazzanti telefonate, successivamente,
servirono a motivare il provvedimento di revoca degli incarichi, per
“infedeltà”, a due membri del collegio Misiti. Quei colloqui dimostrano,
infatti, che i periti coordinati dall’ingegner Misiti tennero per molto
tempo – sia durante il compimento della perizia che dopo il suo
deposito – comportamenti palesemente in spregio dei loro doveri
d’ufficio, primo tra tutti il segreto, e lontani anni luce dal loro
mandato a indagare sulle cause del disastro “senz’altro scopo che quello di far conoscere al giudice la verità”.

Scriveva Priore: “S’è instaurato un rapporto tra parti imputate e
periti d’ufficio, il più delle volte mediato da consulenti di parte –
che direttamente (di certo il generale Nazareno Cardinali e l’ingegnere
Ermanno Bazzocchi) o indirettamente (l’ingegnere Marco Giubbolini, il
colonnello Andrea Torri, l’ingegnere Paolo Neri), hanno riferito
all’imputato Tascio (…) che a sua volta tempestivamente aggiorna i
principali coimputati, e cioè i generali Bartolucci, Ferri, Melillo,
Zauli, Pisano e Cavatorta”. E ancora: “Tale rapporto, che sulle
prime era apparso finalizzato alla fissazione ed alla comunicazione
delle sedute di operazioni peritali, o comunque occasionato dalle
necessità della perizia o forse da risalenti relazioni di conoscenza, si
manifestava nel corso del tempo di natura diversa. (…) Sempre
nell’ambito di questo rapporto erano confidate notizie di tale rilievo e
delicatezza da non poter essere riferite per telefono, ma – come
anticipato dai periti d’ufficio – positive per le parti imputate; così
come venivano rivelati l’“atteggiamento dell’inquirente” e supposte
pressioni di questo GI e di rappresentante dell’Ufficio del PM,
pressioni su cui però – si rassicurava – i periti non avrebbero sentito
l’inquirente. Il rapporto era divenuto tale da indurre l’imputato a
definire i periti giudiziari “periti nostri”. Il rapporto, rafforzandosi
nel tempo, induceva i periti a confessare pressioni, indirizzi sulle
conclusioni della perizia, e “disagi” dell’Ufficio; pressioni cui la
parte imputata non desiderava assolutamente che il perito d’Ufficio
s’adeguasse, e disagi su cui i periti, come assicuravano, non avrebbero
deflettuto di una virgola ed avrebbero mantenuto le loro posizioni”.
Ecco le trascrizioni di quelle telefonate:
Tascio (T) – Bartolucci, 2 febbraio 1993 ore 17.54:
T. …Nel
frattempo Cardinali mantiene… gli ho detto “Tu cerca di mantenere un
contatto con Castellani (parole incomprensibili), perché per il resto
dobbiamo aspettare…”.
Tascio (B) – Bartolucci, 11 febbraio 1993 ore 13.41:
T. Una novità.
Da parte perizia niente. Cioè, c’è un appuntamento tra Cardinali e
Castellani lunedì. Penso che la settimana, insomma, sia foriera di molte
informazioni.
Tascio (T) – Cardinali (C), 16 febbraio 1993 ore 15.40:
T. Novità non ce ne sono, vero?

C. Novità non ce ne sono. Io ho parlato… ho tentato di…

T. Sei stato da quello là poi?

C. Non ci sono stato perché ieri mattina l’ho chiamato e m’ha detto
che era impegnato tutti e tre i giorni… l’unica cosa che gli ho chiesto,
dico: “Ma c’è qualche argomento in particolare in agenda?” Dice: “No –
dice – solamente per farvi passare un po’ di tempo, per farvi vedere il
relitto con ulteriori montaggi… “. Dico: “Per quanto riguarda la perizia
a che punto siamo?”. M’ha detto, dice: “Mah, noi restiamo ancora che,
tre mesi dopo che riceviamo l’ultima perizia… dei provvi (fonetico)
specialisti”.
Tascio (T) – Bartolucci (B), 13 maggio 1993 ore 15.26:
T. …Oh, tra
l’altro, quel Picardi, che è il radarista del magistrato, che a seconda
delle giornate…, perchè non ha ancora…, ha presentato la sua relazione
però non ha consegnato le conclusioni. e quest’altro emerito professore
dice che lui prima sente gli altri e poi consegna le sue conclusioni!

B. E che cavolo (parola incomprensibile)!

T. E’ esattamente questo: che prima vuol vedere da che parte tira il
vento e poi, secondo il vento, dà le sue conclusioni. Però da quello
che dice, secondo lui…, perchè il Casarosa ha concluso che la sua
interpretazione dei fatti si identifica solo se ci sarà da parte radar
una conferma della presenza di un altro velivolo. Quel delinquente di
Picardi dice che sei blot (fonetico) – rectius: plot; nde – di tutti
quelli esistenti là in mezzo non appartengono ai rottami del velivolo.
Quindi, a parte la famosa “meno 12 meno 17”, sulla quale lui non ha
espresso ufficialmente un parere, però questi sei blot – v. sopra nde –
farebbero pensare a qualcuno… a qualcosa di diverso dal velivolo
presente.

T. Oh, questo Santini, tra l’altro, è spaventato a morte. Spaventato
a morte che si-si-si appalesi una tesi come quella sposata di (parola
incomprensibile), cioè in questa presentazione era preoccupatissimo…
mentre Priore voleva un dibattito ancora superiore, Santini invece era
quasi timoroso che si potesse pensare che già avevano in mano una-una
un’ipotesi condivisa da tutto il collegio. Quindi la tecnica di Priore
non è condivisa dai suoi periti i quali sono tutti figli di puttana, a
dire il vero, perchè vogliono vedere come come girano le acque per poi
ognuno di loro dirà la sua, capisci? E invece i tedeschi e gli inglesi,
che non hanno nessuna remora… perchè, praticamente, m’ha detto
Bazzocchi, che questo Santini, a Forlì, vuole creare una università tipo
Erice, come quella di Zichichi.

B. Sì, ma questo Santini è proprio un cretino, eh!

T. Eh, però lui, temendo le rappresaglie eccetera, si comporta… ‘sta
mattina, tra l’altro, io ero sull’ingresso che aspettavo ‘sta gente,
fuori dell’aeroporto eh! è venuto lui, Castellani mi ha salutato con
molto calore, e questo…, io gli ho dato un’insensata (fonetico) eh!
“famoso professore (parola incomprensibile)”, ma insomma non ho sentito
un tubo!” poi è arrivato Priore…

T. Quindi Priore si mantiene come il povero Ponzio Pilato, in maniera che fa parlare tutti e… andava oltre le posizioni di Santini.

B. E Santini che voleva dire?

T. Santini voleva evitare proprio, secondo quello che mi hanno
detto, la sensazione di tutti, sia di Giubbolini che degli altri, è che
lui volesse evitare che la stampa potesse parlare di posizioni già
consolidate, quasi che il collegio abbia escluso, perchè c’è stato un
momento, non mi ricordo quale passaggio, che qualcuno della parte
avversa ha detto, dice: “ma com’è, per due anni siete andati a studiare
solo l’esplosione!?”.
Tascio (T) – Ferri (F), 13 settembre 1993 ore 14.57:
T. Oh! nel
frattempo che questo Brandimarte, pare che Cardinali ha parlato con lui e
con Castellani e questo Helde sta lavorando assieme con loro. Insomma,
da quello che dice Brandimarte per telefono sembrerebbe che hanno
analizzato le dichiarazioni di quel vergognoso lì di Sewel, che,
insomma, sia tutto campato in aria, ma insomma, s’è tenuto un po’ sul
vago però… insomma sembrerebbe che… Castellani ha detto che, mentre
prima Priore, un giorno sì e un giorno no, gli faceva urgenza per
consegnare la relazione, adesso non fa più questa urgenza. cioè, non è
che dice: “consegnate quando volete”, ma non sta lì a pressare.
Tascio (T) – Zauli (Z), 22 settembre 1993 ore 15.49:
T. Per quanto
riguarda invece la perizia, quel… quel coso là, come si chiama? Helde,
sta periziando anti – Sewel, in un certo senso, e dice Brandimarte che,
insomma, non… so’ tutte fandonie quelle che ha detto quell’altro.
Sembrerebbe! Per quello che si può accettare da Brandimarte! E poi
Castellani ha detto che: “Rispetto all’urgenza che prima Priore metteva
di continuo…”. Adesso ha rallentato!

Z. Adesso non gli fa più urgenza! Non è che gli abbia detto: “Fate con comodo”, ma non sta lì a premere come faceva prima.
Tascio (T) – Melillo (M), 16 ottobre 1993 ore 16.19:
T. Dai nostri
periti, cioè, da Cardinali che contatta Cardinali e compagni,
sembrerebbe che gli stessi periti dicono che quell’americano è un
imbecille, un millantatore.
Tascio (T) – Zauli (Z), 18 ottobre 1993 ore 20.42:
T. Questo perché
temono non ci sia la proroga e quindi, in questa incertezza,
praticamente, farebbero questa leva (fonetico) e anche se non sarà una
perizia completa, ma insomma, una sorta di… E quindi sembrerebbe che poi
in questa perizia che presentano, insomma, il missile sia completamente
escluso e ci sia la bomba, anche se qualcuno non è d’accordo. Più che
altro è un problema anche di ubicazione. Pare che Taylor insiste per
metterla nella toletta, quell’altro per metterla nella terrazza
(fonetico)

Z. A me basta che sia dentro l’aeroplano!

T. Ecco! Dentro l’aeroplano!
Tascio (T) – Ingegnere (I), 25 ottobre 1993 ore 08.42:
T. …Non sarà una
perizia – ha detto Castellani – completa, però il magistrato, non
essendo certo di ottenere la proroga che ha richiesto, ha detto ai suoi
periti di presentare comunque quello che è possibile ai primi di
dicembre.

I. Ah! si io ho parlato con Castellani una settimana fa e lui m’ha
detto: “mah, ci dobbiamo incontrare ai primi di dicembre perché…”.

T. Eh, esatto!

I. …Oramai siamo agli sgoccioli…

T. Mah! Castellani sembrerebbe che…, e anche Brandimarte… comunque
io non ho ancora inteso Cognini e Torti – che del missile non è proprio
il caso di parlarne! sono orientati sulla bomba anche se la collocazione
di questa bomba… Taylor rimane sempre per la sua idea e gli altri
rimangono di idee diverse per le prove che hanno fatto. E poi c’è quella
famosa teoria di Casarosa che non so quanto credito riscuota.
Tascio (T) – Melillo (M), 27 ottobre 1993 ore 12.06:
T. …non so se t’ha aggiornato Cardinali, ma comunque il Castellani ha detto che appunto…

M. Chi è Castellani?

T. Castellani è virtualmente il capo della perizia giudiziaria. è
quel professore del…, aeronautico, se vogliamo, della facoltà di…, ecco,
che in dicembre avrebbero dovuto presentare questo e che il missile…
del missile non se ne può parlare, quindi c’era questa bomba sulla cui
collocazione sono ancora in dubbio, sia da ‘na parte sia dall’altra.
Taylor è rimasto sempre della sua stessa idea…

M. Un’altra cosa. Queste queste benedette perizie che dovevano
giungere ed essere discusse una alla volta e che quel benedetto
professore radarista, come cavolo si chiama!? Io…

T. Picardi!

M. Eh, Picardi la!

T. Non ha fatto le conclusioni ancora.

M. Io… mi dispiace… che avevo, nel leggere la sua perizia … (parole incomprensibili).

T. Eh, lo so. Corra’, è un uomo… un uomo un po’ debole. Ne parlano
come uno veramente veramente di scarsa caratterialità, in un certo
senso.

M. Eh va be’! Prima ha scritto certe cose; quelle so’ rimaste!
Tascio (T) – Pisano (P), 10 marzo 1994 ore 20.06:
T. No. Adesso il
fatto è questo. E’ che poi, stando lì, c’era Castellani e c’era anche
Picardi con i quali questo Giubbolini ha parlato e, insomma, questi
hanno detto un certo numero di cose che io per telefono non è il caso
che ti dica, ma praticamente il gruppo Castellani…
Ferri (F) – Tascio (T), 17 marzo 1994 ore 17.09:
F. Embè, che loro stanno a senti’ quello che dice Priore! Non lo so!

T. Loro non lo sentono, però…
Tascio (T) – Melillo (M), 29 dicembre 1994 ore 09.58:
T.    …Lui difatti, Castellani, poco prima del Natale ci ha confessato “mi si sono aperti gli occhi”.


M.    Chi è questo Castellani?


T.    Castellani è uno dei periti del giudice, è professore…


T.    Lui ha detto (questo GI; nde) “lui non vuole le conclusioni nette
 alle quali noi siamo arrivati, li vuole le sfumature”, nell’ambito 
delle quali possa fare quello che cazzo vuole lui, caro Corrado.
Tascio (T) – Bazzocchi (B), 2 gennaio 1995 ore 12.54:
T. Ho
 capito che il Giudice non vuole conclusioni, vuole delle conclusioni un
 pochino sfumate, l’ha detto Castellani, quindi, io non voglio che anche
 lui si lascia convincere a sfumare le conclusioni,…
Tascio (T) – Cardinali (C), 13 gennaio 1995 ore 19.59:
C.    …Io stavo 
parlando con Oddone; in effetti ho parlato anche con l’ing. Bazzocchi… e
 quindi m’ha detto pure… Dice che ha parlato con Santini… Lì… e Santini 
gli ha detto, dice: “Speriamo di finirla al più presto e che ci sia una 
convergenza e che concluda quindi la cosa”. Quindi Santini è sembrato 
tranquillo sul fatto che riescono ad armonizzare tutte quante le varie 
discrepanze…


C.    …ecco, volevo dire, appunto dico: con Castellani, Torri prenderà 
appuntamento per…, possibilmente, per venerdì sera, perché io torno da 
Parigi la mattina, oppure l’inizio della settimana dopo.


T.    Va bene.


C.    Così vediamo di sentire come si stanno muovendo. Insomma, secondo
 me, la cosa importante in questo momento è monitorizzare e vedere come 
si muovono, e poi facciamo le azioni che pensiamo…
Tascio (T) – Bazzocchi (B), 16 gennaio 1995 ore 20.02:
B.    Eh, un altro 
punto. Io sto completando la traduzione di quell’ultima relazione in 
inglese, per mandarla, ed ho preavvertito Taylor che gliel’avrei 
mandata. Ecco! Perché io penso questo. Il giudice, avendo ricevuto altri
 documenti, dovrebbe informare i suoi consulenti.


T.    Sì. Beh! Probabilmente lo fa. Noi non lo sappiamo. Non abbiamo modo di sapere se lo fa.


B.    Io potrei… Io ho avvertito Taylor che gli avrei mandato questa cosa, però sto ancora mettendola a posto.


T.    Beh, io credo che quando l’ha messo a posto…


B.    Io l’avverto…


T.    Lo avverte e glielo può mandare.


B.    …e sentire se lui intanto è stato avvertito, è stato convocato. …
Argento (A) – Tascio (T), 21 gennaio 1995, ore 21.04:
T.    …mi ha 
telefonato Neri, il quale ha fatto un viaggio insieme al tecnico del 
radar del magistrato, Picardi, il quale ha detto che il magistrato ha 
perseguito per anni una sola soluzione e ora che si trova di fronte a 
questa soluzione, che non è la sua e cerca di escogitare un escamotage 
perché è nei guai…
Tascio (T) – Bartolucci (B), 23 gennaio 1995 ore 09.30:
T.    …poi, alle 
sette, sono andato a prendere Bazzocchi per due motivi, sia perché 
volevo tenerlo acceso, insomma perché non era stato…, secondo volevo 
sapere l’incontro che aveva avuto con questi qui del Magistrato, i vari 
Castellani, Santini… E praticamente di questo secondo aspetto, te l’ho 
detto, ha detto che sono estremamente risentiti per il comportamento del
 nostro amico. Quindi è un punto di vista loro che non giustifica il 
possesso di tutte ‘ste cose con la compromissione anche della loro 
stessa azione peritale, in un certo senso. …
Tascio (T) – Zauli (Z), 23 gennaio 1995 ore 19.20:
T.    E quindi 
hanno brevi mano, si sono confidati e hanno detto che, insomma…, loro 
sì, hanno firmato, ma hanno firmato senza che la perizia gli fosse stata
 consegnata…


T.    …Noi stessi abbiamo mandato da uno di questi periti la traduzione del
 nostro lavoro, perché il nostro lavoro non è stato certamente dato 
tradotto. Io non so se questo sia un dovere da parte del Giudice. Ma 
essendoci dei periti stranieri… eh! Insomma, non so se è il Giudice che 
deve leggere le nostre perizie o se anche devono poterle leggere i 
periti stranieri.


Z.    Noi l’abbiamo date a Taylor.


T.    Noi l’abbiamo dato a Taylor.


Z.    A Taylor solo.


T. A Taylor solo.

Z.    Mentre invece sarebbe bene che ce l’avessero tutti. …


T.    …Però, dai contatti avuti con Vunvall (fonetico) e con altri, sa!, 
abbiamo avuto la sensazione che loro abbiano detto delle cose che poi 
non poi compaiono…


Z.    …nel testo. …


T.    Quanto poi agli ultimi sviluppi, il Neri è tornato da Londra assieme con quel perito del magistrato.


Z.    Perito?


T.    Radar. Quel il Picardi. E questo, lungo la strada, gli abbia detto, 
dice: “Guarda che è nei guai il Giudice, perché per tutti questi anni 
non ha fatto altro che andare alla ricerca del missile e poi si è 
trovato tra le mani invece la bomba, per cui non sa come fare per 
cambiare idea. – dice – Noi non defletteremo di una virgola – dice – 
abbiamo attaccato anche le relazioni di quel Pente e di quel Vadacchino.
 Le abbiamo attaccate violentemente, perché è una cosa di una assurdità 
enorme”. Quindi, sembrerebbe che l’atteggiamento dei periti, perlomeno 
di questi, adesso…, secondo quello, anche di Casarosa, sia di non 
modificare assolutamente quello che loro hanno detto. …
Tascio (T) – Cavatorta (C), 26 gennaio 1995 ore 19.33:
T.    Comunque, 
Castellani, il perito del Giudice, ha detto, dice: “Guardi, noi… ha 
fatto in tutti i modi, ha cercato in tutte le maniere di orientarci, 
spingerci verso delle soluzioni che lasciassero il dubbio”. No!? Ora 
sembrerebbe che i periti non consentano questo, nel senso che mantengano
 tutti la loro posizione, quelli del Giudice.
Il rapporto anomalo tra indagati e 
periti d’ufficio risulta ancora più forte – quasi di tutela, protezione e
 sostegno – anche dall’analisi di alcuni documenti sequestrati al 
generale Zeno Tascio. “Bisogna aiutare i periti con la stampa, con la TV, con i nostri periti”, afferma il generale in un appunto dal titolo “Santini a Londra”. E ancora: “Brandimarte negativo e incompetente”, “Casarosa è una sorpresa: nominato da Santini si distingue per incompetenza, ma dice S.: “è sotto controllo”. Qui l’analisi di Tascio si spinge anche oltre: “Vogliamo
 indurre il magistrato a riflettere sull’operato dei propri periti; 
vogliamo offrire ai periti cosa ci risulta. Effettuino in proprio 
valutazioni endogene che nostre, un punto di appoggio nel sostenere tesi
 interamente impopolari e suscettibili di forti attacchi da parte della 
stampa e della associazione delle vittime. Vogliono fare tutto questo 
prima delle elezioni in modo che se i risultati di queste relegassero la
 sinistra in posizione subordinata, noi non si debba dopo essere 
tacciati di aver sfruttato un risultato elettorale per dire cose 
antipatiche. Certo non abbiamo molta speranza in questi risultati, ma la
 parte civile è formata tutta da periti e avvocati militanti nella Rete 
di Leoluca Orlando”. Ancora: “Noi siamo pronti con la nostra 
perizia che peraltro è completa: il prof. Picardi, radarista perito 
(inc.) è giunto a conclusioni uguali a quelle dei nostri periti radar: 
così pure l’ing. Castellani concorda in pieno con quanto concluso dal 
nostro ing. Bazzocchi. Si dissociano dalle conclusioni dei nostri periti
 un certo Brandimarte, esplosivistico, e Casarosa, meccanico del volo: 
il primo per incapacità professionale ed opportunismo, il secondo per 
pura incapacità di analisi dei rottami. Noi intendiamo consegnare la 
nostra perizia subito per i seguenti motivi: – vogliamo dimostrare che 
persone esperte concludono rapidamente in considerazione che si dispone 
del 95% della carcassa del velivolo; – vogliamo evidenziare ai periti 
giudiziari che non hanno la capacità di esaminare il relitto, gli 
aspetti più salienti che emergono e che costituiscono elementi obiettivi
 di analisi.”


Poi, nel momento in cui Priore revoca gli incarichi ai periti infedeli, 
le parole del generale Tascio (al telefono con Bartolucci il 28 giungo 
1995) diventano illuminanti:
T.    …T’ho telefonato immediatamente perché è il momento di assolutamente cercare gli avvocati.


B.    Sì.


T.    Quindi


B.    E il collegio peritale?


T.    Niente, fatto fuori!


B.    Tutto!?


T.    Tutto


B.    Va be’…


T.    Questo mi viene da Vittorio Argento (è un giornalista, ndr)
 che ieri aveva subodorato qualcosa e ha fatto dei cauti sondaggi di qua
 e di là, ha parlato anche con Neri. Io adesso sto andando in una cabina
 telefonica per cercare di contattare Neri e lo studio Coppi. Lui ha 
telefonato a Taylor che non c’è. Quindi, mi viene da quella fonte e 
certamente… Lui non è che ha avuto la certezza, ma anche Castellani, a 
mezza bocca, quell’altro a mezza bocca, eccetera eccetera, ecco. Quindi,
 vediamo un po’ di…, ognuno per la sua parte, …di cercare di sapere 
qualcosa di più, Comandante. …
Tascio, in rapida successione, chiama anche Zauli, e con lui è più esplicito:
Z.    Dimmi tutto.


T.    Dunque, c’è una grande atmosfera di instabilità giudiziaria.


Z.    Eh, eh!


T.    Perché m’ha telefonato Argento, Vittorio Argento, che secondo lui
 ha raccolto dei sintomi che dimostrerebbero che il giudice sta 
ricusando i suoi periti.


Z.    Addirittura?


T.    E addirittura c’è il Picardi, m’ha confermato il Neri dal quale 
sono passato, che è spaventato a morte perché teme di essere in una 
qualche maniera rinviato a giudizio per falso in perizia.


Z.    Addirittura!


T.    Sì!


Z.    Ma roba da matti. …


T.    E insomma i sintomi sono troppo evidenti.


Z.    Quindi sarebbero di ricusazione?


T.    Sì, addirittura di, di rinvio a giudizio dei periti.


Z.    Dei periti.


T.    Ora non si sa se poi lui nomina un’altra, intanto, non si sa se è
 vero tutto questo anche se tutto fa pensare che lo sia, perché Argento 
ha messo insieme diverse cose, ha cercato di Taylor e comunque Picardi è
 veramente preoccupato il che conferma.


Z.    (inc)


T.    Perché se no non c’è motivo di essere preoccupati, Castellani lo stesso e quindi ci deve essere qualcosa di questo.


Z.    Va be’, io adesso provo a cercare ma sai, molto difficile perché so, so come, come, reagiscono, come al solito.
Qualche minuto dopo Bartolucci chiama Ferri:
B.    …praticamente eliminando due periti che sono Castellani e Picardi.


F.    Eh, eh, eh.


B.    E perché pare che abbiano parlato con i periti nostri, hanno 
inter… fatto delle intercettazioni telefoniche eccetera, eccetera.


F.    Nientedimeno e chillo proprio Picardi che è importantissimo, a parte Castellani, Picardi è molto importante…


B.    Si perché (inc.)


F.    Perché per la parte radar e appunto.


B.    Comunque ce ne metteranno un altro.


F.    Bò questo non ci voleva proprio Lambè, che cazzo di notizia…
© Fabrizio Colarieti – www.stragi80.it


From: impossibilepentirsi@???
To: m.ciancarella@???; info@???; marisa.pareto@???; rsensi@???; forumlucca@???; sensi99@???; alessiociacci@???; salahchfouka@???; giovanna.duranti@???; la.gurfata@???; lista123lm@???; ziobaffo59@???; luca.loffredo@???
Subject: strage di Ustica: a pochi giorni dal 31o anniversario......
Date: Sun, 12 Jun 2011 10:32:11 +0200








Ho ritrovato l'intervista di John Macidull del National Trasportation Safety Board che negli Usa si occupa di investigare sugli incidenti di aerei civili.
L'intervista è al link: http://www.youtube.com/watch?v=lB7EYTAbZRI

Quanto si parla come fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanardi di certezza che è stata una bomba o altri che esprimono certezza che c' è stata una guerra aerea
ci si permette di ricordare John Macidull e i risultati della sua inchiesta.

Secondo i risultati della indagine di Macidull c'era con tutta probabilità un solo caccia a distanza di miglia dal Dc9 itavia, che non poteva vedere il bersaglio e dunque era radar guidato il missile aria-aria che ha abbattuto il Dc9 itavia. Con tutta probabilità è stata una strage volontaria. Si chiede indagini approfondite se Ustica è stata una strage volontaria. Mi permetto di ricordare che a nessun aereo militare era permesso entrare "nell'autostrada in cielo" dove volava il Dc9 Itavia, se c'era bisogno di usufruirne da parte dell'Ami, della Nato o della Francia si doveva emettere un avvso ai naviganti ed evitare che aerei civili ci passassero da tal ora zulu a ora zulu. Quanto al Mig a qualunque giudice che volesse indagare approfonditamente si potrebbero comunicare i risultati di ricerca e studio, lasciando che egli li valuti come è suo dovere e giudichi se essi possono contribuire a far accertare la verità oppure sono elementi inquinanti l'inchiesta. Nessuno di noi è inconsapevole: o siamo attendibili o il nostro posto è sul banco degli imputati. Certamente ci assumiamo la responsabilità da sempre di quanto detto e scritto e siamo pronti a farlo in ogni sede anche in futuro.

Ci si permette anche di ricordare che nel flap dell'ala destra del Dc9 Itavia sono state ritrovate delle sferule metalliche, sferule di cui nessuno dei periti ha mai saputo spiegare con certezza l'origine.

Ci si permette di ricordare che un missile a testata inerte gli viene tolta la testata armata, viene riempita la camera centrale con sferule metalliche per stabilizzarlo in volo. Anche in questo caso si chiedono approfondite indagini perchè il missile a testata inerte quando colpisce il bersaglio con le sue numerose sferule metalliche fa l'effetto bomba. Il bersaglio è stato colpito da un missile a testa inerte ma sembra che sia saltato in aria con attentato con una bomba e dunque c'è da stare attenti a individuare la reale causa della strage di Ustica. Le tracce di esplosivo sono minime quando un bersaglio è colpito da un missile a testata inerte, proprio come minime sono state ritrovate nel Dc9 itavia. Una coincidenza il ritrovamento di sferule metalliche e tracce minime di esplosivo oppure il Dc9 è stato abbattuto volontariamente con un missile aria aria radar guidato a testata inerte?

Sarebbe del tutto sbagliato dire infine che si ha la verità provata della dinamica ultima della Strage di Ustica, nessuno l'ha mai detto. Si sono solo chieste anche per Ustica approfondite indagini le quali oggi devono ripartire da questi dati acquisiti dal Dottor Priore insieme a diversi altri dati che si ritiene confermino i punti principali del lavoro di controinchiesta di Marcucci e Ciancarella dal 1980 al 1992 e poi di Ciancarella da solo dopo la morte (per noi omicidio volontario) di Sandro Marcucci.

Laura Picchi associazione antimafie rita atria