[RSF] Clamori dalla Colombia

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Autore: Associazione nazionale Nuova Colombia
Data:  
To: forumroma
Oggetto: [RSF] Clamori dalla Colombia
        COMUNICATO STAMPA DI ANNCOL: L’AGENZIA DI NOTIZIE NUOVA COLOMBIA
DI NUOVO ONLINE!
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1412:comunicato-stampa-di-anncol-lagenzia-di-notizie-nuova-colombia-di-nuovo-online&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>

Grazie alla solidarietà mondiale ricevuta in occasione
dell’ingiusta ed illegale deportazione dal Venezuela e
dell’imprigionamento in Colombia del giornalista, cittadino svedese
e direttore dell’Agenzia di Notizie Nuova Colombia, Joaquín Pérez
Becerra, abbiamo il piacere d’informare che ANNCOL è nuovamente
online e al servizio dei suoi lettori mediante i links www.anncol.net
o www.anncol.info.

L’agenzia di notizie ANNCOL venne fondata allo scopo di rompere la
manipolazione mediatica, le tergiversazioni e le mezze verità dei
grandi media della stampa ufficiale e corporativa sul conflitto
colombiano.

In ANNCOL abbiamo la piena convinzione che l’unico modo di fermare
il dissanguamento colombiano sia attraverso un dialogo nazionale, che
porti alla costruzione di una Colombia con giustizia sociale. Per tale
ragione, ANNCOL da fastidio ai padroni della guerra ed è diventata un
obiettivo militare dell’establishment colombiano. Centinaia di
attacchi cibernetici, insulti, minacce, intimidazioni, false accuse,
persecuzioni giudiziarie e diffamazioni nei confronti di chi fa
ANNCOL sono state una costante. Ciò nonostante, persistiamo nel
nostro impegno.

A nome del nostro direttore Joaquín Pérez Becerra e di tutta la
redazione di ANNCOL, vi ringraziamo e vi esprimiamo che, oggi più
che mai, manteniamo il nostro impegno nei confronti della causa dei
popoli e non abbiamo paura.

ANNCOL siamo tutti!

www.anncol.net

www.anncol.info

redaccion@??? <mailto:redaccion@anncol.info>

         15/05 - LA POLIZIA COLOMBIANA SGOMBERA OLTRE 6.000 CONTADINI NEL
DIPARTIMENTO DI ANTIOQUIA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1402:1505-la-polizia-colombiana-sgombera-oltre-6000-contadini-nel-dipartimento-di-antioquia&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>


Fra il 7 ed il 9 maggio scorsi la polizia colombiana ha sgomberato
oltre seimila contadini che avevano occupato pacificamente alcuni
latifondi nel dipartimento di Antioquia; la protesta era stata
organizzata per richiedere la restituzione delle terre usurpate
dall'oligarchia mediante il terrore scatenato dal paramilitarismo di
Stato.

La polizia, attraverso l'utilizzo di gas lacrimogeni, ha obbligato
l'evacuazione di intere

famiglie, con un bilancio di diversi feriti e decine di arresti.
L'uso della forza è stato giustificato dal regime colombiano, per
bocca del ministro dell'agricoltura Juan Camilo Restrepo, dal fatto
che tali occupazioni sarebbero state supportate da “gente che fa
politica e che invita i contadini all'invasione”.

“Per nessun motivo”, ha dichiarato il ministro “si offriranno
soluzioni sotto la pressione della forza”.

La verità è che tali soluzioni non verranno fornite in alcun caso,
poiché è stato proprio il regime ad implementare gli sfollamenti
forzati per mezzo del terrorismo di Stato, affinché oligarchia e
multinazionali potessero impossessarsi delle terre dei contadini.

A questo proposito, è bene ricordare che negli ultimi 3 anni sono
già più di 50 i contadini che lottavano per la restituzione delle
terre assassinati da sicari paramilitari in Colombia.

Nonostante le pompose dichiarazioni di presunte restituzioni di
terre, il regime continua imperterrito nella sua missione di sempre:
derubare i contadini, assassinare chi protesta, sgomberare con la
forza le famiglie che occupano pacificamente le loro stesse
proprietà usurpate, al fine di estendere i latifondi, spianare la
strada a megaprogetti ecologicamente e socialmente devastanti e
concentrare ulteriormente le ricchezze.

         13/05 - GOVERNO VENEZUELANO DESTITUISCE DIRETTRICE DI “LA RADIO
DEL SUR” PER NON AVER ACCETTATO LA CENSURA SUL CASO PÉREZ BECERRA
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1389:1305-governo-venezuelano-destituisce-direttrice-di-la-radio-del-sur-per-non-aver-accettato-la-censura-sul-caso-perez-becerra&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>


Cristina González, Direttrice di “La Radio del Sur” (network di
centinaia di radio sudamericane), giornalista e militante della causa
bolivariana, è stata destituita dal suo incarico per non aver
accettato la censura -ordinata dal ministro dell’Informazione
venezuelano Andrés Izarra- sul caso dell'arresto in Venezuela e
della successiva consegna illegale alla Colombia del direttore del
portale ANNCOL, Joaquín Pérez Becerra.

I lavoratori e le lavoratrici del network hanno diffuso un comunicato
con cui denunciano tale destituzione, che non è stata supportata da
alcuna giustificazione formale e che è stata calata dall'alto dal
ministro Izarra, personaggio dal passato tutt'altro che cristallino,
che nella sua carriera può “vantare” la collaborazione con
diversi media imperialisti come la CNN.

Consapevole di aver compiuto un gesto gravissimo e ingiustificabile,
incarcerando un giornalista di nazionalità svedese da sempre
solidale con il processo bolivariano e consegnandolo al narco-regime
di Santos, le cui violazioni di diritti umani nei confronti degli
oltre 7500 prigionieri politici sono all'ordine del giorno, il
governo venezuelano vorrebbe far passare il proprio operato
censurando le notizie su Pérez Becerra ed estromettendo i
giornalisti che non intendono allinearsi al nuovo corso, e che
mantengono una posizione critica sugli errori di Chávez.

         11/05 - ACCADEMICI DI TUTTO IL MONDO ESIGONO LA LIBERAZIONE DI
MIGUEL ÁNGEL BELTRÁN DALLE CARCERI COLOMBIANE
<http://www.nuovacolombia.net/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=1378:1105-accademici-di-tutto-il-mondo-esigono-la-liberazione-di-miguel-angel-beltran-dalle-carceri-colombiane&catid=8:accordo-umanitario&Itemid=19>


Oltre 4000 accademici di tutto il mondo hanno inviato una lettera
aperta a Santos esigendo la libertà del dr. Miguel Ángel Beltrán,
docente universitario colombiano incarcerato nel maggio 2009 senza
aver subito alcuna condanna.

I firmatari, fra i quali spiccano il premio Nobel Richard Roberts e
docenti di oltre venti paesi, denunciano che il professor Beltrán,
noto sociologo illegalmente estradato dal Messico in Colombia con
l'accusa di essere un militante

delle FARC, “è stato incarcerato per ridurlo al silenzio e per
spaventare quanti intendono dare voce all'opposizione” al regime
colombiano; e accusano quest'ultimo di violare il diritto alla
libertà di espressione, chiarendo che l'esorbitante numero di
prigionieri politici nelle carceri colombiane (oltre 7500) smentisce
la presunta intenzione di migliorare la politica di rispetto dei
diritti umani.

Secondo Sally Hunt, leader dell'Associazione britannica di Docenti
Universitari, “Il dr. Beltrán è un uomo innocente incarcerato da
un regime intollerante che sopprime ogni critica, ed è ora che la
comunità internazionale denunci quello che succede in Colombia e che
le autorità colombiane liberino il dr. Beltrán e tutti gli altri
prigionieri politici”.

La deputata britannica Madeleine Moon, che appartiene al gruppo
parlamentare “Amici della Colombia”, ha dichiarato che “la
grande tragedia della Colombia è che i più intelligenti e preparati
fra i suoi pensatori ed attivisti sono in carcere o sono stati
assassinati.”

Beltrán, sfuggito alle persecuzioni riservate ai membri dell'Unión
Patriótica, è stato deportato in Colombia sulla base di presunte
mail ritrovate nel laptop del Comandante Raúl Reyes, manipolato a
proprio piacimento dal regime colombiano per la costruzione di
montature contro gli attivisti e gli oppositori politici.



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