MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA GUERRA. SABATO 16 APRILE NAPOLI
PARTENZA ORE 10.30 PIAZZALE TECCHIO (STAZIONE CAMPI FLEGREI) -- ARRIVO 
BASE N.A.T.O. BAGNOLI
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Ci risiamo. L’Italia - che a parole ripudia la guerra - si è lanciata in 
una nuova aggressione militare, al fianco di Francia, Gran Bretagna e 
Stati Uniti; la quinta in vent’anni, la terza nel giro di un decennio.
I motivi? Per questa, come per altre guerre, sono chiari e precisi: la 
rapina di risorse energetiche e materie prime - di gas e petrolio - e 
gli affari delle grandi aziende e della grande finanza. L’attacco alla 
Libia di Gheddafi, fino a ieri “nostro miglior alleato”, rappresenta 
anche la possibilità di gestire un territorio-chiave, di addomesticare 
tutte le rivolte che stanno agitando il Nord Africa e il mondo arabo, di 
controllare un pezzo di mondo che si è risvegliato e cerca da sé la sua 
libertà.
Questo attacco ha già causato già centinaia di morti fra i libici, e 
tanti ancora ce ne saranno non appena l’uranio impoverito, utilizzato in 
questa come in tutte le altra guerre degli ultimi anni, comincerà a 
mostrare i suoi terribili effetti.
Come al solito, la prima vittima di ogni attacco militare è la verità: 
per nascondere l’orrore della guerra e giustificare l’uso della forza 
abbiamo assistito alle più vecchie e trite retoriche: da un ritrovato e 
sfacciato spirito colonialista, alla retorica dell’“interesse 
nazionale”, al ritornello della “guerra umanitaria” e, come sempre, si 
cerca di neutralizzare l’impatto emotivo di una nuova guerra, di farla 
sparire.
Giusto otto anni fa, contro analoghe menzogne, eravamo in milioni a 
scendere in piazza. Oggi il silenzio di parti del movimento e della 
sinistra istituzionale, che si nasconde dietro alla “foglia di fico” 
dell’ONU, è assordante, mentre a spingere per l’intervento ci sono in 
prima fila il PD ed il Presidente Napolitano…
È giunto il momento di dire la nostra, mentre riscrivono la storia del 
Mediterraneo attraverso le bombe, la violazione dei diritti dei migranti 
e la continua militarizzazione del nostro e del loro territorio.
È giunto il momento di affermare che non esistono interessi “nazionali”, 
ma solo gli interessi degli sfruttati e dei dominati di tutto il mondo 
contro quelli dei dominanti e dei regimi di tutto il mondo.
È giunto il momento di proclamare che i popoli, e lo hanno manifestato 
con vigore in questi mesi proprio i tunisini e gli egiziani in rivolta, 
o si liberano da soli o non si liberano affatto.
Tutto questo lo vogliamo dire forte e chiaro proprio a Napoli, dove è 
appena passato il comando dell’operazione ora a guida NATO, sabato 16 
aprile.
Una manifestazione che, schierandosi a fianco del popolo libico e di 
tutte le popolazioni in rivolta dell'area, chieda:
• La fine immediata dei bombardamenti e dell'aggressione militare.
• La fine di ogni ingerenza straniera, compresa l’ipotesi di embargo e 
di sequestro dei beni libici non meno criminale dell’aggressione militare.
• Il diritto d'asilo per tutti i profughi e i migranti in fuga.
• Il taglio delle spese militari e l’utilizzo di fondi e mezzi per le 
vere priorità sociali di un’Italia in crisi: casa, lavoro, servizi 
sociali, reddito garantito, provvedimenti a difesa del territorio e 
dell’ambiente.
ASSEMBLEA NAPOLETANA CONTRO LA GUERRA
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