Il 01/04/2011 19:53, White_Rabbit ha scritto: > Ve la state cantando e suonando da soli: gestire l'università come
> un'aziende per me significa obbligare chi ci lavora a meritarsi lo
> stipendio.
ah ok, allora parli di qualcosa che io non chiamerei "aziende". A me
pare che nelle aziende sfruttamento&lavoro salariato siano la norma.
> prescindere dall'oggetto della ricerca, ciò che preme a me è che chi
> lavora in università sia obbligato a portare a termine il proprio
> compito, nel tempo previsto.
Non so nemmeno immaginare cosa voglia dire nella vita reale
Davvero credi che qualcuno abbia detto a Shannon "entro 3 anni bisogna
elaborare una teoria dell'informazione" ? [0]
> Che sia possibile migliorare l'università aumentando la collaborazione
> con aziende "normali" non serve un teorema per dimosrarlo
Direi che serve eccome, e l'onere della prova spetta a chi lo sostiene
:) Ad esempio dovresti spiegarmi cosa c'e' di bello nel fatto che le
aziende farmaceutiche possano decidere a chi dare i finanziamenti sulla
ricerca farmaceutica; ricerca che puo' influenzare i suoi profitti in
maniera diretta.
> nel resto del pianeta lo fanno e funziona.
camilleri e i suoi 86 anni sono la prova che il fumo non fa male, quindi? :P
Qui concludo il mio attacco all'universita' privata, ma: > L'università dovrebbe essere pubblica,
se pubblica=statale non mi attrae questa prospettiva. Lo stato e' di
fatto un'emanazione diretta del sistema capitalistico, anche se
leggermente piu' controllabile. Non credo che ci sia una reale
differenza tra universita' privata e pubblica, oltre al fatto che
l'universita' pubblica e' inefficiente nel suo servizio alle aziende, e
quindi non riesce a dirottare la ricerca al loro servizio come "dovrebbe".
E' un _difetto_ che la rende (ancora per un po') un'alternativa decente,
non una sua prerogativa.
[0] Che poi shannon non lavorava all'universia', ma questo non cambia
nulla :)