Re: [Hackmeeting] wikileaks

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Autore: lobo
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] wikileaks
On 01/12/2010 21:34, Fabio Pietrosanti (naif) wrote:

> Mi domando... ora che succederà?


il leak proseguira' cosi' com'e' iniziato, e assange se la ridera' fino
all'ultimo documento, scotland yard e' gia' sulle tracce della sua casa
inglese ma tanto non lo troveranno li'
Amazon dovra' dare spiegazioni sul perche' per mesi ha tenuto libri sulla
pedofilia in vendita per mesi mentre in meno di 48 ore ha tirato giu' un sito
hostato su EC2
ci saranno problemi pure col nuovo provider (non basta avere un bunker per
essere up&running sempre, e intanto si prepareranno ad arroccarsi da qualche
altra parte (islanda?), ma di concreto ci saranno solo un'altra marea di nuovi
leak

>
> Cioè un mandato di cattura internazionale è una cosa spessa e prima o
> poi assange sarà preso o si costituirà, non penso che scapperà in ecuador.


l'ecuador ha ritirato la proposta di ospitarlo, btw

>
> Ma il problema non è quello, è come dare loro supporto e/o supportare il
> concetto stesso affinchè vi sia la comprensione del fenomeno e della non
> interrompibilità.


dando soldi al fondo legale per assange, ad esempio ?


> Si compone una cospiqua lista di email di giornalisti, redazioni,


Did you mean: cospicua

> associazioni ed enti con dentro anche quei 5-10.000 indirizzi. Ben
> fatta, distribuita nel mondo, prendendo sia i più influenti che i meno,
> i più aggressivi e i più giovani ma emergenti, gente di diversi settori
> e opinioni politiche.


ma ha gia' fatto cosi' Assange: i leak sono in mano di molte famose testate
che semplicemente vogliono centellinare il flusso di informazioni eh.. sarebbe
troppa roba da rilasciare tutta di un botto


> Poi si crea una web app da tenere su TOR e da pubblicizzare su internet
> in cui si possono fare true-uncensored-submission.


quanto e' accessibile TOR alle persone normali ? parlo di quelle che cercano
'facebook' su yahoo perche' non riescono a digitare www.facebook.com sulla
barra degli indirizzi

> Se si generasse dello spam, allora si renderebbe necessaria una

[ U. C. C. S ]
> dinamiche della società dell'informazione, ha paura a pubblicarlo, ha
> paura ad esporsi, di avere un punto di broadcasting.
>


ma invece, rilasciare una serie di .torrent con password come ha fatto con
l'insurance file no ? rilascia tutto, e poi le password via via...

solo che tutto il materiale, se non l'hai capito, ce l'hanno gia' in mano el
pais, NYT, Guardian etc che, per esclusiva, pubblicano il materiale


> Diciamo che rafforzerebbe il concetto di leak spostando il focus e
> l'attenzione dal "Sig. Assange" a qualcosa che potrebbe potenzialmente
> fare chiunque.


pensi che il problema si la troppa attenzione accentrata su di una persona ?
secondo me poi l'infrastruttura che dici tu diventa uno juggernaut ingestibile
(moderato) che non ha la forza per 'vincere' sul lungo termine: pensa, ad
esempio, solo ad eventuali infiltrazioni da parte di terzi interessati a
downrankare i leak.
Le societa' segrete (o stati ad alto tenore di cospirazione, tipo gli usa) si
polverizzano solo con altre societa' segrete (wikipedia non ha mai rilasciato,
che io sappia, magari smentitemi, informazioni sulla propria struttura interna
ne' sulla loro infrastruttura tecnologica)


bye
lobo