[NuovoLab] il flop dell'osservatorio sulla gronda

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Author: Antonio Bruno
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Subject: [NuovoLab] il flop dell'osservatorio sulla gronda
genova.repubblica

Gronda, il grande flop delle elezioni
Votano in 300 su 70mila per scegliere i rappresentanti dei cittadini nell´Osservatorio

MARCO PREVE


il Freddo e il nevischio potrebbero essere un´ottima scusa, ma nessuno ieri sera voleva nascondersi la verità. Le votazioni per eleggere i rappresentanti della cittadinanza nell´Osservatorio locale per la Gronda di ponente, hanno fatto flop. Su un bacino di circa 70 mila votanti hanno risposto all´appello circa 300 persone, ossia una percentuale dello 0,4%. Con rispetto parlando per i 300 volenterosi: il nulla.
Per i tredici collegi erano stati allestiti cinque seggi nei Municipi Centro Ovest, Valpolcevera, Medio Ponente e Ponente. Davanti ad alcuni seggi ieri mattina avevano manifestato con cartelli e striscioni aderenti e portavoce dei Comitati No Gronda che fin dall´inizio dell´operazione avevano invitato la popolazione a non partecipare, ritenendo i candidati non una reale espressione indipendente del territorio.
«Inoltre - dice Mauro Muscarà del Comitato di Geminiano - quello dell´Osservatorio non è un percorso partecipativo proprio come non lo era quello del Debat Public». Anche i comitati però riconoscono che «la principale causa di questo insuccesso delle votazioni è legato al disinteresse, non tanto rispetto al tema della gronda, quanto alla reale efficacia dell´Osservatorio. La frase ricorrente che sentiamo è "tanto non serve a niente, hanno già deciso". Noi comunque crediamo che ci siano ancora margini di manovra per chi è contrario».
Gianni Crivello, presidente del municipio Valpolcevera, non si nasconde dietro un dito: «Nessuno pensava ad un assalto ma certo il numero è basso. Colpa anche della giornata di maltempo. Ma certo andava fatto un lavoro più profondo sul territorio, specie dopo i risultati delle elezioni regionali che in queste zone avevano fatto registrare un minimo storico di partecipazione. Comunque, anche questo è stato un tentativo di esercizio della democrazia e quindi importante per tutto quello che riguarda il percorso per la realizzazione della Gronda».
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secoloxix

Gronda, voto nel deserto alleurne in 562 su 68mila
I comitati: «Inutile andarci».Crivello: «Colpad el tempo»
VINCENZOGALIANO
«SOLO SEDICI VOTI? Non è possibile!
Forse non ha funzionato la comunicazione.
Qui a Voltri, noi del Pd, abbiamo fatto riunioni su riunioni per trovare i candidati, e poi
anche gli iscritti del partito disertano le urne.
No, c’è qualcosa che non va...». Alfredo Aleotti, membro del direttivo dei circolo di Voltri, si guarda attorno sconsolato mentreun’altramilitante del partito, appena inserita la scheda nell’urna, si attacca al cellulare per chiamare a raccolta i compagni: «Ragazzi, venite a votare, qui non c’è nessuno».
Ore 17,30 di ieri, sede delmunicipio di Voltri. All’ultimo piano dell’edificio
di piazzaGaggero è allestito il seggio relativo ai collegi 1 e 2 del Ponente, che comprendono rispettivamente i territori diVesima e Val Cerusa,Val Leiro e Voltri.
Si vota per eleggere i rappresentanti dell’Osservatorio sulla Gronda: l’organismoche,
nelle intenzioni del Comune, dovrebbe consentire il coinvolgimento diretto dei cittadini nel
percorso di realizzazione del bypass autostradale. Opera d’impatto non lieve su una parte della Valpolcevera e del Ponente, tra cantieri e demolizioni.
Perciò il Comune, sulla scia del dibattito pubblico svolto per individuare il tracciato della Gronda (che passerà per il 90 per cento in galleria), ha dato vita a questa sorta di comitato di garanzia presieduto dal sindaco e composto, tra gli altri, da dieci cittadini eletti nei territori interessati dai lavori. Com’è andata? «Non bene», ammette il presidente della Valpolcevera, Gianni Crivello.
Delresto,lodiconoinumeri: nei cinque collegi della Valpolcevera, dove alberga il fronte caldo dei No Gronda, sono andati alle urne appena 344 persone su 48mila aventi diritto. Una percentuale infinitesima.
Ma, scorporando il voto nei vari collegi, si scopre anche di peggio.
Quattordici schede depositate su quasi 7 mila chiamati alle urne: il picco negativo si è registrato nel collegio 3 che include, accanto a Fegino e Trasta, anche la località diMurta,
dove si trova il comitato degli “irriducibili” antigronda che, ieri, hanno presidiato per tutto il giorno i siti del voto «a garanzia della regolarità delle operazioni».
E che adesso cantano vittoria: «La gente non crede in questa iniziativa, falsamente partecipativa
come lo è stato il dibattito pubblico», dice Mauro Muscarà, portavoce del comitato di Geminiano: «L’Osservatorio è solo un paravento, non ha alcun potere decisionale ». «Il tempo non ci ha aiutato e forse ci sono stati difetti d’informazione», riprende Crivello: «Certamente, però, pur coi dovuti distinguo, i dati rispecchiano la disaffezione alle urne che già si era evidenziata in Valpolcevera alle ultime regionali ». Non è andata meglio neppure
negli altri due municipi dove si votava per l’Osservatorio ma limitatamente ad alcunezone:
128 votanti su 7mila potenziali elettori nel Centro Ovest;ventiquattro andati al voto su
940 iscritti nel Medio Ponente.
Piuttosto alta l’etàmedia dei votanti, in totale 562 su quasi 68mila potenziali.
Qualcuno dei quali decisamente favorevole alla Gronda. «Io abito a Murta, e non è vero che lassù
siamo tutti contrari alla nuova autostrada», sbotta Giovanni Bruzzone, agente di commercio in pensione, uscendo dal palazzo municipale di via Reta. «Le infrastrutture sono indispensabili per risolvere i problemi di traffico, anche se vanno realizzate nel rispetto di tutti, per questo sono qui», dice Mario Cavallina, pensionato di via Zamperini, un altro che ieri ha sfidato il gelo per depositare
la propria preferenza nel seggio di via Reta. Preferenza scontata in gran parte dei casi, visto che solo il collegio di Rivarolo Certosa (127 votanti) e l’unico del Centro Ovest sono usciti dalla logica della monocandidatura, rispettivamente contre e due candidati.
Per il resto, giochi fatti. Contava, difatto, solo l’affluenza.
«È stata anche una sconfitta del Pd, che nelle scorse settimane a Voltri e in Valpolcevera ha condotto una battage pro Osservatorio e in chiave anticomitati », afferma PaoloPutti, dei No Gronda di Murta.
Ma c’è chi, pur condividendo le ragioni dei comitati, considera l’Osservatorio uno strumento utile. «Le istituzioni dovrebbero incentivare il trasporto su ferro, tuttavia è sbagliato perdere l’occasione di incidere sulle modalità di costruzione Gronda», è il parere di Giovanni Patrone, 51 anni impiegato voltrese.
«I lavori dureranno dieci anni e avranno ripercussioni
pesanti anche sul commercio: non potevo stare a guardare»,spiega Maura Poletti, vicepresidente del Civ di Bolzaneto e unica candidata (eletta) nel quartiere. «Non credo a un’istituzione in cui, su ventuno membri, la maggioranza è in mano alle istituzioni», chiude Francesco Arena, ex tecnico di Italiampianti.
galiano@???

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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779