Re: [cm-Roma] alcune cose di cui vorrei parlare pubblicament…

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Autore: ilaria(inbici)
Data:  
To: critical mass Roma
Oggetto: Re: [cm-Roma] alcune cose di cui vorrei parlare pubblicamente
addirittura ora c'è, maledizione all'istinto da sempre suicida della
"sinistra", una differenziazione tra ciclofficine. che trovo orribile.
oscena. a mio parere imbecille

Rispondo con una riflessione postata tempo fa sulla lista ciclofficine
popolari:

"Ho riflettuto sull'importanza che ha chiarire alcuni elementi e penso di
essere arrivata alla seguente conclusione:

Ogni esperienza che riguarda il bicicletto, dal semplice spostamento urbano,
al limite, alla gara, è l'inizio di un percorso che può portare come no ad
un utilizzo consapevole del mezzo.

Le ciclofficine, cosi come sono nate, quindi con tutte quelle
caratteristiche ( vedi il resonto punto 6 ) che ormai abbiamo capito, hanno
questa pratica e questa pratica, diciamo cosi, originaria, deve essere
tramandata e ribadita. Se un giorno le ciclofficine saranno tutte a reddito,
oppure saranno dei negozi, sarà perchè nessuno ha ritenuto importante che
quelle caretteristiche siano un valore e piano piano la pratica è andata
persa. Ritengo che le esperienze si debbano moltiplicare in piena liberta,
ma ritengo altresi importante che la pratica originaria venga rispettata da
chi lo desidera.
Coloro che desiderano questo hanno ritenuto necessario fare un manifesto o
un volantino, chiamatelo come vi pare.
Penso che nessuno di quelli che condivideranno questo volantino per nessuna
maniera vorranno frammentare e dividere un movimento che si manifesta in
modo molto vario, ma semplicemente caratterizzare la propria identità"

*Punto 6 del resoconto della riunione delle ciclofficine fatta il 29/10/2010
alla ex snia:*


1. *Manifesto della Rete delle Ciclofficine Popolari, rapporto con le
altre realtà e ciclofficine.*



La riunione è stata organizzata invitando tutte quelle realtà che si
considerano ciclofficine popolari. L’obiettivo della riunione è quello di
cercare di fare il punto sull’identità che caratterizza le ciclofficine
popolari evidenziando due elementi chiave che le differenziano da chi,
condivide la filosofia e gli obiettivi di fondo delle ciclofficine, tranne
che su questi punti:

1- Non c’è autoreddito. * Per noi* autoreddito significa ricavare guadagno
dall’attività prestata alla ciclofficina a titolo personale, ovvero il
ricavato non rimane nella cassa della ciclofficina, ma risulta un compenso
per il meccanico di turno. L’autoreddito non significa Profitto, il profitto
è altra cosa e non ci riguarda ne ci interessa darne una definizione in
questa sede.

2- Non si svolgono lavori per conto terzi, ovvero le biciclette non si
aggiustano su commissione e dietro un compenso prestabilito

3- Non si vendono biciclette. Per vendita di biciclette si intende avere
delle bici pronte e aggiustate da destinare al pubblico dietro un compenso
prestabilito.

Tutte le altre situazioni ed esperienze che si differenziano per uno o piu
di questi elementi si continuano a considerare come ciclofficine, poiché
condividono e portano avanti un messaggio che le accomuna tutte

Le motivazioni per le quali si ritiene necessario evidenziare quelle che
sono le differenze tra le ciclofficine sono:

1. Le relazioni non sono mediate dal denaro, ma *solo * dallo scambio di
conoscenze e la condivisione di saperi.
2. Non c’è subordinazione nei ruoli, il rapporto è alla pari. Per
rapporto alla pari si intende una relazione tra persone all’interno della
ciclofficina *non necessariamente* mediata dal denaro, la cui attività si
realizza prestando il proprio tempo libero. Per tempo libero si intende
tempo al di fuori dalla personale attività lavorativa svolta in altre sedi.
3. Le scelte che muovono la ciclofficina non hanno come fine la
realizzazione di denaro. ( es. ?)



Questi elementi si realizzano se sussistono le tre ( 1,2 e 3)
caratteristiche di cui sopra. Ciò non significa che se sussistono forme di
mediazione con il denaro, come l’autoreddito, non si abbia uno scambio di
conoscenze e di condivisione di saperi, oppure vi sia una subordinazione di
ruoli. L’esperienza ci ha però mostrato qualora sussistano forme di
autoreddito non necessariamente si realizzano i punti 1 ,2 e 3 ( il caso di
alcuni centri sociali ce lo dimostra ). Dipende dalle persone che si
occupano della gestione della ciclofficina e come avviene nel tempo
l’alternanza di persone, e se queste contiunuino a perseguire gli obiettivi
originari.

*Criticità.*
Rispetto a questi elementi la criticità che salta fuori riguarda il senso
della Rete delle Ciclofficine ed in termini in cui si realizza questa rete,
considerando le differenze prima evidenziate.



baci&bici

--
Ilaria

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