Condivido in pieno questa analisi di Fiengo...
Con questo però, ci terrei a precisare, per non incappare nell'ira funesta
del Felipe Achille ((aho! se fa pe scherzà eh! nun t'arrabbià :)) , che non
voglio certo dire che Decathlon andrebbe invitata come sponsor alla prossima
CM...
Ma non c'è dubbio che se la sua campagna promozionale porterà qualche
autosauro sulla bici, a questa persona potrebbe aprirglisi tutto un mondo,
e un domani questa persona potremmo ritrovarcela in cm a reclamare il
diritto alla mobilità ciclistica, e quant'altro...
Ab
www.adrianobono.it
Il giorno 26 ottobre 2010 17:47, Alessandro Fiengo <fiengale@???> ha
scritto:
Il passo più impegnativo è quello di riuscire a concepire la mobilità in
termini di due ruote a pedali, rispetto a questo la graziella, il ruota
fissa, il 5000 euro turbo diesel a trazione stellare, la monoruota, la due
piani, la decarton, la bici in legno, ferro, ottone, alluminio, pelle umana,
in paglia intrecciata, con gomme piene, gomme vuote, senza gomme, con i
freni, senza manubrio, senza manubrio sellino e freni, con camere d'aria,
senza camere d'aria, etc. sono bellissime e incredibili ricchezze di cui ci
si può accorgere solo dopo aver aperto gli occhi.
Prima è come cercare di descrivere ad un cieco la differenza tra colori,
magari sottolineando che sono più veri e giusti i colori pastello rispetto a
quelli metallizzati.
--
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http://www.myspace.com/reggaecircus>