[NuovoLab] Ranieri: «Una settimanaper far ripartire la Grond…

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Author: Antonio Bruno
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Subject: [NuovoLab] Ranieri: «Una settimanaper far ripartire la Gronda»
Ranieri: «Una settimanaper far ripartire la Gronda»
il presidio dei comitati. l'assessore cerca di evitare l'arrivo della polizia
Il sindaco: «Un muro contro muro non fa bene a nessuno»
daniele grillo«SPERO, entro i primi giorni della prossima settimana, di trovare una soluzione di sblocco che eviti l'intervento delle forze dell'ordine». Andrea Ranieri è fiducioso, anche se non vorrebbe sbilanciarsi. A dar coraggio all'assessore alla Cultura "prestato" alla missione di aprire i cantieri di un'autostrada - la gronda - sono soprattutto le parole di don Andrea Gallo, che al Secolo XIX ha detto di voler salire a Murta per convincere i manifestanti anti-gronda a rompere il presidio della trivella. Ma attorno alla trivella, il presidio pare più saldo che mai. «Don Gallo? Lo rispettiamo e ammiriamo, ma su questa vicenda è stato informato male - spiegano da Murta - avremmo avuto piacere di parlare con lui, prima di sentirgli dire che siamo solo il popolo degli espropriati».
E infatti il popolo della trivella è composito e variegato. Attivisti, ambientalisti, vecchie voci dei comitati, quarantenni con prole in erba, casalinghe, pensionati e agricoltori. Qualche espropriato c'è, ma è soprattuto chi dovrà fare i conti con i piloni a fine costruzione, che rimpolpa i ranghi della protesta. La minoranza sempre più numerosa ha molte facce e un'unica determinazione. Quella di attendere, sul prato ormai diventato centro di aggregazione, l'arrivo della polizia. Molto prima, tra qualche giorno, sarà Ranieri a salire sul colle della protesta. «Accolgo l'invito di don Gallo ad andare a parlare con i manifestanti - dice - e lo ringrazio per la sua presa di posizione coraggiosa». Ranieri si organizza, lo fanno anche i no-gronda. «Nei prossimi giorni porteremo una casettina o comunque una struttura più robusta e fissa per prepararci a fronteggiare il freddo - spiega Paolo Putti, uno dei portavoce dei comitati contro la bretella Voltri-Bolzaneto - stiamo cercando una stufa». La "chitarra" di ghisa l'ha trovata ieri in garage Gian Piero Pastorino, uno dei leader dei comitati del ponente. Nei prossimi giorni si prevedono fumanti caldarroste. Da palazzo Tursi il sindaco Marta Vincenzi interviene. «Sono convinta che una soluzione si troverà, e che non sarà necessario arrivare al muro contro muro che non fa bene a nessuno - spiega - abbiamo attivato le procedure per le elezioni dell'osservatorio, e nel corso del dibattito pubblico sono state prodotte moltissime informazioni. Lo stesso dibattito ha portato all'individuazione di un tracciato che ha limitato il numero delle persone coinvolte, riducendolo a una minoranza». «Invito tutti - prosegue il sindaco - a usare la ragionevolezza e a consentire alla città di andare avanti. Di respirare».
A Murta si progetta tutto vicino al precario gazebo che sorveglia la trivella. Sì, anche perché i manifestanti dalla sala parrocchiale che don Mario finora aveva messo a disposizione sono stati sfrattati. «Le donne di Murta stanno preparando la marmellata di zucca per la sagra, che si terrà a novembre - spiegano - la festa ha ovviamente il primo posto». Pietro e Lina Orofino di débat public, tracciati e studi trasportistici non sanno granché. A loro ha dato particolarmente fastidio che i vigili siano entrati senza chiedere permesso nel loro terreno. Alla sprovvista. «Ma si può? - dice il signor Pietro - e allora io partecipo al presidio. Per ripicca». Per ripicca la signora Lina fa la pasta "alla Norma" per tutti, con le melanzane buone del suo orto. Per ripicca, ma mosso dalla contrarietà all'opera in genere, spesso arriva da Albaro anche Daniele Cecere. «Non sono di qui - racconta - ma partecipo perché la gronda è inutile e dannosa». Anche Laura Canepa, collaboratrice domestica, non è di Murta. «Sono di Trasta, la gronda fisicamente non mi tocca - racconta - So che siamo come Davide contro Golia, ma chi non lotta ha già perso. Noi, almeno, lottiamo».
Lottano col solo rumore della loro azione. Che sta dando molto fastidio. Ad Autostrade per l'Italia e al Comune. Perché questo carotaggio - uno sugli 88 previsti - pare fondamentale. Senza non si va avanti. Paolo Putti ha due bimbi, si batte per loro prima e dopo il lavoro. Scrive una lettera a don Gallo, dicendogli «don, ci sentiamo un po' più soli». «L'aspirante di turno a diventare presidente di Genova Capitale Mondiale dei Contamusse 2010 ha chiesto a don Gallo di fare mediazione raccontandogli un sacco di bugie, come al solito. Purtroppo don Gallo non si è preoccupato di verificare, essendo uomo di buona fede». Il riferimento iniziale è all'assessore Ranieri, colui che dovrà parlamentare. Il tempo stringe, ma Autostrade denuncerà i manifestanti solo dopo il sopralluogo del Comune. L'ultima spiaggia. E c'è chi dice che parte dei presidianti non aspetti altro, per terminare la sua azione. Tenere un blocco per tante ore e per così tanti giorni non è semplice. E il freddo comincia a farsi sentire.
grillo@???



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antonio bruno.
capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
00393666756779