Il giorno 12 ottobre 2010 15:56, skybia <skybia@???> ha scritto:
> Converrebbe anche ai maschi cominciare a mettere in discussione la propria identità.
Quando mi danno del "maschio" mi sento molto Snaporaz...
> Qui si avverte invece un’impotenza irriflessiva, il discorso e la richiesta di ripensare i ruoli è vista sempre come unilaterale ( da parte di sessuofobiche e pinco palle) e non c’è volontà di cogliere l’opportunità di un apprendimento trasformativo. Solo il ribadire ruoli, gerarchie e status quo.
Non mi sembrava di star ribadendo "ruoli", a te si? Non sarà che a
furia di organizzare il proprio pensiero per categorie si finisce col
sovrapporle a qualunque articolazione di pensiero altrui?
Vediamo se riesco a descriverlo in una maniera diversa: l'esigenza
riproduttiva che ha condotto alla sopravvivenza la nostra specie ci
vincola geneticamente a comportamenti seduttivi di varia natura, ed a
rispondere in termini di attrazione a tali comportamenti. Non so se
sono stato più chiaro così... vorrei che mi spiegassi dov'è che sto
descrivendo dei "ruoli".
> Così, invece di stimolare un ripensamento in questa lista, soprattutto quando si cominciano a mettere in discussione le strutture profonde che stanno dietro la violenza maschile, cade il senso di approvazione, e di legittimazione politica da parte di non pochi uomini. Nascondendosi dietro un darwin qualunque (avrei fiumi di roba da scrivere su questo ma nn lo farò qui)
Perdonami, ma io non ho letto una "messa in discussione delle
strutture profonde che stanno dietro la violenza maschile", ho solo
letto una reazione piccata ad una battuta "da osteria" (peraltro
indifendibile, comunque la si rigiri...). Probabilmente è un limite
mio, ripensandoci posso comprendere che la battuta potesse risultare
più offensiva di quanto non sia stato in grado di recepire. Come ho
già scritto sono stato tentato di replicare per ribadire la mia stima
nei confronti del "gender denigrato", ma ho lasciato correre (e
ritengo di aver fatto bene a non farlo, perché anche la mia replica
poteva essere equivocata...)
Il passaggio da una battuta infelice alla "cultura dello stupro",
invece, mi appare ancora oscuro ed un tantino forzato.
> Perché un uomo che sceglie di investire nella riflessione sulla propria identità sessuata appare ancora oggi, soprattutto nel nostro paese, un po’ strano.
Non è una scelta che paghi molto, in effetti.
Quel poco che conquisti, faticosamente, non ti viene nemmeno riconosciuto.
> È meglio fasse du risate su culi e cazzi vero?
Soprattutto quando sei in compagnia di gay... :-P
> Quindi se sbavare è naturale lo è anche il fatto di non riuscire a trattenersi davanti ad una donna,
Ad essere pignoli si parlava di "sbavare dietro", non davanti...
> di volerla a tutti i costi perché tanto è lì a disposizione non aspetta altro che essere presa Perchè, come le femmine di tutte le altre specie all’inizio si lagna un po’ ma poi sotto sotto è quello che vuole pure lei. Basta solo insistere. Ed il suo no sono solo capricci, di una che vuole farsi desiderare, di una a cui piace far la sostenuta ma che brama dalla voglia di avere innumerevoli (e piacevoli? io fossi in te lo lascerei dire a loro) amplessi con te.
Mi sa che sei andata un po' di fretta a scrivere la sceneggiatura de 'sto film.
Hai saltato un bel po' di fasi in cui, con molta circospezione, si
saggia la disponibilità dell'altr*, si intesse un gioco di seduzione
reciproca che si conclude in una maniera desiderata da entramb*. Non
so tu, ma questo è il modo in cui io vivo la mia sessualità. Mi
dispiace se non faccio parte del tuo stereotipo di maschio fallocrate
e stupratore, dovrai faticare un po' di più per "incasellarmi".
> Puoi nasconderti dietro darwin dietro lamarck dietro chiunque ti pare ma quelle frasi (oltre a farmi paura e rabbia perché legittimano la cultura dello stupro) mi confermano sempre più che il problema della violenza non riguarda figure devianti, ma uomini che si muovono all’interno di categorie del maschile generalmente condivise. E mi fanno paura, ribadisco lette anche qui sopra.
Scegli tu se preferisci la compagnia delle tue paure o quella di persone reali.
Io non mi riconosco, ed anzi mi sento offeso, da quanto scrivi.
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
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Mammifero Bipede
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"We are young despite the years
we are concern
We are hope despite the times"
R.E.M. - These Days - 1986