La lotta continua...anche da parte di fratelli e sorelle immigrati, oltre alle nostre
lotte di resistenza alla crisi.
Uno stimolo in più per copntinuare e per sviluppare autorganizzazione, solidarietà,
collegamento delle mobilitaizoni, per lo sviluppo del coflitto sociale e di classe.
Il 14 e 15 ottobre, presidio a Roma nelel vicinanze del Ministero degli Interni e con
assemblea e presidio a piazza di s. maria maggiore a Roma...
Lottare e contrastare il nuovo schiavismo (ma forse è quello vecchio con altra forma,
rispetto al caporalato dei nostri nonni, madri e padri) e il lavoro nero è altrettanto
importante che organizzare le lotte in fabbrica e nei servizi.
Rigira e trasmette Unione Sindacale Italiana Usi Ait usiait1@???,
sito
www.usiait.it
SEGUE LINK CON FOTO E COMUNICATO DAI PROMOTORI DELLA DUE GIORNI IN CAMPANIA
-->Questo il link per vedere tutte le foto realizzate dai mediattivisti (anche per chi non ha un account facebook):
http://www.facebook.com/album.php?aid=74168&l=124681bf4e&id=1640733567
(ricordiamo che domani, sabato alle 8.55, c'è l'ultimo treno per arrivare in tempo alla manif di Caserta - altrimenti macchine o pullman ctp)
Oggi si è fermato il mercato delle braccia in Campania! Migliaia di migranti costretti a lavorare in nero principalmente in edilizia e in agricoltura con paghe sempre più basse (ormai anche sotto i 20 euri a giornata) e condizioni di sicurezza inesistenti, si sono fermati. E tantissimi tra essi hanno deciso di metterci la faccia, scendendo in piazza con cartelli e volantini in quegli stessi luoghi dove ogni giorno caporali e padroncini reclutano i propri Kalifoo (lett. "schiavo a giornata"). Lo sciopero dei "Kalifoo" si è così palesato nei principali siti del lavoro nero (almeno venti in tutta la provincia di Napoli e di Caserta), da Casal di Principe a Baia Verde (Castelvolturno), da Villa Literno a Licola, Afragola, Scampia, Quarto, Caivano, Qualiano, Marano, Villaricca e Giugliano.... Con il supporto sul campo degli antirazzisti campani.
Un evento a suo modo storico, perchè mai prima d'ora in Campania (e in Italia), gli immigrati sfruttati in nero avevano scioperato così massicciamente, decidendo coraggiosamente di mostrarsi, col rischio di rappresaglie dei caporali o di compromettere il rapporto di lavoro con il padroncino di turno.
Una scelta fatta per rivendicare diritti e dignità, salario e sicurezza, a partire da quel permesso di soggiorno senza il quale è impossibile sfuggire ai ricatti e molto spesso trasforma le vittime in colpevoli: sono clamorosi infatti gli effetti della cosiddetta "direttiva Maroni contro il lavoro nero", che invece di colpire i caporali e lo sfruttamento, si è tradotta in retate di massa contro i lavoratori immigrati!
Regolarizzazione, allargamento dell'articolo 18, recepimento coraggioso della direttiva europea sull'emersione del lavoro nero: sono tanti gli strumenti possibili ma finora elusi da un governo attestato su posizioni ideologiche e repressive. Per non parlare della condizione sempre più precaria dei tantissimi che in Italia sono rifugiati o hanno chiesto protezione umanitaria. Lo sciopero di oggi dice a tutti che il lavoro immigrato in Campania non è solo quello di colf e badanti e chiede una presa di posizione decisa di tutti gli attori sociali e politici veramente democratici. In un territorio devastato dal lavoro nero come da una piaga secolare, i migranti hanno dato a tutti, anche agli autoctoni, un segnale di coraggio importante! Allo stesso modo bisogna rispondere: basta repressione, basta leggi xenofobe, si alla regolarizzazione e ai diritti!
La mobilitazione continuerà domani con il corteo a Caserta insieme alle iniziative che si tengono in tutta italia e che termineranno il 15 ottobre in un presidio nazionale sotto il ministero dell'Interno, per poi partecipare, il giorno dopo, al corteo dei metalmeccanici.
Al link le fotografie da Licola, Casal di Principe, Afragola, Villaricca, Baia Verde, Pianura e Qualiano...
Movimento degli immigrati e dei rifugiati