Autore: fwafe@tin.it Data: To: forumgenova, forumsege, forumsociale-ponge, fori-sociali Oggetto: [NuovoLab] due righe per Tom
avrebbe detto "C'agge a fa?"
comunque, ho scritto queste due righe.. spero non sembrino retoriche: se la retorica è figlia dello spirito col quale si dicono alcune cose, vi assicuro che qui di retorica non v'è traccia.
gianni ferretti
La sintassi era perfetta.
parlava italiano meglio di me. A farmi alzare la testa fu l'accento che,
scoprii dopo, essere un misto di inglese e italiano con forti influenze
napoletane. Io e Aldina eravamo alla Diaz, davamo gli accrediti per il Social
Forum. È li che l'ho conosciuti. “Devo andare a Ventimiglia, per seguire
l'arrivo del treno degli inglesi. Mi hanno detto di rivolgermi a voi”. Già. Il
treno degli hooligans: così lo aveva definito la stampa, seguendo le parole
d'ordine di chi voleva criminalizzare la contestazione al G8 di Genova. E
l'avevano bloccato, quel treno. Per fortuna Tom era riuscito ad arrivare alla
frontiera ed era riuscito a sbloccare la situazione. Il Professor Tom Behan,
insegnante di Cultura Italiano all'Università di Canterbury. “Sono l'unico
professore universitario inglese figlio di operai”, mi diceva. Quando veniva in
Italia saccheggiava librerie, quella della comunità di San Benedetto al Porto
in primis, alla ricerca di testi per i suoi ragazzi, di spunti per i suoi
studi. Che personaggio! Curioso di tutto. Studioso della camorra come fenomeno
sociale e storico, più che criminale. E gli aneddoti: “te l'ho raccontato di
quando sono riuscito a intervistare il boss di....?” (Forcella? perchè non sono
stato più attento?). E la politica: “col nostro sistema elettorale noi siamo
abituati ad essere extraparlamentari... di che avete paura? I contenuti per
prima cosa, sempre”. Era critico attento, anche nel dibattito dentro il suo
Socialist Workers.
Sono furioso: in un mondo pieno di servi del potere non
dovevi essere tu ad andartene. Non esiste un dio e, se esiste, non è di
sinistra. Provo un sottile piacere a pensarlo mentre intervista dio:
pacatamente, come al suo solito, usa la sua sensibilità, la sua logica, la sua
cultura per metterlo di fronte alle sue responsabilità. È stato un onore
conoscerti, ti abbraccio.