[NuovoLab] Lettera congiunta Silp-Sap sui fatti del G8 di Ge…

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Auteur: carlo
Date:  
À: forumgenova
Sujet: [NuovoLab] Lettera congiunta Silp-Sap sui fatti del G8 di Genova del 2001
http://www.cittadigenova.com/Lettere-a-CDG/Lettera-congiunta-Silp-Sap-sui-fatti-28184.aspx



Egregio Signor Direttore,
in data 01.08.2010 è apparso sulla stampa locale un articolo riguardante il G8 il cui titolo riportava "I poliziotti del G8 hanno disonorato e tradito l'Italia", lo abbiamo letto con disappunto (per usare un eufemismo): leggendolo una domanda è sorta spontanea, a chi giova tutto questo?

I poliziotti del G8 hanno disonorato e tradito l'Italia, i Poliziotti del G8 sono anche i primi che esigono chiarezza ed esigono che chi ha disonorato la propria divisa paghi.

Scriviamo alle testate cittadine perché è giusto che i cittadini conoscano il disagio della Polizia genovese e per questo Vi chiediamo di veicolarlo: Sig. Direttore, i Poliziotti del G8 erano anche quelli che hanno comprato le bottiglie d'acqua per i fermati, quelle che sono andate in farmacia per acquistare gli assorbenti per le fermate; quelli che durante il G8 sono rimasti sotto sassaiole e sono rientrati sanguinanti.

Quelli sulle Volanti che negli interventi del 113 si trovano davanti a realtà che solo il poliziotto può immaginare, realtà che spesso formano un groppo in gola e si vorrebbe piangere ma non si può, non si può perché chi ha chiamato ha bisogno di essere consolato e rassicurato e fa parte del proprio lavoro.

Quelli che in venti anni di servizio sulla strada hanno visto decine di cadaveri e di questi se ne ricordano l'espressione, gli occhi. Fotografie che sono tutte lì, nella testa; quelli che apprezzerebbero un sostegno della propria Amministrazione per far sì che quelle foto sbiadiscano.

Quelli che vedono i momenti di vita interrotti, a caldo, non su di una barella; quelli che mangiano un tramezzino in un contesto drammatico e questo, non perché sono cinici o vogliono emulare il "duro" poliziotto americano, ma piuttosto perché stanno esorcizzando una situazione che è davvero pesante per essere introiettata così com'è.

Quelli che vivono quotidianamente situazioni che se vissute da altre persone diverrebbero oggetto di racconti a familiari ed amici per un quinquennio; quelli che quando contengono i manifestanti che battagliano per un posto di lavoro poserebbero volentieri casco e sfollagente e si metterebbero dalla parte della barricata, con i manifestanti.

Quelli che conoscono come funziona un sistema democratico, sistema dove chi fa il poliziotto ed è parte di un esecutivo democraticamente eletto è cosciente che il proprio punto di vista, in certi momenti, debba contare poco (sennò addio democrazia..) perché in un paese democratico si fanno le elezioni e si decide chi debba legiferare e, se colui che legifera non ottempera al suo mandato, lo si cambia; spetta al cittadino e non al poliziotto decidere chi abbia torto o ragione.

Quelli che da dieci anni fanno introspezione su quanto accaduto al G8, analisi seria ed equilibrata senza alcuna propensione a difese corporative: gli errori ci sono stati, eccome. Le responsabilità ci sono state, eccome.

Quelli che hanno atteso le sentenze che hanno stabilito una verità processuale la quale ha individuato delle incontrovertibili verità; quelli che hanno vissuto questi dieci anni sperando che lentamente ed al di fuori delle logiche emotive emergesse la verità e finisse questa massificazione, questo gioco al massacro, questa delegittimazione costante da parte degli organi di stampa e finalmente venissero individuati e puniti i responsabili.

Quelli che sono davvero stanchi di essere tirati da una parte all'altra per motivi meramente politici perché la Polizia è di tutti, deve essere di tutti.

Quelli che notoriamente non sono fulmini di perspicacia ma balza all'occhio del meno attento il fatto che, ben più di una volta, si è colpita la nostra Istituzione per colpire qualcosaltro.

I poliziotti del G8 siamo anche noi Signor Direttore.

Abbiamo lavorato tanto affinché la Polizia di Stato acquisisse un vero contatto col cittadino ed entrasse a pieno titolo nel tessuto sociale, grazie alla sua sindacalizzazione ed all'apertura verso l'esterno, affinché i poliziotti divenissero prima cittadini e poi Operatori di Polizia: oggi invece, grazie anche ad articoli come quello che ci ha spinto a scriverLe, ci troviamo sempre più compressi ed all'angolo, sempre più distanti da quelle aperture verso il tessuto sociale e sempre più facenti parti di una struttura sotto attacco continuo.

Siamo quelli che, grazie a questa politica di denigrazione massificata da parte degli organi di stampa, cominciano a chiudersi a riccio.

Al G8 c'eravamo anche noi, noi che non abbiamo disonorato nessuno e non abbiamo perpetrato alcuna manovra di destabilizzazione o sotterranea perché gli ideali di giustizia e libertà sono nel nostro DNA.

Tanto si era parlato del cosiddetto "basso profilo" nell'informazione sul G8, un basso profilo che avrebbe dovuto informare i cittadini senza omettere alcunché e che avrebbe consentito alla Polizia di poter rendere un servizio alla cittadinanza senza sostenere il peso di una delegittimazione quotidiana.

Quelli che sono convinti che il basso profilo, nel G8 e nella cronaca quotidiana che coinvolge la Polizia, non significhi non informare il cittadino ma solo evitare l'enfatizzazione.

Signor Direttore, è vero che fa più rumore un albero che cade piuttosto di uno che cresce ed è altrettanto vero che la notizia che fa vendere è quella di un padrone che morsica il suo cane e non il contrario, tuttavia crediamo che il risultato di informazioni denigratorie ad un Istituzione, come quella di cui facciamo parte, debba essere ben valutato facendosi solo una domanda: "a chi giova?".

Veda Signor Direttore, in dieci anni abbiamo visto le Procure agire ed indagare (perché così deve essere) all'interno di tante Istituzioni, anche al loro interno, mai pero abbiamo visto articoli evidenti o chiosati massificare una categoria come succede con la nostra.

Come crede si possa sentire un poliziotto Sig.Direttore? Come crede possa lavorare un poliziotto Sig.Direttore? Con quale autorevolezza può svolgere il suo compito un Poliziotto a fronte di tali campagne mediatiche?

Signor Direttore, le assicuriamo che la nostra forza istituzionale e persuasiva durante gli interventi non deriva quasi mai dall'avere una pistola al fianco, ma dall'essere credibili ed affidabili: l'autorevolezza si guadagna giorno per giorno posando un mattone sopra l'altro, cosa assai difficile da fare se un giorno sì e l'altro anche si è oggetto di delegittimazioni, chiare o chiosate che siano.

Sono emerse lampanti responsabilità nella vicenda del G8 ma la Polizia è fatta da oltre 100.000 persone, anche quelli del G8, non quelli buoni, aggettivo che il giornalista che ha firmato l'articolo ha racchiuso fra virgolette, quelli normali, i padri di famiglia, quelli che si scapicollano per arrivare velocemente sugli interventi nonostante i pochi mezzi a disposizione.

Signor Direttore, siamo anche quelli che aspettano che i propri vertici assumano delle posizioni a difesa dei Poliziotti che hanno sempre lavorato in maniera onesta e leale e guardano sgomenti le progressioni in carriera di coloro che ricoprivano i vertici della Polizia all'epoca del G8, ma questa è un'altra storia.

Silp per la Cgil - SAP
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