Re: [Hackmeeting] secondo comunicato

Supprimer ce message

Répondre à ce message
Auteur: yattaman
Date:  
À: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] secondo comunicato
ok, quindi sarebbe:


AL VIA OGGI A ROMA L'HACKMEETING, 3 GIORNI CONTRO IL GRANDE FRATELLO

"Combatti il controllo". E' questo il tema sul quale si apre a Roma la
tredicesima edizione dell'hackmeeting, l'incontro annuale degli
hacker, che si terrà da oggi fino al 4 luglio nel centro sociale La
Torre, alla periferia della capitale. Tre giorni di incontri e
seminari per lanciare l'allarme: "Telecamere, carte magnetiche,
telefonini e social network - denunciano gli hacker - monitorano ogni
aspetto della nostra vita e la registrano. Spostamenti, consumi,
abitudini, conversazioni: tutto viene osservato, indicizzato,
catalogato. I grandi fratelli sono tanti, sono ovunque e hanno mille
facce".

Due mesi fa, ricordano i tecno-attivisti, è stata inaugurata la "sala
sistema Roma", una grande centrale che mette in rete tutte le
telecamere della capitale, oltre 5mila, che è in grado di esaminare
automaticamente il contenuto di migliaia di immagini al minuto, e
persino di ricevere in diretta quelle degli impianti di video
sorveglianza montati sugli autobus. Insomma una struttura
sostanzialmente in grado di seguire con i suoi mille occhi un
cittadino lungo un intero percorso da un punto qualsiasi della città
fino al capo opposto.

E se si aggiungono nuovi strumenti di controllo, altri sono ormai
consolidati: le transazioni effettuate con bancomat e carte di credito
restituiscono un profilo delle attività di ciascuno, le carte
magnetiche dei supermercati il dettaglio delle abitudini e dei gusti
personali. Mentre il cellulare traccia ogni nostro spostamento e il
provider internet registra ogni email e ogni sito visitato, annotando
tempi e quantità.

"Ma tutto questo - insistono gli hacker - ancora non basta: siamo noi
stessi a offrire spontaneamente tutti quei dati che il grande fratello
da solo non riesce ancora a carpire: pubblichiamo spensieratamente le
nostre foto su internet e mettiamo a disposizione il contenuto delle
nostre email in cambio di una pubblicità mirata e meno fastidiosa, e
offriamo persino la mappa completa delle nostre relazioni personali,
indicando amicizie, conoscenze, affetti".

"Le tecnologie - spiega Deckard, uno dei partecipanti all'hackmeeting,
che ha scelto un nickname di fantasia tratto da un racconto dello
scrittore americano Philip Dick - rappresentano strumenti di controllo
che un po' alla volta permettono, in modo sempre più efficace, di
catalogare e monitorare ogni aspetto della vita quotidiana. Allo
stesso tempo però sono anche un grande strumento di resistenza. Basta
studiare un po' come funziona tutto questo per individuare sistemi
concreti per sottrarsi al controllo: per esempio evitare le carte
sconti nei supermercati e criptare la posta elettronica con alcuni
programmi disponibili in rete".

"Non solo - prosegue - ma la tecnologia si può usare anche per
rovesciare i mezzi e i modi della produzione, ridando valore alla
collaborazione, al bene collettivo e alla condivisione. Così è nato il
software libero, che ha dimostrato che si possono scrivere programmi e
sistemi operativi migliori e più efficienti di quelli prodotti dalle
grandi multinazionali semplicemente dando valore alle persone invece
che ai soldi".

"Per discutere di tutto questo - continua - ogni anno convochiamo
l'hackmeeting. Per noi essere hacker non ha strettamente a che fare
con i computer. E' più un'attitudine alla curiosità, alla
sperimentazione, una voglia di essere consapevoli e disposti a
condividere le proprie scoperte con gli altri. Un impulso a
intervenire sulla realtà che ci circonda per migliorarla, per renderla
più umana, più vicina ai bisogni veri delle persone".




Nota al primo paragrafo:

[dan disse]
(come gia' suggerito):
Hackmeeting e' un incontro di culture, che vedono al centro
l'etica hacker della riappropriazione dei saperi.
[/dan]

dire che hackmeeting è un incontro sull'etica hacker è tautologico e
non spiega niente


Nota a metà comunicato:

[dan disse]
e perche' perdere la privacy sarebbe un problema? Io da quando uso FB
pare che l'abbia persa ma non mi trovo poi male.. (cosi' pensera' il
mio immaginario giornalista che non sa niente di ste cose..)

Perche' uno spazio di vita controllato e' solo tipico delle aree di
prigionia o di guerra, una cittadinanza sotto controllo perde la
coscienza del proprio diritto alla privacy, e con esso della propria
dignità e dei propri diritti in generale. Viene creata una generazione
incapace di rivendicare i propri diritti perche' non sa di averne.
[/dan]

si ok ma quindi tu cosa scriveresti?


nota all'ultimo paragrafo:
[dan disse]
taglierei qui fino a "soldi", senno' si apre il dibattito sul concetto
di "migliore".
[/dan]

mhm no, su questo non sono d'accordo. se tagli il paragrafo a software
libero dai per scontato che tutti sappiano cos'è. non è che le due
righe appresso lo spieghino chissà come, ma danno l'idea... non penso
il comunicato sia in grado di scatenare grandi dibattiti sulla
definizione esatta di sotware "migliore"...


nota alle note:
tutte le correzioni di dan che non ho riportato nelle note sono
integrate nel testo.