Re: [Hackmeeting] secondo comunicato

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Auteur: dan
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À: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] secondo comunicato
On [25/06/10 02:06 +0200] fabio.liste@??? says:
>Questo è il testo del comunicato che io diffonderei il primo giorno,
>il 2 luglio.
>E' centrato sul tema del controllo. che ne dite?
>
>
>AL VIA OGGI A ROMA L'HACKMEETING, 3 GIORNI CONTRO IL GRANDE FRATELLO
>
>"Combatti il controllo". E' questo lo slogan con cui si apre a Roma la

                                       ^^^^^^
tema (invece che slogan): a significare che esiste uno stimolante tema,
e non un vuoto slogan


>tredicesima edizione dell'hackmeeting, il raduno nazionale degli

                                           ^^^^^^^^^^^^^^^^
incontro (invece che raduno): a significare che sono tutt* invitati, non
solo chi gia' si conosce


poi "nazionale".. potrebbe essere anche: italiano, annuale, il tredicesimo, 2010,

>hacker, che si terrà da oggi fino al 4 luglio nel centro sociale La

                         ^^^^
oggi 2 luglio


>Torre, alla periferia della capitale.


(come gia' suggerito):
Hackmeeting e' un incontro di culture, che vedono al centro
l'etica hacker della riappropriazione dei saperi.

>Tre giorni di incontri e
>seminari per lanciare l'allarme: "Telecamere, carte magnetiche,
>telefonini e social network - denunciano gli hacker - monitorano ogni
>aspetto della nostra vita e la registrano. Spostamenti, consumi,
>abitudini, conversazioni: tutto viene osservato, indicizzato,
>catalogato. Il grande fratello è ovunque, ha mille facce".

             ^^


I grandi fratelli

Si era gia' detto che non esiste un grande fratello, concetto
abbondandemente svuotato dal famoso format tv, ma tanti fratelli medi
(pubblici e privati).
ok semplificare, ma qui rischiano di non capire, perche' il termine e'
gia' stato coperto.

>Due mesi fa, ricordano i tecno-attivisti, è stata inaugurata la "sala
>sistema Roma", una grande centrale che mette in rete tutte le
>telecamere della capitale, oltre 5mila, che è in grado di esaminare
>automaticamente il contenuto di migliaia di immagini al minuto, e
>persino di ricevere in diretta quelle degli impianti di video
>sorveglianza montati sugli autobus. Insomma una struttura
>sostanzialmente in grado di seguire con i suoi mille occhi un
>cittadino lungo un intero percorso da un punto qualsiasi della città
>fino al capo opposto.
>
>E se si aggiungono nuovi strumenti di controllo, altri sono ormai
>consolidati: le transazioni effettuate con bancomat e carte di credito
>restituiscono un profilo delle attività di ciascuno, le carte
>magnetiche dei supermercati il dettaglio delle abitudini e dei gusti
>personali. Mentre il cellulare traccia ogni nostro spostamento e il
>provider internet registra ogni email e ogni sito visitato, annotando
>tempi e quantità.
>
>"Ma tutto questo - insistono gli hacker - ancora non basta: siamo noi
>stessi a offrire spontaneamente tutti quei dati che il grande fratello
>da solo non riesce ancora a carpire: pubblichiamo spensieratamente le
>nostre foto su internet e mettiamo a disposizione il contenuto delle
>nostre email in cambio di una pubblicità mirata e meno fastidiosa, e
>offriamo persino la mappa completa delle nostre relazioni personali,
>indicando amicizie, conoscenze, affetti".


e perche' perdere la privacy sarebbe un problema? Io da quando uso FB
pare che l'abbia persa ma non mi trovo poi male.. (cosi' pensera' il
mio immaginario giornalista che non sa niente di ste cose..)

Perche' uno spazio di vita controllato e' solo tipico delle aree di
prigionia o di guerra, una cittadinanza sotto controllo perde la
coscienza del proprio diritto alla privacy, e con esso della propria
dignità e dei propri diritti in generale. Viene creata una generazione
incapace di rivendicare i propri diritti perche' non sa di averne.

>"Le tecnologie - spiega Deckard, uno dei partecipanti all'hackmeeting,
>che ha scelto un nickname di fantasia tratto da un racconto dello
>scrittore americano Philip Dick - rappresentano strumenti di controllo
>che un po' alla volta permettono, in modo sempre più efficace, di
>catalogare e monitorare ogni aspetto della vita quotidiana. Allo
>stesso tempo però sono anche un grande strumento di resistenza. Basta
>studiare un po' come funziona tutto questo per individuare sistemi
>concreti per sottrarsi al controllo: per esempio evitare le carte
>sconti nei supermercati e criptare la posta elettronica con alcuni
>programmi disponibili in rete".
>
>"Non solo - prosegue - ma la tecnologia si può usare anche per
>rovesciare i mezzi e i modi della produzione, ridando valore alla
>collaborazione, al bene collettivo e alla condivisione. Così è nato il
>software libero.


taglierei qui fino a "soldi", senno' si apre il dibattito sul concetto
di "migliore".
>che ha dimostrato che si possono scrivere programmi e
>sistemi operativi migliori e più efficienti di quelli prodotti dalle
>grandi multinazionali semplicemente dando valore alle persone invece
>che ai soldi".


>
>"Per discutere di tutto questo - continua - ogni anno convochiamo

                                                       ^^^^^^^^^^^
invochiamo, si tiene, teniamo, ecco


>l'hackmeeting. Per noi essere hacker non ha strettamente a che fare
>con i computer. E' più un'attitudine alla curiosità, alla
>sperimentazione, una voglia di essere consapevoli e disposti a
>condividere le proprie scoperte con gli altri. Un impulso a
>intervenire sulla realtà che ci circonda per migliorarla, per renderla
>più umana, più vicina ai bisogni veri delle persone".



my two parole

ciao