[NuovoLab] De Gennaro si dimette. Ma il governo (e l'opposiz…

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Autore: antonio bruno
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Oggetto: [NuovoLab] De Gennaro si dimette. Ma il governo (e l'opposizone) lo conferma
De Gennaro si dimette
Ma il governo lo conferma
18 giugno 2010
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Gianni Di Gennaro mette sul piatto le proprie dimissioni da coordinatore
dei se4rvizi segreti italiani, ma il consiglio dei ministri le respinge.

Il Consiglio dei ministri ha dato «piena e completa fiducia» a De Gennaro,
condannato ieri in appello per induzione a falsa testimonianza durante le
violenze del G8 di Genova nel 2001 quando era il capo della polizia, e lo
ha confermato ai vertici dell’intelligence italiano. Lo ha detto oggi una
nota di Palazzo Chigi al termine del cdm, che rivela che «De Gennaro aveva
correttamente e con alto senso dello Stato messo a disposizione del
Presidente del Consiglio il proprio incarico», si legge nel comunicato. Ma
«il Consiglio, manifestando vivo apprezzamento e plauso per il lavoro
finora svolto, ha invitato il Prefetto De Gennaro a proseguire con lo
stesso spirito e con lo stesso impegno nel suo incarico al vertice dei
Servizi di Informazione e Sicurezza».

La Corte di Appello di Genova aveva condannato ieri De Gennaro a un anno e
quattro mesi e l’ex dirigente Digos Spartaco Mortola a un anno e due mesi
per induzione alla falsa testimonianza, al termine del processo di secondo
grado per le violenze alla scuola Diaz durante il G8 del 2001 a Genova.
Entrambi gli imputati erano stati assolti in primo grado. È la seconda
volta che una Corte d’appello genovese ribalta una sentenza assolutoria di
primo grado per le violenze di Genova nel 2001. Venticinque esponenti della
polizia sono stati condannati il mese scorso in appello per falso
ideologico e lesioni gravi, per l’irruzione nella scuola Diaz, a pene per
complessivi 85 anni.

ANCHE L’OPPOSIZIONE CONFERMA LA FIDUCIA
L’Italia dei Valori (con il senatore Luigi Li Gotti) e il Pd hanno
confermato la fiducia a Di Gennaro, in attesa del pronunciamento definitivo
della Cassazione. Tra i numerosi interventi di esponenti Pd, Antonello Soro
ha attestato la sua stima a Gianni De Gennaro. «Nel rispetto dovuto al
lavoro della magistratura e nella consapevolezza che nel nostro ordinamento
esistono tre gradi di giudizio», ha detto l’ex capogruppo del Pd alla
Camera, «sento di dover rinnovare la mia stima per un uomo che nella sua
universalmente apprezzata carriera al servizio dello Stato ha ottenuto
straordinari risultati contro la criminalità».

I RAPPRESENTANTI DELLE VITTIME: SOSPENDERE I DIRIGENTI CONDANNATI
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova, il Comitato Piazza Carlo
Giuliani e un gruppo di scrittori, registi, cantautori, giornalisti, tutti
autori di opere riguardanti il G8 di Genova G8, si fanno promotori di un
appello che chiede la sospensione dagli incarichi dei dirigenti condannati
e l’assegnazione di compiti d’ufficio per tutti gli altri. «La sentenza che
ha condannato in appello Gianni De Gennaro e Spartaco Mortola - è scritto
nell’appello - chiude una fase processuale e definisce un quadro che deve
spingere le istituzioni ad agire. Ci sono voluti nove anni, ma alla fine il
tribunale di Genova ha dato forma giudiziaria a una verità storica che già
conoscevamo: alla scuola Diaz, nella caserma di Bolzaneto, furono violati i
corpi, le leggi, la Costituzione, l’idea stessa dello stato di diritto. Un
orrore incompatibile con la nozione di democrazia. Perciò le condanne che
colpiscono per intero la catena di comando sono importanti e preziose:
ripristinano un principio di verità e di equità, possono essere un punto di
risalita per le istituzioni». «Già all’epoca del rinvio a giudizio -
continua l’appello - sarebbe stata opportuna la sospensione di tutti gli
imputati, a tutela della dignità e credibilità delle forze di polizia.
Nessuno è stato sospeso, tutti sono al loro posto, alcuni dirigenti sono
stati addirittura promossi e oggi si trovano a coprire incarichi delicati e
di altissimo livello con il peso di condanne di secondo grado molto gravi e
in aggiunta l’interdizione dai pubblici uffici. Le dimissioni o la
sospensione dagli incarichi ci sembrano a questo punto una questione di
lealtà ai princìpi della democrazia, oltre che l’unico segnale chiaro da
inviare a tutti i gli appartenenti alle forze di polizia afffinché episodi
del genere non si ripetano». «Noi chiediamo - conclude il documento - che a
tutela delle Istituzioni, di tutti i cittadini, degli stessi appartenenti
alle forze di polizia, tutti i condannati con ruoli di comando siano da
subito sospesi dai loro incarichi e che a tutti gli altri siano attribuiti
esclusivamente compiti d’ufficio».

antonio bruno FORUM VERSO LA SINISTRA EUROPEA 339 3442011 366 6756779

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