MA HACKMEETING E' ANCHE UN INCONTRO DI CULTURE, CHE VEDONO AL CENTRO
L'ETICA HACKER DELLA RIAPPROPRIAZIONE DEI SAPERI: PER QUESTO >quest'anno, come nelle ultime due edizioni, è stato
>preceduto da un "warm-up": una serie di eventi tra Roma, Napoli,
>Firenze e Rende (Cosenza), organizzati, tra aprile e giugno, in vista
>del raduno. Tra i temi trattati, crittografia (tecniche per spedire
>email private), Drm (digital rights restrictions, usati per impedire
>la copia di file audio e video), file sharing E SCAMBIO LIBERO DELL?INFORMAZIONE, applicazioni free
>software per l'ambito scientifico e accademico, riciclo di vecchi
>computer, reti mesh (infrastrutture di telecomunicazioni costruite dal
>basso e libere dal controllo).
>
>"L'hackmeeting - spiega Deckard - è l'incontro delle comunità, delle
>controculture digitali e non, e delle individualità che si pongono in
>maniera critica e propositiva rispetto all'avanzare delle nuove
>tecnologie, sempre più legate a doppio filo al controllo sociale, alle
>imprese belliche e alla commercializzazione di ogni spazio vitale".
>Deckard non è un nome vero. All'hackmeeting tutti i partecipanti,
>gelosi della propria privacy, utilizzano dei nickname.
Qui mi viene una ideuzza......e se lanciassimo una piccola suspance con
concorso scemo, tipo che chi invierà una mail rivelando da quale
racconto è tratto il nick, quando verrà ad hackmeeting per fare il suo
reportage (oppure alla conferenza stampa) riceverà un regalo??????
(poi gli diamo una vecchio chip attaccato al portachiavi...o anche una
piantina di pomodoro......o una prestigiosa maglietta!!!)