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Aihe: milioni di cemento sulle ex officine. giovedì l'assemblea pubblica
Da anni ormai l’area delle ex officine delle Ferrovie della Calabria, spazio
dismesso della città, è stato oggetto di una azione di auto-recupero degli
spazi che ha portato nuova vita e nuova socialità all’intera area.

Una serie di associazioni e realtà (associazione Baobab, associazione
Calafrica, associazione Gli Altri Siamo Noi, sportello antisfratto Prendocasa,
comunità Filippina, comunità Senegalese, collettivo L’Evasione, comitato
Benicomuni, comitato Fiera In Mensa, Compagnia teatrale delle Onde, CPOA
Rialzo, Coordinamento calabrese acqua pubblica ‘Bruno Arcuri’, GAS/Mercatino
‘Utopie Sorridenti’, Libera associazione di idee, Mo.C.I., Officine Babilonia,
Stella Cometa onlus, Unitalsi, Verdebinario) offrono alla città una serie di
servizi ed iniziative quali: sportello di consulenza legale rivolto ai
migranti; sportello per il diritto all’abitare; gruppo di acquisto solidale e
mercatino biologico; recupero e riutilizzo di mobili usati; riciclo dell’
alluminio; cooperazione internazionale; mercatino dei vestiti usati;
distribuzione farmaci; laboratori di arte, musica, teatro, giocoleria, riciclo
creativo e giardinaggio urbano; inclusione sociale a persone con disabilità;
internet social point; attività ludico-sportive; sala prove musicale; area
concerti; sostegno ai detenuti. Il tutto condito da numerosi momenti di
socialità, basti pensare a Fiera in Mensa, l’annuale appuntamento che si svolge
in concomitanza con la Fiera di S. Giuseppe.

Attualmente tutte queste associazioni e realtà sono seriamente preoccupate per
il bando comunale per la progettazione, uscito nello scorso mese di aprile, che
prevede l’abbattimento di tutte le strutture esistenti nell’area e finalizzato
alla costruzione di un auditorium definito ‘Creative City’. Le motivazioni che
spingono l’Amministrazione Comunale verso la costruzione di questa imponente
struttura (dovrebbe infatti contenere 3-4.000 posti a sedere) restano ignote.

Ripercorrendo, brevemente, la storia di questo ampio spazio occorre ribadire
come lo stesso sia stato oggetto, da parte dell’ufficio UrbanLab del Comune di
Cosenza, di una progettazione partecipata sfociata il 30 ottobre 2008 in un
incontro presso l’ex albergo Bologna, a cui hanno preso parte le associazioni
presenti nell’area che hanno illustrato al Sindaco Perugini, lì presente, la
loro idea progettuale finalizzata ad una bonifica e riqualificazione degli
spazi. A cosa è servita quella esperienza, se adesso è stato emanato il bando
per la costruzione di un auditorium? Si continua, in questo modo, la tradizione
di sperpero del denaro pubblico così come era stato col precedente progetto
Urban che non ha garantito alla città una reale modificazione dell’esistente,
infatti, è sotto gli occhi di tutti l’attuale degrado del centro storico
investito da quella pioggia di miliardi.

Ulteriore domanda alla quale non si riesce a trovare una risposta adeguata è:
a cosa serve un ennesimo impianto, come questo auditorium, se la città ha
disposizione già quattro teatri, alcuni anche di tradizione, due palazzetti
dello sport, due stadi, un auditorium (il 4 giugno verrà inaugurato al Liceo
Classico Telesio). Ebbene tutte queste strutture non vivono di adeguata
programmazione culturale e, infatti, sopravvivono quasi a se stesse rimanendo,
il più delle volte vuote e tristi. Vieppiù, sempre lo stesso Comune di Cosenza
ha il cantiere congelato per la realizzazione della Casa della Musica con
annesso auditorium nei locali dell’ex Gil di piazza Amendola.

Si intende dunque spendere una esorbitante cifra (20 milioni di euro) per la
costruzione di questo Auditorium mentre basterebbe investire una cifra ben
inferiore a quella prevista, per avviare la bonifica e un recupero dell’area in
modo da permettere alle realtà associative di poter meglio offrire alla città i
servizi già esistenti. Una amministrazione attenta ai bisogni della propria
città, capace di valorizzare l’economia sociale che anima da anni questi
luoghi, certamente avrebbe preso in seria considerazione il percorso posto già
in atto dalle associazioni; invece il Comune di Cosenza ha scelto di realizzare
una grande struttura che avrà poche ricadute in termini sociali ma anche
economici, se non in termini edilizi. Non si sceglie affatto di ripercorrere
quanto accade in altre città europee dove si assiste al recupero della memoria
storica dei luoghi dismessi, quali opifici o stazioni, che rinascono a nuova
vita grazie anche al lavoro delle pubbliche amministrazioni.

Che futuro ci sarà per le associazioni e per le loro attività? Soprattutto a
chi si rivolgeranno le migliaia di persone che pagano il costo maggiore dell’
attuale crisi economica e che trovano solo da questa realtà solidarietà
concreta?

Per tutti questo questi motivi le associazioni hanno chiesto al sindaco
Perugini un incontro urgente, la cui formale domanda giace sulla scrivania
protocollata dal 7 maggio e ripetuta via fax il 17 dello stesso mese. Ad oggi,
tuttavia, non è pervenuta alcuna risposta.

Da giorni è stata avviata una campagna per la raccolta di firme per
salvaguardare l’area e per costruire quindi un parco urbano che a piccoli passi
le realtà associative stanno già realizzando; le numerose adesioni già
pervenute testimoniano la vicinanza della città alle istanze delle realtà dell’
area.

Per tutte queste motivazioni le realtà dell’area fanno appello alla
cittadinanza ed invitano alla partecipazione all’assemblea pubblica che si
terrà giovedì 27 maggio ore 17.30 presso l’area delle ex officine ferroviarie.

Cosenza area delle ex officine delle Ferrovie della Calabria, 23/05/2010.

Le realtà dell’area

http://exofficinecosenza.wordpress.com/