il decreto approvato e' relativo ai servizi di rilevanza economica.
secondo il movimento dell'acqua, e molti comuni, basterebbe la dichiarazione nello statuto che il servizio pubblico interessato sia privo di rilevanza economica, cioe' dal servizio non devono essere ricavati dividendi, ma gli eventuali ricavi dovrebbero essere reinvestiti nel servizio stesso.
A Parigi hanno fatto esattamente quello che (non solo io) si propone.
Alla scadenza delle concessioni alle due multinazionali che gestivano l'acqua a Parigi, la municipalita' ha costituto una societa' totalmente pubblica a cui ha affidato il servizio.
ciao
antonio
> secondo l’ultimo paragafo del tuo scritto mi sembra di capire che il comune può decidere che servizi quali trasporti, gas, acqua ecc..sono privi di rilevanza economica che tradotto significa che devono essere al 100% dell’ente locale. So che a parigi stanno tornando indietro. Mi chiedo se in francia esiste una legge equivalente alla nostra e se la decisione parigina assomigli a quello che tu proponi di fare a genova...
> ciao
> giovanna
>
>
>
>
>
> La discussione di questi giorni sulla privatizzazione dei
> servizi pubblici ha concentrato l'attenzione di molti sulla
> gestione dell'acqua, ma ha trascurato alcuni altri effetti
> del decreto recentemente approvato dal Parlamento.
> Innanzitutto bisogna ricordare che l'aspetto piu' invasivo
> e' l'obbligo alla privatizzazione di servizi importanti come
> quello idrico, la gestione dei rifiuti, il servizio di
> trasporto pubblico locale.
> Si espropriano gli enti locali dalla facolta' di scegliere
> quale sia la forma di gestione piu' adeguata al contesto
> sociale ed economico, probabilmente prefigurando il
> controllo del mercato italiano da parte di grandi
> multinazionali.
> Molti hanno sottolineato come le tariffe dell'acqua
> saliranno inesorabilmente.
> Questa previsione e' confermata dalla realta'; Mediterranea
> Acque (che gestisce il servizio idrico a Genova) pur essendo
> una societa' con una maggioranza di capitale pubblico ha
> aumentato le tariffe dell'acqua del 14 per cento. E questo
> e' normale perche' il costo del servizio deve garantire i
> dividendi ai soci privati (siano i fondi speculativi o
> Impregilo).
> Anche gli effetti sull'occupazione sono particolarmente
> interessanti.
> In Iride gli occupati sono passati da 1060 (fine 2006) a 945
> (fine 2008), e anche questo e' comprensibile perche' per
> ridurre i costi di gestione ci si concentra sul costo del
> lavoro, riducendo organici e cercando di incidere sulle
> condizioni di lavoro (aumenti dei ritmi e dei carichi di
> lavoro, orari ecc.).
>
> Non mi dilungo su questioni ovvie, come la perdita di
> controllo democratico su servizi essenziali.
>
> Nel passaggio da Amga (azienda speciale) a Amga SPA tutta
> pubblica a Iride il Consiglio Comunale e i cittadini hanno
> visto ridotti i poteri di indirizzo, programmazione e
> controllo; parole sempre più vuote a fronte del reale
> potere esercitato dai Consigli di Amministrazione e dagli
> Amministratori Delegati.
>
> Ma non c'e' solo l'acqua: quale politica virtuosa di
> riduzione di sprechi e rifiuti potra' fare un'azienda che ha
> come compito principale la creazione di profitti per i soci
> privati?
> E l'esperienza della parziale privatizzazione di AMT ha dato
> risultati positivi, o scontiamo l'aumento del 20 per cento
> delle tariffe, lo scontento dei lavoratori e la riduzione
> del servizio sotto forma di tagli alle corse e di rotture di
> carico?
>
> Come si vede c'e' molto materiale di riflessione per cercare
> di invertire la direzione intrapresa, seguendo le scelte di
> Parigi che dal 1 gennaio 2010 ripubblicizzera' il servizio
> idrico, proprio nella patria delle multinazionali
> dell'acqua.
> E allora una proposta istituzionale concreta e' quella di
> dichiarare i servizi, che non riteniamo debbano subire
> l'imposizione della privatizzazione, come servizi privi di
> rilevanza economica, attivita' che devono produrre qualita'
> della vita e non profitti per pochi
>
> per non ricevere piu' materiale rispondere con una mail con
> nel titolo RIMUOVI
> ------------------------------------
>
> antonio bruno
> capogruppo Sinistra Europea - PRC Comune di Genova
> 366 6756779
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NOCC,
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