著者: ANDREA AGOSTINI 日付: To: forumgenova 題目: [NuovoLab] Genova.Piazza Dante e l'urbanistica dell'ingorgone
Genova . Parcheggi in centro. Piazza dante e l'urbanistica dell'ingorgone.
La ventilata costruzione del parcheggio in piazza Dante si avvia a
incarnare perfettamente la politica urbanistica fatta di annunci,
certezze e rapide ritirate di cui e' piena la ( breve ) storia della
nostra Sindaco, Vogliamo ricordare qui gli annunci programmatici della
" nuova stagione " : niente parcheggi in centro, prevalenza del
trasporto pubblico, cura del ferro.
Dopo una rapida approvazione del Pum - piano della mobilità -
( per altro predisposto dall'assessore Merella
punta di diamante della vecchia stagione ) l'arretramento e' stato a
tuttocampo. Il tram da Brignole a Molassana s' e' perso per strada, le
corsie gialle si son fermate e son state aperte ai motociclisti, le
bici elettriche sono sparite dallo scenario cittadino sopravvivendo in
sparute unita' per i fan irriducibili, dell'Acquasola da salvaguardare
sono rimasti gli annunci mentre la Amministrazione continua a
costituirsi in tribunale contro i difensori del parco.
Ed ecco che torna in pista il mega parcheggio sotterraneo in piazza Dante,
parcheggio e' bene dirlo, decisamente avversato a parole dalla
Amministrazione coerentemente al suo programma. E puntualmente e' avvenuta
la ritirata davanti alle argomentazioni dell' architetto Grattarola e dei suoi
committenti.
Partito del cemento? Ma certo! Ha sempre governato Genova
e la Liguria non sara' certo la flebile voce di una sindaco (avversata da
sempre dai dirigenti del suo stesso partito che certamente non la volevano)
in arretramento su tutti i fronti a fermare l' ennesimo scempio
camuffato da riqualificazione e servizi ai residenti nel centro
storico.
Due bufale al prezzo di una.
La prima e quella che dice: riqualifichiamo la piazza lasciata al
degrado. Ma chi sono i responsabili? E lampante: l'Amministrazione che
ha tollerato che una piazza storica diventasse un parcheggificio
caotico in mano a centinaia di motociclisti che parcheggiano in ogni
pertugio in barba alle regole e con la complice copertura della
Polizia Municipale che non vede e non sente e sopratutto non multa
infischiandosene che giovani anziani handicappati e passeggini per
attraversare siano costretti a slalom pericolosi invadendo gli spazi
delle automobili di passaaggio. Ma si sà, in Italia c' e' chi ha diritti
e chi ne ha di piu. Ed ecco che una ipocrita commistione di tecnici
imprenditori e amministratori spaccia per riqualificazione un affare
utile solo a loro.
E i residenti, i residenti dove li mettiamo?
Anche la retorica e demagogia per coprire gli affari. I soli residenti
nel centro storico sono oltre 25.000. Se ci aggiungiamo i clandestini
e i lavoratori che ci gravitano andiamo a raddoppiare. Ora neanche un
urbanista della sagra di guerre stellari puo' pensare di creare 50.000 posti
macchina nel centro storico di Genova ( le statistiche ci dicono che abbiamo
una macchina per persona nella nostra città, a cui possiamo aggiungere moto,
motorini e quant'altro di mobile ).E' evidente quindi che dietro alla
retorica del levare le macchine dalle piazze e di garantire i diritti dei
residenti e dei lavoratori c'è ben altro: la copertura di una pratica
speculativa a favore della lobby del cemento. Il prezzo di vendita 100.000 a
box ( prezzo degli ultimi box costruiti in centro ) taglia fuori il 90% dei
residenti che non possono certo pagare quei prezzi e nello stesso tempo
scarica i disagi su tutti i cittadini , che dovranno sorbirsi fumi e
ingorghi senza nulla in cambio, né spazi pubblici per la vivibilità, né un
servizio di trasporto modulare ed adeguato alle esigenze di chi lo paga (
il 90% di cui sopra ).
La logica degli spazi pubblici e il sistema di mobilità e accessibilità, nel
rapporto tra zone per pedoni e zone per auto private e mezzi pubblici,quando
mai verrà definita?
Com'è possibile inserire nei sotterranei di piazza Dante mille posti-parcheggio,
70% moto e 30% auto,di cui in maggioranza a rotazione, senza aver valutato in
anticipo gli effetti che questo pesante e ingiustificato intervento avrà sull'ambiente
del centro storico e della città di Genova?
L'Urban Lab ci assicura che finalmente saranno adottati nella formazione del nuovo
piano urbanistico i principi e metodi della VAS.
Bene! Perché non hanno cominciato ad applicarli a questo Park di piazza Dante e
agli altri interventi già approvati, come quello del Galliera o in corso di approvazione,
come quello abnorme di Erzelli?
Sono principi e metodi, ben inteso, che non solo discendono da una direttiva europea del 2001, ma soprattutto sono coerenti con l'attuale proposta di legge sulla VAS della Regione Liguria.
Si tratta proprio di ribaltare la prospettiva, procedere con la generalizzazioni delle
pedonalizzazioni ( era prevista quella di largo XXII ottobre, si potrebbe
farlo in piazza Dante e altrove ) che in San Lorenzo, al Quadrilatero, in
San Vincenzo hanno portato socialità, ricchezza e qualità ambientale, si potrebbe
garantire ai residenti e ai lavoratori una possibilità di accesso con mezzi
pubblici potenziandone le infrastrutture e la qualità, ma soprattutto
cominciare a pensare in maniera europea alla mobilità, e badate quando diciamo
europea non diciamo ambientalista, non diciamo di destra o di sinistra, ci muoviamo
proponendo linee urbanistiche e di mobilità approvate dall'Unione, quelle che portano avanti
la pedonalizzazione dei centri storici, la prevalenza del mezzo pubblico, il
blocco della costipazione cementizia, la riqualificazione ed espansione del
verde. A Milano con un accordo tra Claudio Abbado ( che fara' in cambio un
concerto alla Scala ) e il comune verranno piantati 10.000 alberi ( regia di
Renzo Piano ) anche in piazza Duomo. A Genova non abbiamo ancora un
regolamento del verde, non voluto dalla precedente giunta e rifiutato dagli
stessi tecnici che ora gestiscono la " riqualificazione " senza regole e
diritti scritti.
Per fare questo sarebbe necessario una grande operazione partecipata, come
con la gronda, sarebbe necessario che fossero messi a disposizione dei
cittadini i numeri dei flussi, le analisi costi benefici, i dati ambientali
e sanitari, che venisse riesumato dalle cantine di tursi il risultato del concorso
di idee sulla sistemazione della piazza che ha visto coinvolti architetti e ingegneri
e che tutto questo venisse assunto e trasformato in piani
urbanistici, del verde, della mobilita', del commercio, piani verificati e partecipati
secondo i principi e metodi della VAS.
Ma tutto cio' è fortemente osteggiato dal partito del cemento che in maniera
bipartisan cerca di imporci a colpi di varianti e di regole che non ci sono, una idea di
città che serve solo agli interessi dei pochi e dei loro servitori e che si
prende la vita e il futuro di generazioni di genovesi.