[Forumumbri] APPELLO A SOSTEGNO DEL RIALTO

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Autore: elisabetta63\@libero\.it
Data:  
To: forum umbri
Oggetto: [Forumumbri] APPELLO A SOSTEGNO DEL RIALTO




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Da: RIALTO roma [mailto:info@rialto.roma.it]
Inviato: lunedì 3 agosto 2009 19.03
A: destinatari-ignoti:
Oggetto: APPELLO A SOSTEGNO DEL RIALTO



LA CULTURA INDIPENDENTE NON SI ARRESTA



A tre mesi dal sequestro preventivo del 20 marzo 2009 di quasi tutti gli
spazi legittimamente assegnati dal Comune di Roma all’Associazione
Rialtoccupato, arriva l’ampliamento del sequestro anche alla sala teatro e
al cortile interno. Con questa ennesima azione di Polizia si tenta di
chiudere definitivamente il progetto culturale del Rialto.

Nel corso di 10 anni di attività tutti gli spazi del Rialto hanno accolto
una quantità enorme di artisti, che hanno messo in scena spettacoli, video
proiezioni, arte contemporanea, concerti. Soltanto considerando l’attività
teatrale, il Rialto ha ospitato un numero di compagnie tre volte superiore a
quelle presentate mediamente dai teatri istituzionali.
In questo vasto panorama di artisti romani, italiani e stranieri, sono
passate molte realtà che oggi ricoprono un ruolo di primo piano nella scena
nazionale, come Ascanio Celestini, Massimiliano Civica, Davide Enia, Roberto
Latini, l’Accademia degli Artefatti. Altri, già forti di un lungo percorso
internazionale, come Giorgio Barberio Corsetti o Fanny & Alexander, hanno
scelto di portare il loro lavoro in una ex palestra di sei metri per sei
perché riconoscevano in quel luogo uno spazio vivo della cultura
contemporanea a Roma. I nomi di punta della scena emergente, dai Santasangre
ai Pathosformel, da Daniele Timpano a Babilonia Teatri, da Lucia Calamaro ai
Muta Imago, sono passati tutti dal teatro del Rialto, e in qualche caso è
proprio nel complesso del Santambrogio che hanno creato i loro spettacoli.
Questo immenso patrimonio di esperienze artistiche e umane ha trovato nel
Rialto un luogo dove crescere, entrare in contatto con esperienze simili o
con la critica, o ancora esprimere un’idea di cultura indipendente, non
subalterna, in grado di parlare al presente. Questo è stato possibile perché
il Rialto è un luogo realmente aperto, dove è possibile sperimentare nel
tempo e persino sbagliare.
Accanto a questa idea di cultura come incontro umano e artistico, il Rialto
ha portato avanti un sostegno concreto alla produzione, supportando decine
di produzioni e mettendo a disposizione gratuitamente due sale prove per
undici mesi l’anno.
In una città come Roma, dove l’assenza di centri di produzione spicca come
un primato negativo a livello europeo, significa dare un contributo
sostanziale alla nascita di decine di spettacoli ogni anno. Spettacoli che
poi girano nei principali festival italiani, da Santarcangelo a
Castiglioncello fino al Festival Teatro Italia di Napoli, o nelle piazze
principali del teatro contemporaneo, come il Teatro India di Roma.

Tutto questo è stato possibile grazie a un modello che non è mai dipeso dai
finanziamenti pubblici o privati, un sistema di auto-finanziamento che ha
consentito di dare continuità ai progetti artistici, laddove la continuità
in campo culturale è diventata un miraggio; e tutto questo nella più totale
indipendenza artistica e di pensiero.
Un modello di economia alternativa da anni sperimentato in tutte le realtà
indipendenti, che oggi si vuole additare a mera attività di commercio
abusivo.

Il ruolo svolto in questi anni di monitoraggio, supporto e dialogo costante
con le realtà emergenti del territorio e nazionali hanno fatto del Rialto
uno dei luoghi simbolo della scena indipendente. La trasversalità della
programmazione ha portato al dialogo con diverse istituzioni culturali, dai
centri di cultura internazionali alla Festa del Cinema, fino alla Fondazione
Romaeuropa, che ha supportato il progetto di produzione ZTL-pro insieme alla
Provincia di Roma, ideato dalla rete di operatori indipendenti romani ZTL
(composta da Rialto, Angelo Mai, Santasangre/Kollatino Underground, Teatro
Furio Camillo, Triangolo Scaleno Teatro / Teatri di Vetro). L’attività di
ZTL dimostra come la cultura indipendente, al contrario delle logiche
competitive che ispirano anche le strutture pubbliche, cresce e si sviluppa
in una dimensione di cooperazione e condivisione. L’attività costante del
Rialto, che è un punto importante nella geografia culturale della capitale,
ha sempre pensato se stessa come un tassello di un movimento più vasto, che
ha cercato di far emergere i linguaggi del contemporaneo in un panorama
culturale, come quello romano, tendenzialmente refrattario all’innovazione.
Allo stesso tempo, il Rialto come luogo è stato quotidianamente punto di
incontro per discussioni, riunioni, dibattiti, assemblee, dando un sostegno
concreto e “fisico” all’incontro tra soggetti diversi.

A tutti coloro che hanno attraversato il Rialto perché ci sono andati in
scena, hanno provato e fatto debuttare qui i propri spettacoli, sono stati
semplici spettatori, hanno recensito scritto studiato, a chi si è solo
incuriosito, a tutti coloro che sentono risuonare tra le mura del Rialto
qualcosa di familiare e prezioso, che a Roma non può venire meno, chiediamo
di esprimere con una firma il proprio sostegno attento e appassionato.
Grazie a tutti coloro che saranno con noi a cui speriamo di dare presto
notizie positive.



Firma sulla mail: HYPERLINK "mailto:info@rialto.roma.it"info@???




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Checked by AVG.
Version: 7.5.560 / Virus Database: 270.12.26/2116 - Release Date: 15/05/2009
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