da una lettera inviata al manifesto da
Lino Nobili
In questi giorni ci ha lasciato Franco Ferrillo, neurologo pioniere della ricerca sul sonno in Italia e scienziato di fama internazionale. Era il direttore del Centro di medicina del sonno dell'Università di Genova e presidente dell'Associazione italiana di medicina del sonno. Franco Ferrillo, o Fifì come lo chiamavano i suoi amici, era soprattutto un intellettuale, comunista, onesto e coerente. Un uomo razionale e un grande sognatore con un'enorme cultura che veniva dalla scienza, dalla storia, dall'arte ma soprattutto da una profonda conoscenza dell'uomo. Nel lavoro non è mai sceso a compromessi, pagandone a volte il prezzo, ma lasciando un esempio raro a tutti quelli che lo hanno conosciuto. Ha sempre lavorato affinché i giovani avessero più spazio e possibilità, offrendo loro la sua grande conoscenza ed umanità. Insieme a Giovanna, moglie e compagna, ed i suoi figli Elena e Giovanni, ha vissuto mantenendo costanti e solidi quegli ideali di libertà, uguaglianza, diritto al lavoro che avevano caratterizzato importanti battaglie politiche. Era attento alle vicende dei popoli, vicino a chiunque combattesse per i propri diritti e questo lo aveva portato a conoscere compagni da ogni parte del mondo che riempivano la sua casa, sempre aperta. Amava lo scambio, l'incontro, la discussione; amava i piaceri e i vizi della vita; era brillante, tenero, cinico e trasgressivo ma sempre nel rispetto delle sue convinzioni. Dopo un lungo periodo di dolorosa malattia, affrontata con enorme dignità, senza perdere l'interesse per gli altri e mantenendo il gusto per lo sberleffo e la burla, il sonno, che aveva ispirato la sua vita scientifica, se l'è portato via. Ci piace pensare che il suo nome e la sua vita siano raccontati ed anche questa è Resistenza.
fonte il manifesto del 30/07/09
Ugo Beiso
Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal