Il nostro parere sulla relazione della
commissione tecnica rifiuti del Comune di Genova
Le associazioni del Tavolo Tecnico sul progetto pilota di Porta a Porta a Genova, trovano interessanti elementi di novità nel documento licenziato dalla Commissione Tecnica sui trattamenti finali dai materiali post consumo prodotti nella Provincia di Genova.
A nostro avviso in questo documento sono presenti molti tasselli del nuovo modello di gestione degli scarti urbani che abbiamo chiamato Modello Genova.
Sono importanti novità che rendono obsoleto il vecchio Modello Brescia e danno ragione alle nostre critiche nei confronti di una tecnologia fortemente impattante anche se sostenuta da molti.
Il Modello Brescia mette al centro delle sue scelte linceneritore a griglia, la macchina che brucia tutto, la macchina che ha vinto il concorso di idee indetto da AMIU con lamministrazione Pericu e presentata come il sistema migliore ma, alla lettura della relazione di questa
Commissione Tecnica, è proprio questo tipo di impianto che gli esperti giudicano peggiore dal punto di vista economico, del rendimento energetico come pure per linsufficiente controllo delle sue emissioni in atmosfera e per la difficile ed onerosa gestione delle ceneri che inevitabilmente produce.
Ma la novità più importante della relazione è che il Comune di Genova accetta la sfida di una raccolta differenziata al 65% da raggiungere entro la scadenza di legge (dicembre 2012).
Questa è la partita più importante: una sfida, per citare solo i punti più innovativi della relazione, fondata su di una capillare raccolta differenziata di qualità, sulla separazione secco-umido, sul compostaggio, sul trattamento anaerobico della frazione umida, sul recupero energetico da
biogas.
Un sistema che, a regime, dovrà gestire ogni anno almeno 325.000 tonnellate di scarti separati per categorie merceologiche dalle famiglie e dalle aziende genovesi.
E la scelta di dare priorità al riciclo è strategica per gli interessi della collettività in quanto è il riciclo, messo in moto da una raccolta differenziata di qualità che, come confermano tutti i più recenti studi nazionali ed internazionali, a confronto della cosiddetta termovalorizzazione, garantisce maggiori risparmi energetici, minore inquinamento, minori costi di gestione, maggiore occupazione.
Siamo consapevoli che dopo decenni di svalutazione del ruolo della raccolta differenziata, sia da parte di AMIU che di molte Giunte che hanno governato Genova, non sarà facile rimontare la china, ma le ricette buone ci sono già:
a) passaggio di tutta la Provincia a sistemi di raccolta Porta a Porta (PaP), con tariffazione puntuale per premiare economicamente famiglie e imprese che producono meno rifiuti,
b) energiche politiche locali di incentivazione alla riduzione della produzione di rifiuti
c) realizzazione di isole ecologiche in ogni comune della Provincia e, a Genova, in ogni Municipio.
d) realizzazione di impianti di compostaggio e di trattamento meccanico biologico presso tutte le discariche provinciali con funzioni di stabilizzazione della frazione umida residuale e di ulteriori recuperi di materia (metalli, inerti, carta, plastica).
e) Un efficace sistema di controllo del rispetto delle procedure di conferimento, raccolta e trattamento
Indispensabili saranno anche le sinergie con il Porto, dove la raccolta differenziata dovrebbe essere obbligatoria e dove esistono certamente spazi da mettere in comune con la città per ospitare le tecnologie di comune interesse per la separazione e la valorizzazione di plastica, carta, metalli, scarti umidi.
E visto che in Liguria esistono solo alcune vetrerie per il recupero dei materiali differenziati, sarà opportuno valutare che il rilancio occupazionale della regione possa anche passare per la promozione di nuove attività produttive basate sulla valorizzazione e riuso delle centinaia di migliaia di tonnellate di materiali post consumo raccolti nell'intera regione, a cominciare dalle materie plastiche, con il rilancio delle antiche cartiere liguri, con lutilizzo del compost nella florovivaistica e nelle produzioni agricole liguri di qualità, dal basilico allulivo.
Ottimi esempi che dimostrano che si possono raggiungere e superare gli obiettivi nei tempi previsti, li possiamo trovare già nei quartieri di Napoli e nella vicina Salerno, dove il PaP è stato introdotto con successo, come in alcuni quartieri romani; e notizia di questi giorni è che tutta San
Francisco, grazie al PaP, è al 72% di RD.
Ora dobbiamo lavorare tutti assieme per concorrere a questi importanti obiettivi, a partire da AMIU che, attraverso il nuovo piano industriale, dovrà dimostrare di essere in grado di affrontare questo impegno e dallAmministrazione, sia comunale che provinciale, che dovrà trovare le aree e i fondi prioritariamente a tutta lindustrializzazione del sistema a freddo.
Così come le Associazioni scriventi hanno sempre sostenuto, continuiamo a ritenere che solo quando saranno pianificate azioni adeguate per il raggiungimento degli obiettivi di legge saremo nelle condizioni per affrontare seriamente e senza pregiudizi la gestione di quello che rimane in
fondo al ciclo.
Noi comunque continueremo ad impegnarci affinché la frazione residua possa essere contenuta in misura tale da non giustificare il ricorso ad un termotrattamento.
Ci riserviamo ad ogni modo unanalisi approfondita, sullimpianto indicato dalla Commissione, nel momento in cui si verificherà l'annunciato cambiamento di rotta.
Tutto questo ci fa ritenere, come già dichiarato, che obiettivo prioritario di Comune e Provincia debba essere la rapida realizzazione di tutta limpiantistica consolidata e condivisa, scelta che porterà rapidamente alla nostra provincia la tranquillità necessaria e la certezza che la minaccia dellemergenza rifiuti, utilizzata ad arte per la tutela di interessi minoritari e di parte, in Liguria
non troverà spazio.
E noi e le nostre associazioni continueremo ad operare per raggiungere, insieme ai nostri amministratori, questi obiettivi.
Le Associazioni
Amici del Chiaravagna
Italia Nostra
Legambiente
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NOCC,
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