Autore: norma Data: To: controg8, forumgenova@inventati.org Oggetto: [NuovoLab] 369° ora in silenzio per la pace
rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 10 giugno dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 369° ora in silenzio per la pace.
Oncollo il volantino che verrà distribito
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Ha vinto l’Europa dei militari, dei
razzisti e dei banchieri
Nessun gruppo politico rappresenterà le nostre istanze in
Europa. Ne siamo consapevoli, e continueremo ad occupare i gradini del
palazzo ducale, come facciamo da otto anni, cercando di convincere i
passanti che le nostre richieste sono assolutamente ragionevoli
- No alla guerra, senza se e senza ma: l’Italia è
impegnata in una guerra illegale, inutile e criminale, che ingoia vite
umane e denaro. Vogliamo che l’impegno italiano in Afghanistan cessi
immediatamente; vogliamo che chi ha voluto e sostenuto le guerre
italiane riconosca pubblicamente che si è trattato di imperdonabili
errori
- Diritto al lavoro sicuro: accettare la generale
precarizzazione del lavoro ha azzerato il potere contrattuale dei
lavoratori; accettare la logica meritocratica ha azzerato la
solidarietà. Prima che nelle urne la sinistra ha perso nella testa di
chi ha fatto proprio il modo di ragionare del padrone e considera
“normale” che un impiegato guadagni in media 44 euro al giorno, un top
manager 8.460, un calciatore 28 044; e che piange lacrime di
coccodrillo sui tre morti di lavoro al giorno in Italia
- Reddito di cittadinanza e welfare: ridurre le spese
militari permetterebbe di aumentare le spese sociali e creerebbe posti
di lavoro. Sono riusciti a farci credere che per chi “tiene famiglia” è
indifferente costruire aerei sofisticatissimi o protesi per disabili,
ma siamo certi/e che non sia così
- Globalizzazone dei diritti: otto anni fa i
padroni del mondo, riuniti proprio in questo palazzo, hanno cercato di
farci credere che lavoravano “per noi”. Da allora le guerre si sono
moltiplicate, il divario tra ricchi e poveri è cresciuto, il
patriarcato ed il femminicidio continuano ad imperversare. Dissentiamo
profondamente dai “respingimenti” di persone che fuggono dalla miseria
e dalla guerra, e dissentiamo delle leggi razziste appena approvate dal
parlamento italiano che trasformano medici ed insegnanti in cacciatori
di “clandestini”.