[Nogelminispbo] Proiezione de "LA RESISTENZA NASCOSTA" @ Aul…

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Author: seancasey
Date:  
To: Autorganizzazione Studentesca, Collettivo SPA, No Gelmini SciPol Bologna
Subject: [Nogelminispbo] Proiezione de "LA RESISTENZA NASCOSTA" @ Aula C Autogestita]
Vi inoltro la info per la proiezione del documentario il 29...

riuscite a girarla in altre liste anche (tipo SPA e noGelmini o altro..)
giusè ce pensi tu?

ciao
paco


"LA RESISTENZA NASCOSTA"
Documentario sulla scena musicale di Sarajevo.

Da un'idea di Francesca Rolandi, Andrea Paco Mariani, Monika Piekarz
(Italy - Bih 2009)

Anteprima interplanetaria
mercoledì 29 aprile 2009
ore 16.30 circa
@ Aula C autogestita - Strada Maggiore 45
Scienze Politiche Bologna




Report del documentario:



La resistenza nascosta

Viaggio attraverso la scena musicale
di Sarajevo



Di
Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani, Monika Piekarz.





Il documentario
descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti
principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze
delle quali è debitrice. L’idea iniziale sottesa al progetto è stata
quella di
presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un
aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si
parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di
un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la
capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale
vivacissima. La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi
generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e
all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e
legati a
doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono
accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento
antinazionalista in
cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un
significato
politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno
dei pochi
elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima
guerra e
rappresenta un caso significativo di resistenza culturale. Per la
realizzazione
del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo,
Mostar
e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio,
Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al
giornalista
Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di
una
band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di
un’interessante
trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale,
ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è
parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è
soggetta
la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e
sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni
giorno
gli artisti.. Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei
fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale:
così
si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni
‘80,
considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica;
cosa è il
turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico
post-jugoslavo
negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura
aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni
dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto
“spirito di
Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.

Oltre alle
interviste di cui sopra sono state utilizzate riprese effettuate durante
concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti. Il
documentario, della durata di 1 ora e 20 minuti, è girato in inglese e
bosniaco, e sottotitolato in italiano. È stato realizzato con il contributo
parziale dell’Agenzia europea per il Servizio volontario europeo e della
Municipalità
di Vogošća (Sarajevo).

I testi delle
interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di
Sarajevo”
pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani
(http://www.osservatoriobalcani.org/article/frontpage/204)
e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su
Peacereporter
http://it.peacereporter.net/articolo/14437/Ancora+underground
.



È inoltre
possibile visionare il trailer del documentario sul sito:

www.myspace.com/smashingmrkve







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Vi inoltro la info per la proiezione del documentario il 29...riuscite a girarla in altre liste anche (tipo SPA e noGelmini o altro..)giusè ce pensi tu?ciaopaco"LA RESISTENZA NASCOSTA" Documentario sulla scena musicale di Sarajevo.Da un'idea di Francesca Rolandi, Andrea Paco Mariani, Monika Piekarz(Italy - Bih 2009)Anteprima interplanetaria mercoledì 29 aprile 2009ore 16.30 circa@ Aula C autogestita - Strada Maggiore 45Scienze Politiche BolognaReport del documentario:

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Viaggio attraverso la scena musicale
di Sarajevo

 

Di
Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani, Monika Piekarz.

 

 

Il documentario
descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti
principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze
delle quali è debitrice. L’idea iniziale sottesa al progetto è stata quella di
presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un
aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si
parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di
un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la
capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale
vivacissima. La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi
generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e
all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e legati a
doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono
accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in
cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un significato
politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno dei pochi
elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e
rappresenta un caso significativo di resistenza culturale. Per la realizzazione
del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo, Mostar
e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio,
Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al giornalista
Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di una
band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di un’interessante
trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale,
ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è
parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è soggetta
la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e
sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni giorno
gli artisti.. Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei
fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale: così
si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni ‘80,
considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica; cosa è il
turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico post-jugoslavo
negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura
aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni
dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto “spirito di
Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.

Oltre alle
interviste di cui sopra sono state utilizzate riprese effettuate durante
concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti. Il
documentario, della durata di 1 ora e 20 minuti, è girato in inglese e
bosniaco, e sottotitolato in italiano. È stato realizzato con il contributo
parziale dell’Agenzia europea per il Servizio volontario europeo e della Municipalità
di Vogošća (Sarajevo).

I testi delle
interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di Sarajevo”
pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani (http://www.osservatoriobalcani.org/article/frontpage/204)
e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su Peacereporter http://it.peacereporter.net/articolo/14437/Ancora+underground
.

 

È inoltre
possibile visionare il trailer del documentario sul sito:

www.myspace.com/smashingmrkve

 

 

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