Ammazza che polverone, non mi meraviglio che in questa caciara ci sia
qualcuno che ha perso pure se stesso...
Bene bene... perdersi è il primo passo per ritrovarsi!
Invito tutti a tenere a mente quello che succede e quello che si dice. Sono
cose importanti e di coscienza (spesso volte falsa e contaminata... viviamo
la fine del mondo, che ce volete fà...).
Si, è robba da liceo, abbiamo bisogno tutti di crescere, perchè quando si
tratta di reclamare diritti, spazio e tempo, di reclamare aria terra acqua
fuoco, arte poesia vita; quando si tratta di disobbedienza civile, di
politica, di lotta quotidiana, di idee, di antifascismo (ahjo?!); insomma
quando si tratta di CRITICAL MASS abbiamo tutti bisogno di crescere, non di
farci prendere la mano dai personalismi, dai dibatitti a tupertù, dal "ve
l'avevo detto io..."; dal "io me ne vado", dal "io da mò che me ne sò
annato, sete rimasti 'na manica dé cojoni, giusto pe' la ciemmona faccio
'n salto..."
Abbiamo bisogno di far crescere il nostro essere critici nella massa, non
di mollare! Dobbiamo provare a scatenare santa graziella legata al palo del
conformismo dentro e fuori di noi, incatenata a fessbùk, al "volemose
bene", all'equidistanza ideologica dei partiti, al "ma che è carbonio?",
al "aho ma che è 'na fissa?".
Essere critical mass significa militanza quotidiana, significa lottare per
un sogno dando calci in culo agli incubi.
Se la realtà intorno a noi fa schifo è pure colpa nostra, e dobbiamo
impegnarci per fare insieme, per creare esperienze e (situ)azioni comuni,
realtà sovversive.
Allora, famo una ciemme settimana prossima, s'insurtamo, se strappamo li
capelli tutti insieme sur lungotevere, oppure questi scazzi devono restare
bit infilati nel culo nostro e dei naviganti occasionali???
La critical mass è ogni fine mese, è adesso, era già ieri! Altrimenti
diventa un "lavamose le mano 'na vorta ogni tot. cor sapone ecologgico"...
Insomma, con queste chiacchere vogliamo costruire un mondo utopico senza
sopraffazione e dominio, dell'umanità e della natura? Questa voglia di
comunicare e di dibattere, la facciamo uscre dalla tastiera che ci ha
venduto Bill?
Se la poesa è nelle strade e il desiderio dentro di noi, il sogno può
essere realtà. Guardiamoci in faccia e scopriamo le armi critiche
nascosti nei pedali che giriamo.
27 marzo, piazzale delle masse (che erano) critiche, verso l'ora di nuove
situazioni.
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