[cm-Roma] corteo no inceneritore sabato 21 marzo albano

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Author: stefano gallo
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To: critical mass Roma
Subject: [cm-Roma] corteo no inceneritore sabato 21 marzo albano
CONTRO L’INCENERITORE DI ALBANO



SABATO 21 MARZO DA PIAZZA

MAZZINI ALLE 15,30 CORTEO

   È da tempo che si cerca di imporre alla popolazione dei Castelli  
Romani la costruzione di un mega impianto di gassificazione dei  
rifiuti, ovvero un inceneritore che produrrà diossine, nano polveri e  
altri veleni inquinanti per la salute e il territorio. Un impianto da  
costruire nel comune di Albano nell’area della discarica di  
Roncigliano, che non risolverà il problema dei rifiuti ma brucerà  
quelli più riciclabili ostacolandone la differenziazione e la  
riduzione, ma che ci regalerà il collasso definitivo delle falde  
idriche.            I responsabili di questo attacco sono ben noti:  
l’avv.Cerroni, ras della gestione dei rifiuti nel Lazio; il suo  
interlocutore principale in regione l’assessore Di Carlo; il  
presidente Marrazzo e suoi scudieri, le aziende AMA e ACEA fortemente  
partecipate dal Comune di Roma, dall’ing. Caltagirone uomo di  
Berlusconi, oltre che da multinazionali come Suez-Gaz de France.    I  
recenti clamorosi arresti di decine di dirigenti dell’inceneritore di  
Colleferro chiariscono bene come vengono gestiti questi impianti.  
Pneumatici, rifiuti tossici e speciali garantiscono più facilmente il  
raggiungimento delle alte temperature necessarie al funzionamento di  
queste “meraviglie” della tecnica; se poi vengono scaricate sugli  
abitanti, più o meno vicini, le schifezze più orrende, non c’è  
problema , basta taroccare i dati; tanto controlli e software sono  
nelle mani di chi brucia. I controlli pubblici arriveranno solo dopo e  
solo se il diavolo ci mette la coda: più spesso non arriveranno  
mai.                        La lotta contro l’inceneritore di Albano,  
come quella contro tutti gli altri impianti del genere, non è solo  
lotta contro la mala gestione dei rifiuti che potrebbero essere  
trattati “a freddo” in impianti TMB come ce ne sono in Italia, ma è da  
subito lotta contro l’autoritarismo politico ed economico che massacra  
la natura e le persone che la vivono.    Le popolazioni hanno messo in  
campo i più diversi tentativi di bloccare l’impianto: manifestazioni e  
presidi informativi in tutta l’area provinciale, controvalutazioni  
alla VIA, esposti al tribunale e alla ASL  sulla discarica e la  
situazione delle falde, poi anche il ricorso al TAR. Infatti la prima  
VIA del marzo 2008 era stata negativa; poi però quasi per magia  
Cerroni, Di Carlo, Marrazzo sono riusciti a torcere quel provvedimento  
fino a farlo diventare positivo.         L’ultimo passaggio  
autorizzativo ci sarà il prossimo 19 marzo quando si riunirà la  
conferenza dei servizi, composta da Regione, Provincia, ASL RMH,  
Comune di Albano, Comune di Ardea. Le poche persone che siederanno a  
quel tavolo decideranno su di noi e il nostro territorio.  La ASL e i  
comuni di Albano e Ardea si sono espressi ultimamente contro  
l’inceneritore. Ma le altalene di questi organi sono note ai più:  
manterranno la posizione o prevarranno ricatti o privati  
interessi?     Intanto lungo il sito già sorge una recinzione senza  
che si sia aspettato l’esito del ricorso al TAR e della stessa  
conferenza dei servizi. Se non saremo in grado di respingere il  
pericolo, ci toccherà certamente la stessa sorte di Colleferro.


              COORDINAMENTO CONTRO L’INCENERITORE DI ALBANO