Autor: Marco Zerbino Data: Para: lista cm-roma. Asunto: Re: [cm-Roma] quando lo scontro verbale aiuta a capirsi
Marco Pierfranceschi ha scritto: >
> A me sembra, anzi, che tutta questa "agitazione" sui temi
> dell'antifascismo, dell'antisessismo e chi più ne ha più ne metta, sia
> solo un voler mettere "il cappello" su un'esperienza che negli ultimi
> anni ha rappresentato quanto di più realmente libero mi sia capitato
> di vivere.
> Quest'accusa, secondo cui chi pretende una doverosa chiarezza circa una
serie di valori fondanti e MINIMI si renderebbe autore del tentativo di
"mettere il cappello" alla cm, da' la misura di quanto un certo modo di
ragionare, fintamente tollerante e neutrale, sia diventato egemonico
nella societa' italiana. E' un'accusa che sa molto di opposti
estremismi, di "equidistanza", un concetto che oggi viene utilizzato a
tamburo battente, dalla destra estrema, quella clerico-fascista, ma
anche da quella moderata e liberale del Pd. Ma che, come dimostra il
dibattito che si e' scatenato qui in lista, fa proseliti anche
all'interno di una "nuova generazione" di frequentatori dei centri
sociali romani. E stupisce tanto di piu' se viene da qualcuno che e'
noto in lista come persona capace di raziocinio. Cosi' come stupisce che
un'altra persona dotata di raziocinio e certo non priva di formazione
politica come Atalared riproponga l'equazione "fascismo=comunismo".
(Non c'e' veramente tempo per dilungarsi su quanto sia complessa e
sfaccettata la storia del comunismo e del movimento operaio, su quanto
sia storicamente infondato e sconsiderato mettere insieme cose tanto
diverse quanto il grandioso e generoso tentativo rivoluzionario degli
anni 1917-1923 e la sua successiva degenerazione burocratica, su quanta
e quale sia stata la varietà e la ricchezza dei "comunismi" e dei
"marxismi". Va detto comunque che il buon Atalared si salva in corner
aggiungendo, dopo la parola "comunismo", una parentesi contenente due
paroline magiche: "socialismo reale").
La realta' e' che l'antifascismo non e' affatto un "cappello", un segno
distintivo, un qualcosa di fanatico e di unilaterale, ma e', o dovrebbe
essere, il requisito minimo (e ripeto: minimo) per una societa' che
voglia dirsi non comunista o socialista, ma semplicemente democratica e
tollerante. La tolleranza non e' considerare parimenti legittime, e
dunque mettere sullo stesso piano, opinioni fra loro inconciliabili
quanto quelle di chi si sforza di far avanzare l'umanita' verso sempre
maggiori traguardi di uguaglianza e di libertà, e quelle di chi NASCE e
CRESCE come agente prezzolato al servizio delle peggiori forme di
oppressione borghese-capitalistica, feudale e clericale. Perche' di
questo stiamo parlando: il "ne' rossi ne' neri ma liberi pensieri", l'
"oltrismo", cioe' l' andare oltre i "vecchi" concetti di destra e di
sinistra, slogan che tanta presa purtroppo hanno su ragazzi spesso
confusi e orfani di reali opportunita' di formazione politica, non sono
un'invenzione di Casa Pound e di Blocco Studentesco (organizzazione nata
nel 2006), ma sono PATRIMONIO GENETICO E COSTITUTIVO del fascismo sin
dalle origini, sin dai tempi del programma di San Sepolcro e dei Fasci
di combattimento del '19.
Non voglio fare la lezioncina a nessuno ma, visto che il dibattito si e'
scatenato, e' bene ricordare che si tratta di un patrimonio che ha
cambiato nel tempo parole d'ordine e personalita' di riferimento, che è
riemerso nel corso del Novecento sotto sigle e nomi diversi, ma che
risponde ad una funzione ben precisa: quella di confondere le masse, di
solleticarne le pulsioni più reazionarie ed egoistiche, invece di farne
avanzare il grado di consapevolezza sociale e democratica. Chi se ne
giova? Certo non le masse stesse (che, sotto il fascismo, vivevano in
condizioni di oppressione inaudite) ma la classe dominante. Creare
confusione, agire come elemento di disturbo, assumere toni
socialisteggianti, ma in chiave nazionalistica e razzista, fare sfoggio
di uno spirito repubblicano e anticlericale, e poi firmare il
Concordato, coniare "nuove" posizioni politiche, a seconda della
convenienza del momento, ma sempre in nome della "giovinezza al potere",
dell'andare "oltre" il vecchiume, le vecchie divisioni, i vecchi
"steccati". Gli esempi storici non mancano: oltre al gia' ricordato
programma dei fasci di combattimento del '19, il "fascismo di sinistra"
di Pino Rauti (quello delle stragi, quello che organizzava viaggi per
andare a prendere ripetizioni dai colonnelli greci), la "Terza
Posizione" degli anni Settanta ("né destra, né sinistra, morte al
sistema") e, piu' di recente, Movimento Zero, Forza Nuova (fondata da
uno dei leader di Terza Posizione) e Casa Pound.
In molte persone, dichiarare chiuse e sorpassate epoche storiche e
identita' politiche un giorno si e l'altro pure, puo' essere frutto
semplicemente di faciloneria, di qualunquismo e di improvvisazione. Ma
attenzione: su questa faciloneria e su questo qualunquismo fa leva il
disegno egemonico e l'ansia di legittimazione di personaggi che,
politicamente parlando, sono molto avveduti e consapevoli. Personaggi
che magari hanno alle spalle trascorsi da stragisti. La fascistizzazione
delle maggior parte delle curve e dei gruppi di tifo organizzato in
Italia a partire dalla fine degli anni Settanta e' un chiaro esempio di
cio'.
Tutto questo significa che, se ho l'occasione di parlare con un
ragazzetto un po' ignorantello e "socialconfuso" di Torbellamonaca, che
magari si dichiara fan di Forza Nuova, mi rifiuto di parlarci e passo
subito ad aprirgli la testa con il crick? Evidentemente no. Se posso, ci
parlo, magari gli do due o tre informazioni che gli mancano sui suoi
numi tutelari e, soprattutto, cerco di informarmi su chi e', che fa,
come e dove vive, perche' subisce la fascinazione di certe idee. E, se
ho tempo e modo, cerco magari di fare leva su alcune contraddizioni
insite nella sua condizione per spingerlo a fare alcuni ragionamenti
piuttosto che altri. Per spingerlo cioe' dalla PARTE GIUSTA. Pero'
(anche qui evitiamo facilonerie) devo trovare una persona che mi dia la
possibilita' di fare tutto questo (e penso che possa anche capitare),
che se invece trovo uno che mette mano al crick per primo, non posso che
difendermi. E il problema non e' poi tanto il crick suo, quanto quello
dei loschi individui quaranta-cinquantenni che gli stanno dietro.
Vabbe', mo' basta...In fin dei conti, volevo solo dire al Pierfranceschi
che puo' dormire sonni tranquilli: un'esperienza come quella della cm
rimane libera e divertente anche se si chiede a chi ne fa parte di
prendere consapevolezza di alcune questioncine di non poco conto che
caratterizzano la societa' in cui viviamo. Anzi, affinche' si possa
conservare tutti (al di la' e oltre la cm) un grado decente di liberta',
sarebbe ora che su temi come quelli dell'antifascismo e
dell'antisessismo ci si cominciasse a confrontare e ad "agitare" il piu'
possibile.
(anche su questa lista, perche' no? Se si parla solo di sellini
anatomici e rastrelliere, sai che palle...)