Autore: cobas comunege Data: To: genova Forum, liguria ambiente, Genova Pro Palestina Oggetto: [NuovoLab] com stampa su carcihe a Università di Torino
Vi giro un comunicato stampa della Confederazione Cobas di Torino sulle cariche della polizia avvenute ieri all'Università di Torino contro studernti antifascisti che protestavano contro la presenza dei fascisti del Fuan all'interno dell'Università
saluti. Andrea Tosa
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comunicato stampa
All’Università di Torino
Violente cariche della polizia contro gli antifascisti
Oggi all’università di Torino la polizia ha compiuto numerose e violente cariche contro un gruppo di antifascisti che protestavano nell’Università contro la propaganda provocatoria e razzista del Fuan, gruppo studentesco di estrema destra.
Le forze dell’ordine, presenti già dal primo mattino, al primo accenno di protesta da parte degli universitari hanno ripetutamente caricato e picchiato i giovani antifascisti producendosi anche in rincorse e inseguimenti mirati.
Al di là della stessa violenza sproporzionata della polizia desta preoccupazione una evidente volontà di trasformare un luogo di lavoro e di studio, ma anche di agibilità democratica, in un bunker dove esercitare l’intimidazione e la repressione di chi ritiene l’antifascismo, l’antirazzismo e la solidarietà sociale valori fondanti di una comunità democratica.
La Confederazione Cobas esprime solidarietà ai giovani colpiti dalla violenza poliziesca, e denuncia lo scandalo per cui lavoratori e studenti dell’Università hanno dovuto subire prima le cariche e poi le forche caudine dei controlli polizieschi agli accessi.
Quanto oggi successo è probabilmente un segnale fra gli altri delle intenzioni del governo di criminalizzare chi sciopera, lotta e manifesta contro una crisi che investe aspetti fondamentali della vita sociale.
La volontà di trasformare in problema di ordine pubblico la richiesta pressante di garanzia del lavoro, dei servizi pubblici e della tutela sociale deve trovare un ferma e larga opposizione e resistenza democratica da parte di tutti coloro che non vogliono vedere soffocata la propria vita e dignità.