Votiamo contro la fusione Iride - Enia.
La discussione sulla questione Iride - Enia sembra limitata a definire la nuova dirigenza e superare le criticita finanziarie.
Rimane scontata loperazione di fusione, nella convinzione che piu grande sia sinonimo di maggiori risultati. Questo e vero, ma solo per i profitti di azionisti, pubblici e privati.
Crediamo sia importante, invece, riflettere ancora sulle conseguenze di queste operazioni: in termini di tariffe, di servizio a favore dei cittadini-utenti, di tutele per i lavoratori e di controllo pubblico dei servizi.
Tralasciare questi aspetti, significa considerarle mere operazioni di speculazione finanziaria, cosa accettabile per aziende destinate a servire il profitto e non il benessere dellintera città.
Mediterranea Acque (gruppo Iride) ha aumentato le tariffe dellacqua del 14 per cento per garantire i dividendi ai soci privati.
Il consiglio di amministrazione di Iride si lamenta del clima troppo mite che nel 2007 ha limitato i profitti nella vendita del gas metano.
Alla faccia della politica ambientale.
Gli occupati, dal 2006 al 2008 sono passati da 1060 a 945. Siempre per aumentare i profitti e i dividendi, si taglia sul costo del lavoro, riducendo organici e incidendo sulle condizioni di lavoro (aumenti dei ritmi e dei carichi di lavoro, orari ecc.).
Nel passaggio da Amga (azienda speciale) a Amga SPA tutta pubblica a Iride il Consiglio Comunale e i cittadini hanno visto ridotti i poteri di indirizzo, programmazione e controllo a fronte del potere esercitato dai Consigli di Amministrazione e dagli Amministratori Delegati.
Persino la Sindaco di Genova Marta Vincenzi e il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino sono rimasti sorpresi dalla mancanza dellaccantonamento di fondi reso necessario dalla legge anti crisi.
Come possono il Consiglio Comunale e soprattutto i cittadini controllare democraticamente lattivita delle multiutilities?
Anche la barriera (piu che altro psicologica) della partecipazione al 51 per cento degli enti locali e destinata a cadere entro tre anni, specie per la pressione del comune di Torino che ha assoluta necessita di fare cassa ed evitare la bancorotta, dopo la disastrosa esperienza delle Olimpiadi Invernali.
Questi i principali motivi per cui riteniamo non positiva lesperienza che dal 1995 ha portato Amga alla fusione con Iride.
Questi i motivi per cui dovremmo fermarci e interrogarci tutti, amministratori e cittadini se proseguire su una strada sbagliata o rivendicare nuovamente e con forza la gestione pubblica e democratica di servizi essenziali quali acqua ed energia.
Antonio Bruno Arcadio Nacini, consiglieri comunali Sinistra Europea Prc
Genova, 28 gennaio 2009
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