Save The Children -
Nel 2008, 2646 minori a Lampedusa.
Situazione preoccupante*
/*Riportiamo integralmente il testo diffuso da Save The Children
Italia per presentare il dossier di monitoraggio sull'accoglienza e la
tutela dei diritti dei minori stranieri nel centro di Lampedusa.*/*
http://www.meltingpot.org/articolo13896.html
"I rischi del viaggio non costituiscono un deterrente" si legge nel
rapporto, nel quale si denunciano anche tempi di permanenza nel centro,
per i minori, che arrivano anche a 37 giorni, la scarsità di posti
letto, le insalubri condizioni igieniche e l'inadeguatezza delle
procedure per l'accertamento dell'età. Il dossier continua esprimendo
preoccupazione per la nuova apertura di un Cie.
Lampedusa, Centro di Accoglienza: Save the Children, 2646 i minori, la
gran parte dei quali non accompagnati, ospitati nel centro nel corso del
2008 spesso in condizioni critiche e inadeguate. 81 gli arrivi di
minorenni, 1035 di adulti a gennaio 2009
Nonostante l'impegno delle istituzioni nella gestione dei flussi
migratori nel corso degli ultimi mesi, Save the Children rileva alcune
criticità relative all'accoglienza e protezione dei minori all'interno
del Centro di Soccorso e Prima Accoglienza (Cspa) di Lampedusa.
Fino anche a 37 giorni la permanenza dei ragazzi nel Cspa prima del
trasferimento nelle comunità d'accoglienza siciliane; mancanza di posti
letto, con minori costretti a dormire per terra su materassi; inadeguate
condizioni igieniche; inadeguate procedure per l'accertamento medico
dell'età.
Sono alcune delle evidenze emerse dal Dossier di Monitoraggio.
Accoglienza e tutela dei diritti dei minori nel centro di Lampedusa
realizzato da Save the Children, sulla base delle attività condotte
all'interno del centro di soccorso dell'isola siciliana, nell'ambito del
progetto Praesidium. Da maggio del 2008 Save the Children è impegnata
nel progetto Praesidium in partenariato con CRI, OIM e UNHCR e in
convenzione con il Ministero dell'Interno. L'organizzazione è dunque
coinvolta nella realizzazione del modello multi-agenzia di gestione dei
flussi migratori misti, basato sul soccorso e l'accoglienza dei migranti
in arrivo via mare e sul successivo trasferimento in strutture
appropriate sul territorio italiano.
*31.250* (1) *i migranti giunti nel Centro nel 2008*: di essi, l'8,4% -
pari a *2646 - è costituito da minori*, provenienti spesso da aree
afflitte da guerre o teatro di gravi violazioni dei diritti umani. Da
maggio, data di avvio delle attività di Save the Children sono 1902 i
minori arrivati da soli, mentre, *nel mese di gennaio sono 81* i minori
sbarcati e *1035* gli adulti (2).
"Il rapporto mostra con chiarezza non solo come i minori, soprattutto
non accompagnati, rappresentino una quota non marginale degli arrivi",
commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia,
"ma anche come alla base della migrazione di tanti ragazzi o anche
adulti ci sono ragioni di grave necessità che devono spingerci ad
aumentare gli sforzi per dare loro adeguata accoglienza e tutela,
affinché a questi minori sia garantito un futuro diverso da quello che
si lasciano alle spalle. E' in tale ottica che abbiamo realizzato un
rapporto di monitoraggio facendo emergere anche alcuni limiti e
inadeguatezze nella tutela e accoglienza dei minori all'interno del
Centro di Soccorso e Accoglienza di Lampedusa, dove operiamo dal maggio
2008".
*I migranti adulti: la gran parte provengono da Tunisia e Nigeria*
Secondo il dossier di monitoraggio di Save the Children, gli arrivi di
migranti adulti sono passati dai 12.169 del 2007 ai 31.250 del 2008. Sul
totale dei migranti adulti, l'86% è costituito da uomini e il 14% da
donne e provengono in pravalenza da Tunisia (24%), Nigeria (21%),
Eritrea (12%) e Somalia (11%).
*I minori migranti: vengono per lavorare o da aree di crisi*
Sul totale dei 2646 minori arrivati nel 2008, la gran parte è
rappresentato da minori non accompagnati: 1902 quelli giunti tra maggio
e dicembre a fronte di 299 accompagnati da genitori o familiari. Quanto
all'andamento degli arrivi dei minori, sia accompagnati che non, per
mese, si passa dai 174 di maggio ai 411 del mese di ottobre, ai 208 del
mese di novembre ai 190 di dicembre.
"Questi dati, come d'altra parte quelli relativi agli adulti, lasciano
supporre che i rischi del viaggio connessi alla stagione invernale
costituiscono sempre meno un deterrente alle partenze di tanti minori
spinti ad abbandonare il proprio paese o a causa di guerre o perché alla
ricerca di un lavoro, per sostenere sé e le proprie famiglie", commenta
ancora Valerio Neri. "Pur di arrivare in Italia, affrontano viaggi anche
di 2 anni, finendo talvolta in prigione, in Libia, attraversando il
deserto e rischiando di morire nel tragitto via mare sui barconi".
Per quanto riguarda i paesi di provenienza dei minori, Egitto (25%),
Eritrea (15%), Nigeria (13%), Palestina (11%), e Somalia (9%), sono le
nazionalità più rappresentate; ma non mancano anche ragazzi arrivati
dalla Tunisia (7%) e dal Ghana (6%) mentre è più ridotta l'incidenza di
paesi come il Marocco (2%) e il Togo (2%). Quanto ai minori non
accompagnati in arrivo a Lampedusa, hanno generalmente un'età compresa
tra i 16 e i 17 anni, ma ve ne sono anche di età inferiore (13 e 14 anni).
*Per ragazzi e ragazze, lunghe permanenze nel Centro anche fino a 37 giorni*
Analizzando quindi gli standard di tutela e accoglienza, il dossier di
Save the Children sottolinea come negli ultimi mesi i minori sono
rimasti nel centro spesso per più di 20 giorni, con picchi di permanenza
superiori ai 37 giorni, nel mese di dicembre, nonostante per legge la
permanenza non possa superare le 48 ore. Inoltre, nell'ultimo periodo i
minori sono stati anche trasferiti in centri per adulti anziché in
comunità alloggio per minori come previsto dalla normativa.
"Si tratta di una situazione determinata dalla mancanza di posti nelle
comunità per minori della Sicilia e dall'assenza di un piano nazionale
che garantisca ai giovani migranti un'accoglienza adeguata su tutto il
territorio", spiega il Direttore Generale di Save the Children Italia.
"In particolare in questa situazione di confusione e forte tensione,
Save the Children raccomanda che venga garantito il trasferimento di
tutti i migranti verso le strutture del territorio e dei minori nelle
apposite comunità".
*Scarsità di posti letto e inadeguate condizioni igieniche*
Nel corso del 2008 le condizioni di accoglienza del centro di Lampedusa
si sono rivelate spesso critiche, si legge ancora nel dossier di Save
the Children. Il centro, che ha un numero massimo di 804 posti è
arrivato ad ospitare oltre 1800 migranti contemporaneamente e più di 220
minori, nell'arco di una stessa giornata, nel mese di dicembre. Tenuto
conto che i minori non accompagnati vengono alloggiati insieme alle
donne in un'unica struttura che dispone di circa 60 posti letto, molti
ragazzi sono stati costretti a dormire, nel mese di dicembre, all'aperto
su materassi di gomma sistemati sull'asfalto, sotto teli per riparasi
dalla pioggia. Inoltre, spesso, anche la distribuzione di vestiario, kit
igienici e beni di prima necessità è risultata inadeguata così come le
generali condizioni igieniche.
"Questa situazione ormai cronica deve essere risolta con un approccio
strutturale, programmando e pianificando i posti necessari nei centri di
destinazione dei minori sulla base degli arrivi presunti", precisa
Valerio Neri.
*Procedure inadeguate per l'accertamento dell'età*
A Lampedusa l'unico metodo utilizzato per l'accertamento dell'età è la
radiografia del polso Nel referto medico non viene indicato il margine
di errore (calcolato in più o meno 2 anni); questo non consente di
applicare il principio del beneficio del dubbio previsto dalla legge in
favore del minore, con la conseguenza che questi può essere soggetto a
provvedimenti di espulsione o, addirittura, al rimpatrio.
"Secondo Save the Children è importante che vengano utilizzati più
metodi combinati per l'accertamento dell'età, che l'accertamento venga
realizzato solo in caso di dubbio fondato, che venga sempre indicato il
margine di errore nel referto e che quest'ultimo venga consegnato al
minore anche per consentire un'eventuale ricorso" dichiara Valerio Neri.
*Preoccupante l'istituzione del Centro di Identificazione ed espulsione
(CIE)*
"L'istituzione del CIE compromette il modello di gestione dei flussi
migratori misti sperimentatao in questi anni, rischiando di rendere
sommarie e approssimative le procedure volte all'identificazione dei
gruppi vulnerabili, cioè minori, richiedenti asilo, vittime di violenza
e tratta. In particolare", conclude Valerio Neri, "per i minori Save the
Children ravvisa il pericolo che essi possano venire erroneamente
identificati come adulti sulla base del solo accertamento medico,
immediatamente trasferiti e rimpatriati, senza la possibilità di
appellarsi contro la decisione relativa alla loro identificazione".
/(1) I dati sono stati forniti dall'Ufficio Immigrazione della Questura
di Agrigento e inseriti in un database informatico predisposto da Save
the Children. Per quanto riguarda invece l'attività di rilevazione degli
standard di accoglienza e tutela dei diritti nel centro di Lampedusa è
stata utilizzata una griglia di monitoraggio basata sugli standard
nazionali e internazionali di tutela dei diritti dei minori e, per ciò
che attiene le condizioni materiali di accoglienza, anche sulla
convenzione per la gestione del centro stipulata tra l'ente gestore, la
cooperativa Lampedusa Accoglienza, e la Prefettura di Agrigento./
/(2) Il dato si riferisce agli arrivi fino al 21 gennaio/
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht, Berlino, 1932
(rielaborazione dai versi originali di Martin Niemöller)
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