[NuovoLab] *SPAM* APPELLO MSF-ASGI-SIMM

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Auteur: Mgow
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À: forumgenova@inventati.org
Sujet: [NuovoLab] *SPAM* APPELLO MSF-ASGI-SIMM
Ricevo dall' *ASGI* e vi inoltro p.c., la comunicazione dell' iniziativa
in oggetto ed il relativo *APPELLO*. /mgow/
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Cari amici dell'ASGI,
In allegato trovate un appello con cui si esprime preoccupazione ed
allarme per le conseguenze della possibile approvazione
dell'*emendamento 39.306 presentato in sede di esame del DDL 733
all'Assemblea del Senato, volto a sopprimere il comma 5 dell'articolo 35
del Decreto Legislativo 286 del 1998 (Testo Unico sull'immigrazione) che
sancisce il divieto di "segnalazione alle autorità".*
Nel documento si auspica che i senatori di qualunque schieramento
respingano la citata proposta emendativa all'art. 35 del Dlgs.286/98 e
comunque, nell'incertezza di una eventuale riformulazione di emendamenti
specifici, si chiede che l'articolo 35 del Dlgs.286/98 rimanga per
intero nella sua attuale formulazione.
Si prega di comunicare l'adesione all'appello all'indirizzo mail:
ombretta.scattoni@???
Per informazioni: 06/4486921 -- 329/9636533
Primi firmatari
*Medici senza Frontiere (MSF)
Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM)
Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI)*
Cari saluti
silvia canciani

*

Dal giuramento d'Ippocrate: *

*Giuro di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo
o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o
in ragione del mio stato*

*APPELLO*

*"DIVIETO DI SEGNALAZIONE"*

*siamo medici ed infermieri, non siamo spie*

Le organizzazioni firmatarie esprimono preoccupazione ed allarme per le
conseguenze della possibile approvazione *dell'emendamento 39.306
presentato in sede di esame del DDL 733 all'Assemblea del Senato*, volto
a sopprimere il comma 5 dell'articolo 35 del Decreto Legislativo 286 del
1998 (Testo Unico sull'immigrazione) che sancisce il divieto di
"segnalazione alle autorità".

Il suddetto *comma 5* attualmente prevede che "/l'accesso alle strutture
sanitarie (sia ospedaliere, sia territoriali n.d.r.) da parte dello
straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare
alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia
obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano/".

Questa disposizione normativa è presente nell'ordinamento italiano già
dal 1995, attraverso l'art. 13, proposto da una vasta area della società
civile, del decreto legge n. 489/95, più volte reiterato, voluto ed
approvato dal centro destra anche con i voti della Lega. La "logica"
della norma non è solo quella di "aiutare/curare l'immigrato
irregolare", ma anche quella di dare piena attuazione *all'art. 32
della Costituzione*, in base al quale la salute è tutelata dalle
istituzioni in quanto riconosciuta come diritto pieno ed incondizionato
della persona in sé, senza limitazioni di alcuna natura, comprese --
nello specifico -- quelle derivanti dalla cittadinanza o dalla
condizione giuridica dello straniero. Il concreto rischio di
segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria
creerebbe nell'immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di
cure mediche una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne
l'accesso alle strutture sanitarie. Tutto ciò potrebbe provocare una
pericolosa "marginalizzazione sanitaria" di una fetta della popolazione
straniera presente sul territorio, anche aumentando i fattori di rischio
per la salute collettiva. Il citato obbligo di non segnalazione risulta
quindi essere una disposizione fondamentale al fine di garantire la
tutela del diritto costituzionale alla salute. Appare pertanto priva di
significato l'ipotesi di affidare alla libera scelta del personale
sanitario se procedere o meno alla segnalazione dello straniero poiché
ciò, in contrasto con il principio della certezza della norma,
lascerebbe al mero arbitrio dei singoli l'applicazione di principi
normativi di portata fondamentale.

La cancellazione di questo comma vanificherebbe inoltre un'impostazione
che nei 13 anni di applicazione ha prodotto importanti successi nella
tutela sanitaria degli stranieri testimoniato, ad esempio, dalla
riduzione dei tassi di Aids, dalla stabilizzazione di quelli relativi
alla Tubercolosi, dalla riduzione degli esiti sfavorevoli negli
indicatori materno infantili (basso peso alla nascita, mortalità
perinatale e neonatale ...). E tutto questo con evidente effetto sul
contenimento dei costi, in quanto l'utilizzo tempestivo e appropriato
dei servizi (quando non sia impedito da problemi di accessibilità) si
dimostra non solo più efficace, ma anche più "efficiente" in termini di
economia sanitaria.

Riteniamo pertanto inutile e dannoso il provvedimento perché:

*- spingerà verso l'invisibilità una fetta di popolazione straniera che
in tal modo sfuggirà ad ogni tutela sanitaria;*

*- incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi sanitari ed
organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di
controllo e di verifica della sanità pubblica (gravidanze non tutelate,
rischio di aborti clandestini, minori non assistiti, ...);*

*- creerà condizioni di salute particolarmente gravi poiché gli
stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza
indifferibile;*

*- avrà ripercussioni sulla salute collettiva con il rischio di
diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili, a causa dei
ritardi negli interventi e della probabile irreperibilità dei
destinatari di interventi di prevenzione;*

*- produrrà un significativo aumento dei costi, in quanto comunque le
prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite e, in ragione
dei mancati interventi precedenti di terapia e di profilassi, le
condizioni di arrivo presso tali strutture saranno verosimilmente più
gravi e necessiteranno di interventi più complessi e prolungati.*

Hanno espresso posizioni analoghe gli Ordini ed i Collegi che
rappresentano, su base nazionale, le principali categorie di operatori
impegnati nell'assistenza socio-sanitaria alle persone immigrate:
*Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri
(FnOMCEO), Federazione Nazionale Collegi Infermieri (IPASVI),
Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO), Consiglio
Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS).*

Per le ragioni sopraesposte rivolgiamo un sentito appello affinché i
senatori di qualunque schieramento respingano la citata proposta
emendativa all'art. 35 del Dlgs.286/98 e comunque, nell'incertezza di
una eventuale riformulazione di emendamenti specifici, chiediamo che
l'articolo 35 del Dlgs.286/98 rimanga per intero nella sua attuale
formulazione.

Si prega di comunicare l'adesione all'appello all'indirizzo mail:
ombretta.scattoni@??? <mailto:ombretta.scattoni@rome.msf.org>
Per informazioni: 06/4486921 -- 329/9636533

*Primi firmatari*
*Medici senza Frontiere (MSF)
Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM)
Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI)*

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht, Berlino, 1932
(rielaborazione dai versi originali di Martin Niemöller)
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