On Sat, Dec 27, 2008 at 10:25:27PM +0100, man0 wrote:
> per la questione del libro,  hai anche tu riportato qui la posizione
> di chi dice "loro si fanno le loro cose e noi ci facciamo le nostre"
> (la riassumo  cos?, sicuramente  non sar? esattamente  cos?)...
nono era proprio cosi', di poche parole.
io certe volte mi preoccupa il fatto che scrivo cosi' tanto.
forse invecchiando sto perdendo lo smalto da hacker.
> e che dirti,  la condivido come posizione e  la condivido perch? per
> me  certi  percorsi non  sono  mai  stati  esclusivamente basati  su
> tecnica e tecnicismi.   ma appunto, a certi ambienti  non mi ci sono
> mai accostato non condividendone l'approccio.
io la condivido  a meta' e alla fine si capisce:  da una parte rifiuto
il compromesso  nella realta' quotidiana,  dall'altra ricerco l'unita'
in e l'avvicinamento nella teoria.
perche'?   una strategia un  po' contro-tendenza  (e la  diversita' fa
sempre bene) dato  che la maggior parte di  noi seguono il compromesso
nella realta' quotidiana,  ma poi a livello di  principi non fanno una
piega e rimangono puri.
credo  entrambe  le  posizioni  siano  preziose, cmq  nel  caso  della
storicizzazione: e' davvero importante ed e' una delle grosse mancanze
per la nostra comunita'.  spero  ancora riusciamo a farla assieme agli
uazzagana piuttosto che separarci, ma forse mi sbaglio.
ma alla fine il  muro di berlino e' caduto no? e  pure a nyc ci stanno
le persone fregne, anzi mo ci vo', hanno pure occupato l'universita'!
secondo me  dopo tanto  tempo che ci  facciamo conquistare  e' proprio
arrivato il momento di conquistarli, come dire... adda' veni' il terzo
mondo!
o no?
> per il resto,  le tue critiche ad personam le  lascerei ad un ambito
> che non ?  quello della lista, ci possiamo  allegramente menare agli
> hackmeeting : )
per me lasciare qualcosa per iscritto e' pure bene.
just for reference.
> dove stanno i tarallucci e vino poi me lo spieghi?.
ci stanno  se andiamo avanti a  "laissez faire" e  non interveniamo su
presenze di doppiogiochisti e 
la nostra  comunita' ad  oggi e' preziosissima,  una delle  poche cose
rimaste in piedi dopo che hanno distrutto tutti gli altri movimenti di
base  allargati in  italia. un  patrimonio culturale  per  molti altri
paesi fra l'altro (i cosiddetti BRIC, non allineati insomma).
secondo me  descrivere meglio ne vale  la pena e forse  e' arrivato il
momento di farlo.  tutti gli altri libri storicizzano l'hackmeeting (e
quello  migliore alla  fine e'  di TBazz  che mo  e' pure  tradotto in
inglese) ma noi  manco una pagina su wikipedia  c'abbiamo! che abbiamo
praticamente inventato  il metodo dei "barcamp" e  che potremmo ancora
contribuire parecchio a livello di pratiche, immaginario e strategia.
> se vuoi  continuiamo a fare discussione  su un libro (di  cui, te lo
> dico nuovamente) a me non pu? fottere assolutamente niente.
manno' dai, che oggi con il podcast un libro e' quasi come un wiki con
stable releases  e magari ci si  puo' alzare pure la  colletta per gli
hackmeetings.
piuttosto  collettivizziamo  tutte le  piattaforme  di scrittura  come
digital guerrilla,  joe lametta etc.  etc. no?
> p.s.  che poi  c'avremmo fior  fiore  di persone  che ne  potrebbero
> scrivere  uno e  i  contatti con  altri  paesi e  situazioni non  ci
> mancano...ma      di     che      stiamo      discutendo,     boh...
appunto!
si cmq bho, cioe' dobbiamo farlo assieme.
c'ho pronto un  setup con git, docbook e texlive  che e' la votamazza,
addirittura  potremmo editare  direttamente dal  wiki  alla tipografia
guarda. se ci mettiamo e' un attimo.
ciao
- -- 
jaromil, dyne.org developer, 
http://jaromil.dyne.org
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