secolo xix
La nuova piazza senza panchine per tenere lontani i barboni
sampierdarena
Terminato il restyling del centro della delegazione. Ampi marciapiedi, aiuole, rotatoria e compattatore. Ma non c'è dove sedersi
10/12/2008
NO ALLE PANCHINE in piazza Vittorio Veneto, che sabato prossimo sarà inaugurata - con una grande festa - nella sua nuova veste. Marciapiedi ampi e lastricati in pietra, aiuole finalmente curate, una rotatoria centrale per smistare il traffico. Ma niente panchine. Gli abitanti si sono opposti all'installazione di arredi che, pure, sarebbero il naturale completamento di ogni restyling urbanistico. «La gente non vuole le panchine perché teme che attraggano sbandati e ubriaconi», spiega il presidente del municipio Centro Ovest, Domenico Minniti. Cosìè stato sino adesso, con le vecchie panchine poi smantellate. Che, quindi, non saranno sostituite. Al loro posto un compattatore per rifiuti completamente interrato. «Un impianto sperimentale, tra i pochi in Italia», dice Minniti: «La spazzatura, gettata nelle bocchette esterne, viene schiacciata e compressa sottoterra. Mezzi Amiu la rimuoveranno tre volte la settimana. Il procedimento non provoca né rumori né cattivi odori». In attesa del compattatore, che arriverà forse già a gennaio, la gente può godersi lo spiazzo senza panchine. Il fatto che quasi nessuno le volesse la dice lunga sul disagio sociale che si respira nel quartiere. «Dal 2004 a oggi abbiamo investito oltre tre milioni di euro in interventi strutturali», informa Caterina Cifatte, architetto di Tursi. «Un milione e mezzo di euro - ricorda l'assessore ai Lavori pubblici, Mario Margini - sono stati spesi per la riqualificazione di via Rolando e 400 mila euro per il recupero di via Pietro Chiesa. Presto sarà concluso il rifacimento di lungomare Canepa. Quindi investiremo su via Cantore e via Buranello sperando in un contributo regionale». Domenica, dopo piazza Vittorio Veneto, un'altra festa inaugurerà la nuova via Rolando, restaurata e in parte pedonalizzata col contributo del Civ Rolandone. «La salvezza del teatro Modena resta, comunque, la priorità assoluta», conclude Margini. «Noi faremo la nostra parte», fa sapere Enzo Robino, del Civ Rolandone.
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