Re: [Hackmeeting] G8:Beato chi crede nella giustizia...

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Szerző: gofef
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Címzett: hackmeeting
Új témák: Re: [Hackmeeting] -> spammer
Tárgy: Re: [Hackmeeting] G8:Beato chi crede nella giustizia...
dom 16/11/08 16:39:42 +0100 ginox <ginox@???> ha scritto:

> potremmo sfruttare il fatto che abbiamo un
> sito mediamente visitato e mettere una splash page sull'argomento
> con i link al comunicato di supporto e ad altri,


Si potrebbe titolare "I cocci sono nostri", intendendo coi cocci tutti i cocci del mondo e del futuro a pezzi, per i quali li ricchi e potenti responsabili primi non pagan mai e ci fan pagare a noi, oltre a quelli dei vetri di banche e mc donald e automobili, che sono tra le robe per cui e in nome di cui questo mondo cade a pezzi, e per la cui distruzione abbiamo già pagato, ecco compagni volevo dire indebitamente ma se non così, cmq spropositatamente.
Cioè il concetto è questo, probabilmente si può anche non esplicitarlo.
Comunque probabilmente bisognerebbe ragionare sul perché quel movimento si fermò con la repressione, come scrive ginox dopo la cena d'addio a firenze.
Ieri sul manifesto revelli scriveva
"I giudici del processo di Genova avevano la grande opportunità - l'ultima - di difendere un residuo brandello di "dignità", chiamiamola così, del nostro Paese. L'hanno perduta, e con essa hanno perduto anche la propria, di dignità. La sentenza per i fatti della Diaz è vergognosa, come tutti i commentatori l'hanno definita, per questo. Perché assolve l'imperdonabile. Legittima, con i sacri crismi della procedura giurisdizionale, l'inaccettabile. E in questo arreca un /vulnus/ - produce una lacerazione non solo giuridica, ma morale e sociale - forse addirittura più grave dei gravissimi fatti stessi".
Secondo me così si sottovaluta il potere annichilente che la violenza di stato, le botte e i soprusi hanno avuto di per sé sul movimento, e il fatto che il "/vulnus/" primo è stato quello, vissuto sulla pelle di tantissimi, ed è stato quello ad annichilire il movimento, anche perché la lacerazione morale e sociale e nei confronti dello stato è stata già lì e principalmente lì, poi forse c'è stato lo sperare che la magistratura "rimediasse", punisse davvero i responsabili primi delle botte e dei soprusi, ovvero chi pianificò e dette gli ordini, e così che magari almeno una fetta dello stato delegittimasse un'altra fetta e legittimasse quel movimento, così da poter riprendere con meno rischio di botte, e forse questa speranza è stata in qualche modo partecipe della letargia, di una "pausa"; ora però, a parte che pensando a movimenti analoghi per istanze mi sa che non è mai andata così, non è andata così in questo caso, con la differenza che rispetto ad altri movimenti precedenti, in quel movimento non c'era stata alcuna violenza su persone, non ce n'era nemmeno l'intento. C'è da prendere atto che lo stato reprime *comunque* i movimenti, e che la misura di violenza nella repressione di stato è proporzionale a quella di partecipazione ai movimenti, molto ma molto di più che non ai livelli di violenza presenti negli stessi --- e che dei temi portati avanti dai movimenti, lo stato se ne fotte, cioè la "frattura" non è solo nella repressione, prima che in quella è già nel totale non ascolto, che con eccezioni minimissime (sul tema della guerra, che li comprende tutti, alla fine l'eccezione furono due parlamentari di rifondazione, subito messi alla gogna dalli compagni di partito per alto tradimento della missione di governo, nella fattispecie quella PER LA PACE in afghanistan) si è visto su quel movimento, su vicenza, sulla tav, e tant'altro, pressoché tutto.
Insomma lo stato non c'ascolta e se appena può, ci bastona, e non si pente - a prescindere da violenza e non violenza.
Ma tanto ora c'è obama, e la missione PER LA PACE in afghanistan sta andando così bene che a un certo punto voleva procedere a portare la pace in pakistan, poi deve essersi accorto che in afghanistan non ce n'era ancora abbastanza.
Però forse 'sti cocci potrebbero essere bellissimi.

Ciao