gizero wrote:
> ciao berny
> tendi a semplificare terribilmente
>
> la realtà e' molto più complessa
> e probabilmente Maxwell, Marconi e Tesla
> lo sapevano molto meglio dei loro fedeli integralisti contemporanei.
Non capisco a cosa tu ti riferisca... che cosa ho semplificato
terribilmente? La cosa che ho scritto sulla parola "ciao"?
> Questo lo sanno bene i fisici, sicuramente molto meglio degli ingegneri,
> categoria che generalmente preferisce far finta di non vedere
> piuttosto che mettere in dubbio le proprie credenze.
Non capisco cosa c'entri questo... ho per caso un nick da ingegnere? ;P
In ogni caso ho un ottimo rapporto con i fisici e, forse inutilmente, ma
cerco in tutti i modi di mettermi continuamente in dubbio, nonche' sono
sinceramente convinto di approcciarmi ad ogni "novita'" in modo imparziale.
> >> pensiamo a pitagora od ad empedocle come tali stiamo parlando di
> persone
> >> di cultura che conoscevano contemporaneamente entrambi gli
> aspetti (coi loro limiti).
>
> > Non conoscevano per niente entrambi gli aspetti perche' all'epoca non
> > esisteva una distinzione tra i due.
>
> la distinzione che tu ritieni così assodata, in realtà è flebilissima
> e spesso un'illusione... lo disvela abbastanza bene Latour nei suoi
> studi
> scienza, politica e religione (tanto per prendere alcuni aspetti
> della realtà)
> non sono così distinti fra loro come siamo abituati a pensare.
>
> mi rendo conto che il discorso è complesso, ma per i più curiosi google
> può essere d'aiuto
Sinceramente non conosco Latour e saro' contento di leggere il suo punto
di vista; ma per quello che so ora, trovo che la linea che divide le
verita' scientifiche da quelle che non lo sono e' cosi' evidente che non
mi capacito di come si possa pensare al contrario...
Come puoi decidere la verita' di un qualunque fatto od affermazione se
non disponi di un metro oggettivo?
Per anni, nel tentativo di capire/descrivere la natura in cui viviamo,
si sono mischiate scienza, religione, teologia, alchimia, magia...
In una accozzaglia di puttanate mischiate a realta', verita'
interpretate male, ecc ecc... in cui anche i piu' grandi pensatori della
storia hanno perso tempo dietro a chimere senza senso.
E tutto questo perche'? Semplicemente perche' non avevano un metro
ogettivo per distinguere una fantasia (per quanto realistica od
accattivante) da qualcosa di inconfutabile, dimostrabile.
Poi grazie alle basi messe da Galileo si e' creata la divisione in
oggetto, per cui i teologi possono combattere tra di loro a colpi di bei
discorsi e grande retorica concludendo che il Sole gira in torno alla
Terra, mentre gli scienziati possono dimostrare oggettivamente che e' la
Terra a girare in torno al Sole.
Senza il metodo scientifico come posso io o tutti voi sapere se ha
ragione il teologo o lo scienziato? Che cosa gira in torno a cosa? (a
parte le mie palle quando sento parlare un omeopata che quello e' un
dato di fatto).
Con questo non voglio dire che la scienza e' la risposta a qualunque
cosa... la scienza ha un suo campo in cui puo' essere applicata, altri
in cui non puo' ancora essere applicata, ed altri ancora in cui non lo
sara' mai.
Io non penso che la filosofia sia una accozzaglia di stronzate
inutili... semplicemente penso che inizialmente la si usasse per
spiegare alcune questioni che si e' rivelato piu' semplice/efficacie
spiegare con altri mezzi... e penso che i filosofi moderni/contemporanei
lo sappiano, infatti i campi in cui indaga la filosofia oggi giorno sono
dei campi in cui la scienza puo' dare poche (o nessuna) risposta/e.
Lo stesso vale per la religione... Dopo un po' si sono rassegnati a
smetterla di voler mettere la bocca in questioni di cui non
sapevano/capivano niente.
(Anche se comunque gli anti-evoluzionisti esistono ancora e negli USA
c'e' addirittura un gruppo religioso filo-cattolico che si batte per
l'abolizione del Secondo Principio della Termodinamica, come se fosse
una legge dello stato che si possa abolire!)
http://uaarroma.altervista.org/risatee/cronacavera.php
> > Per la scienza una cosa o e' vera o e' falsa, o e' dimostrabile per
> >l'appunto "scientificamente", oppure e' una stronzata, e' placebo, e'
> > allucinazione di un frikkettone.
>
> si, certo, proprio come accade per la fisica quantistica e quella
> relativistica
> apparentemente in contraddizione...
> ...quale delle due e' l'allucinazione?
Chi lo sa... Sull'argomento non sono molto ferrato... ma evidentemente
non si e' ancora arrivati ad una risposta, forse sono due modi diversi
per descrivere la stessa cosa ed un giorno si capira' qual'e' il nesso
tra le due... ma questo non vuol' dire che la risposta non ci sia, per
arrivare alle risposte ci vuole un processo di studio, sperimentazione,
correzione degli errori precedenti; insomma, l'applicazione del buon'
vecchio metodo scientifico.
Ovvio che se citi un problema ancora aperto non si ha ancora la risposta
o comunque esistano dei dubbi.
In ogni caso se riesci a risolvere la questione con qualche formula
magica o rito esoterico penso che nessuno scienziato te lo impedira'...
Non voglio prenderti per il culo, ma semplicemente dire che la scienza
di norma non preclude la strada ad "altre vie", tu sei libero di
applicare il metodo che vuoi, pero' poi devi dimostrare che quello che
hai ottenuto sia consistente, realistico, "vero" e per fortuna o
sfortuna, l'unico metodo per dimostrare questo e' quello scientifico ;)
> semplicemente sono paradigmi diversi con cui descrivere aspetti diversi
> della realtà, che si collochino all'interno dello stesso sistema
> metodologico
Appunto *aspetti diversi della realtà*, certe cose sono nel dominio
della scienza, altre di altro...
> la storia della scienza e' pieno di teorie ritenute idiozie
> e poi riscoperte come intuizioni geniali
Nulla che non sia contemplato nel metodo scientifico... La scienza *e'*
un continuo errore, e' un'"approssimazione della realta'" che con
l'avanzare della ricerca riduce sempre di piu' il proprio errore e
descrive sempre meglio la realta'.
> io penso che tutto dipenda dal punto di vista.
> se sono malato e vado a lourdes e guarisco (cosa che spesso accade)
> me ne frego se la scienza non è in grado di dimostrarlo
Ok, nulla in contrario... ma la scienza puo' dimostrarti che
statisticamente se prendi tutta la gente che va a Lourdes e guardi
quanti miracolati ci sono tra tutti quelli, dovresti ridimensionare
molto il tuo concetto di *cosa che spesso accade*... ed applicando lo
stesso calcolo statistico, magari scopriresti che ci sono stati in
percentuale molti piu' miracoli in uno sperduto villaggio del Burkina Faso.
Solo che nessuno ci andrebbe li, quindi ai tour operator conviene farti
credere che Lourdes sia piu' miracoloso.
> bisogna definire l'ambito in cui si vuole ragionare
> se si resta nella scienza bisogna usare il suo metodo e i suoi strumenti
> ma non tutti i fenomeni sono dimostrabili, indagabili e verificabili
> secondo i suoi canoni
> ciò non significa che questi fenomeni non siano reali o siano al di
> fuori della realtà
Appunto! Quindi perche' cercare di spiegarli con la spiegazione meno
realistica e credibile?
> io penso che la fede nella scienza sia una delle principali
> superstizioni
> dell'epoca in cui viviamo
Forse uno dei principali problemi dell'epoca in cui viviamo e' che
esistano ancora persone che credono che per la scienza bisogna avere una
fede ;)
benry