da IL SECOLO XIX
Data 26-08-2008
Discontinuità cercasi in campo urbanistico
ANDREA AGOSTINI
QUELLO TRASCORSO E STATO UN ANNO molto vivace per l'attività dell'amministrazione comunale. Il lodevole tentativo di segnare una svolta con l'amministrazione Pericu si è protratto tra annunci roboanti e frenate imbarazzate, tutta la politicaurbanistica e della mobilità è stata caratterizzata da questa costante. Vi sono diversi nodi che si sono evidenziati: in primis una difficoltà dell'attuale giunta a portare avanti con coerenza e chiarezza un'idea di città diversa. Al di là degli annunci, ben poco è stato fatto in questa direzione e la politica del territorio è stata più un'urbanistica dei tappulli che non un work in progress. Questo è anzitutto dovuto ad una contraddizione di fondo : tra l'idea di città che Renzo Piano e Marta Vincenti vanno raccontando ogni mese nelle loro interviste e quella della macchina comunale c'è un gap tecnico, culturale, giuridico che niente e nessuno sembra poter risolvere.
Gli annunci per Acquasola, Villa Rossi a Pegli, piazza Dante, Uliveto Murato, e le ritirate tanto precipitose quanto incomprensibili ai più sono tutte basate sul medesimo concetto: siamo vincolati dagli impegni presi dalla precedente amministrazione, non abbiamo un soldo per pagare onerosissime penali, faremo il meglio possibile attenuando gli impatti ( tutti devastanti). Ora quei vincoli c'erano ben prima che Marta Vincenzi diventasse sindaco, e quindi delle due l'una: o Marta Vincenzi ha presentato un programma finto e scritto da incompetenti che non hanno saputo valutare questi,
decisivi aspetti oppure fa un bel fascio di tecnici e giuristi cresciuti a pane e Pericu e finalmente porta avanti il suo programma. Lo stesso vale per la mobilità urbana. Il piano di riferimento è quello steso da Merella anni fa e riferirsi a quello, tutto incatenato al sistema Pericu, vuol dire imprigionarsi da soli. Infine la questione della comunicazione. E impensabile che una amministrazione che ha una sindaco che si dichiara ripetutamente di sinistra comunichi l'avvenuto via libera per un cantiere (piazza Merani ) il giorno dopo che questo è stato interessato da un grave incidente con conseguente sequestro del cantiere da parte della magistratura, oppure che si tolleri che il proprietario di un terreno (Uliveto Murato) escluda da un sopralluogo nell'area le controparti che pure erano state invitate dal Comune, o, infine, che il vicesindaco prenda precisi accordi coi cittadini (sullo slittamento dell'inizio lavori a Villa Rosa) e il giorno dopo si scopra che i responsabili tecnici del procedimento avevano già firmato la consegna dei lavori. Ecco, non è solo questione di politica, non è solo questione di etica, è anche questione di stile. Anche a questo decisivo cambiamento chiameremo l'amministrazione alla verifica nei prossimi mesi.
ANDREA AGOSTINI è presidente del circolo Nuova Ecologia di Legambiente