Re: [Hackmeeting] aspetti inaspettati, ma presenti, nell'hac…

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Autor: Elettrico
Data:  
Para: hackmeeting
Assunto: Re: [Hackmeeting] aspetti inaspettati, ma presenti, nell'hacking
vecna scrisse:
>
>> ridurre tutto ad un gioco di gelosie è veramente sciocco.
>
> considerare l'aspetto intimo dell'hacking non e' affatto sciocco, e'
> semplicemente, e tristemente, OFF TOPIC, per questo a te pare sciocco.


no, il punto è che nella mail di analisi c'era *solo* questa.
mettiamo anche che ci esista questa componente, per cui io non sviluppo
codice per l'anonimato perchè il tipo che ne sa mi sta sul cazzo, ma
ridurre (notare che ho messo la parola ridurre, infatti) il tutto
solamente a questo è un'analisi che si basa, appunto, sull'individualismo.
quando codavo sul mio bravo c64 non c'era internet e non condividevo un
cazzo con nessuno se non con le altre 4 persone che vivevano per
spremere il vic-ii e ogni traguardo era una vincita mia contro la
macchina, il raggiungimento di una "felicità" individuale. ma ancora di
più era raccontarlo a chi non era capace e sentirgli dire "fammi vedere
come hai fatto", così come lo era anche apprendere qualcosa da chi aveva
fatto più di me (oh, c'è gente che apriva il bordo dello schermo in
verticale usando il raster e timings della madonna :P).

analizzare la mancanza di curiosità, il blocco della trasmissione del
sapere che è diventata un rito, soprattutto all'hm, piuttosto che una
vera comunicazione di informazioni, discutere del vestito che ci siamo
cuciti addosso e delle litigate che purtroppo abbiamo imparato ad
evitare, cercare di fare hacking sui nostri stessi meccanismi, questi
potrebbero essere punti di partenza per un'analisi, perchè si basano non
sull'individuo, ma sul comportamento collettivo, per cui è pur vero che
ognuno ha le sue spinte individuali, ma partire da quelle vorrebbe dire
avere forti basi di psicoanalisi, partire invece ad analizzare il
vettore risultante di tutte queste spinte vuol dire potersi concedere di
sapere qualcosa di meccanismi sociali, politica e magari statistica...
più abbordabile, no? :)

permettetemi poi una puntata riguardo a necosi e su come vengono
trattati i niubbi: qui il punto non è come si spende il tempo, il punto
è che quando io e altri eravamo niubbi e venivamo insultati (eh,
incredibile, anche noi! :P) facevamo sì discussioni, ci offendevamo, ma
a questo seguiva una crescita. il fatto è che ora se uno arriva e quota
di merda e tu gli dici "porcodio quoti di merda" la risposta non è
incazzarsi ma capire, la risposta nel 90% dei casi e fottersene. certo,
il singolo esempio preso da solo può sembrare stupido, ma non si può far
finta di niente, esiste un approccio collettivo diverso, e non è colpa
di necosi o di xyz, è proprio un costume affermato quello di non voler
fare la "fatica" di entrare in un gruppo, capendone modi, consuetudini,
forza e anche limiti. niente, adesso deve essere tutto plug'n'play: mi
iscrivo, mando una mail piena di idiozie e pretendo d'essere al massimo
leggermente ripreso. non è questione di nonnismo o cazzate simili (per
favore, sembra che siamo il pd che chiama dei fischi "violenza") ma è
una maniera di comunicare e un sistema di consuetudini che esiste e che
va preso, analizzato e capito per quello che è.
in qualsiasi gruppo più o meno eterogeneo togli consuetudini e
meccanismi affermati e il gruppo si distrugge, con buona pace degli
intenti collettivi e individuali.

--

"In principio era il cubo"

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