Repubblica Genova
Violenze a Bolzaneto, l´accelerata dei pm per dribblare il decreto "blocca processi" porta a una clamorosa decisione
Sentenza G8, Tribunale non stop
Il giudice ordina l´apertura "a oltranza" del Palazzo di giustizia
Il presidente del tribunale ha chiesto ai cancellieri di tenersi pronti, stasera i custodi del palazzo di giustizia hanno l´ordine di lasciare aperto. La sentenza per i soprusi e le violenze nel "carcere provvisorio" di Bolzaneto, è questione di ore. Quarantasei imputati tra generali e funzionari di polizia, ufficiali dell´Arma e guardie carcerarie, militari, agenti e medici. Sono accusati di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento penitenziario e della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto complessivamente 76 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione.
Processo G8, vietato chiudere il Palazzaccio
Apertura "no stop" del Tribunale in attesa della sentenza per Bolzaneto
L´accelerata dei pm per evitare il "blocca processi" sfocia nell´attesa "a oltranza" della sentenza nella serata di oggi
MASSIMO CALANDRI
Renato Delucchi, presidente del seconda sezione del tribunale, ha suggerito a cancellieri e segretari di tenersi pronti. Il personale di guardia è stato avvertito: oggi l´ingresso del Palazzo di giustizia resterà eccezionalmente aperto anche dopo le 19. Perché la sentenza è attesa in serata. G8, soprusi e violenze nel "carcere provvisorio" di Bolzaneto: 46 imputati tra generali e funzionari di polizia, ufficiali dell´Arma e guardie carcerarie, militari, agenti e medici. Sono accusati di abuso d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, falso, violazione dell´ordinamento penitenziario e della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto complessivamente 76 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione. E un´assoluzione, quella di Giuseppe Fornasiere. Stamani alle 9.30 il giudice chiuderà l´istruttoria dibattimentale, prendendo atto della formale rinuncia dell´accusa alle repliche. I pubblici ministeri lo avevano anticipato: temendo le nefaste influenze dell´emendamento al decreto sicurezza, inquieti per il pericolo che anche il loro processo si potesse fermare per un anno, hanno preferito stringere i tempi. Basta parole in aula, passiamo alla decisione. Delucchi si congederà, per riunirsi in camera di consiglio con i colleghi a latere. Tutto suggerisce che qualche ora più tardi - diciamo che dal tardo pomeriggio ogni momento è quello buono - gli avvocati del dibattimento saranno convocati per la lettura della sentenza.
In caso di condanna, la sentenza di primo grado sarà penalmente sorpassata dalla prescrizione. Che nel caso dei reati in questione scatta dopo sette anni e mezzo, e cioè il prossimo gennaio. Nessuno farà un giorno di galera, tanto per intenderci. Ma il primo giudizio darà il via libera alle cause civili. In quei giorni del luglio 2001 da Bolzaneto transitarono 252 tra arrestati e fermati. Le vittime accertate sono 209, e tutte hanno chiesto che vengano loro risarciti i danni. Si parla in media di settantamila euro a testa, che fa in tutto circa quindici milioni. Nel corso del dibattimento l´Avvocatura dello Stato non ha solo chiesto "scusa" ai no-global che furono fatti prigionieri durante il G8. Ha annunciato che, essendo venuto meno il "nesso organico" - le forze dell´ordine non si comportarono come tali - , i ministeri di appartenenza non tireranno fuori un centesimo. Ripudiati. Carabinieri, poliziotti, guardie dovranno pagare di tasca propria. In alcuni i casi i legali degli imputati, cui lo Stato non ha naturalmente anticipato le spese, hanno già iniziato le pratiche per pignorare case e stipendi. "Ma i veri colpevoli sono ai vertici dell´amministrazione, sono quelli che dovevano organizzare il G8 e non sono stati in grado di farlo", ha replicato tra gli altri l´avvocato di Alessandro Perugini, l´ex numero 2 della Digos genovese che rischia tre anni e mezzo di reclusione.
"A Bolzaneto fu torura", hanno ribadito i pm nella loro requisitoria. Ma a differenza di tutti gli altri paesi, l´Italia non si è mai adeguata alla Convenzione europea dei diritti dell´Uomo. L´ha sottoscritta nell´89, però il codice penale quel reato non lo ha mai disciplinato. Altrimenti, gli imputati avrebbero rischiato pene molto più pesanti. Gli avvocati delle vittime sono comunque pronti a ricorrere a Strasburgo. I magistrati insistono: "I trattamenti provati come inflitti a Bolzaneto sono stati inumani e degradanti". Torture fisiche e psicologiche che "si sono potute realizzare per il grave comportamento anche omissivo di pubblici ufficiali, o comunque con il loro consenso tacito o espresso". Dita spezzate, pugni, calci, manganellate su persone inermi, bruciature con accendini e mozziconi di sigaretta, bastonate alle piante dei piedi. Teste sbattute contro i muri, taglio dei capelli, i volti spinti nella tazza del water. Insulti, umiliazioni. "Sono stati adottati tutti quei meccanismi che vengono definiti di ‘dominio psicologico´ al fine di abbattere la resistenza dei detenuti e di ridurne la dignità. Tutto ciò è potuto avvenire grazie a quel meccanismo fatto di omissioni, per cui i responsabili non vengono puniti e le vittime terrorizzate hanno paura di denunciare i maltrattamenti subiti. La parola chiave è stata: impunità".
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Carlo
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