Autore: Info Biblioteca di Sarajevo Data: To: Undisclosed-Recipient:; Oggetto: [CSSF] Segnalato: Presentazione DVD Mascarimirì
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Somnia Theatri vi invita a partecipare alla presentazione-festeggiamento dei 10 anni dei Mascarimirì - uno dei primi gruppi di musica popolare che ha portato innovazione e tradimento al tradizionale morso sonoro salentino. In tale occasione si visionerà il DVD inerente il percorso compiuto dal gruppo, con conversazione aperta dei protagonisti di questo processo di trasformazione musicale. Interverranno anche altri importanti musicisti del campo tra curiosità e possibili interventi e domande del pubblico.
Si inizia alle ore 21.00 di giovedì 22 maggio presso la sede di Somnia Theatri a Calimera di Lecce...siete ben accetti a partecipare alla serata.
Ingresso? Libero, come sempre.
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MASCARIMIRI'. 10 ANNI LA STORIA
La Tradinnovazione nella musica salentina
Il panorama delineatosi in questi anni intorno alla riscoperta della tradizione popolare salentina, è il risultato di un percorso tra i testimoni della storia della nostra terra, che si racconta ancora nelle feste dei piccoli paesi salentini e nei grandi festival internazionali. Tra le diverse onde sonore si scoprono le nuove sperimentazioni musicali che hanno origine proprio dalle musiche della nostra tradizione.
L'importanza del confronto musicale con i più grandi interpreti della musica tradizionale è una forza che si avverte nell'evoluzione dei lavori dei Mascarimirì, che partono dal quartiere popolare "Lu Triciu", testimonianza messapica di Muro Leccese, con la Chiesa di S. Marina. Da "Terra de Menzu", progetto musicale nato dall'incontro di Claudio "Cavallo" con Fernando Bevilacqua, insieme a Carlo "Calabrese" De Pascali e il fratello Mino Giagnotti, il cammino continua con i "Mascarimirì".
L'incontro con i gruppi della tradinnovazione mediterranea, tra cui i Dupain, con Sam Karpienia, Manu Théron e il piemontese Sergio Berardo dei Lou Dalfin, segna un momento di crescita e sperimentazione musicale e il passaggio più importante del gruppo che porta così nel Salento il linguaggio della tradinnovazione. Il lungometraggio è un viaggio nel Mediterraneo, partendo dai suoni del Salento, che accolgono i tamburelli di altre tradizioni, sviluppando in un ritmo crescente la rappresentazione, la forza dell'incontro con la propria terra e con le influenze dei paesi che si affacciano sullo stesso mare.
Il film documentario, nato da un'idea di Claudio Cavallo, è cresciuto nel tempo per prendere forma quest'anno, festeggiando i dieci anni musicali del gruppo. La prima parte, più descrittiva e documentaristica, ci lascia importanti testimonianze, tra cui Mario Marsella, con il racconto della guarigione di un uomo tarantolato e del movimento di riscoperta partendo dai primi gruppi di musica popolare nel Salento. La seconda parte è ricca di momenti importanti, di apertura agli altri lavori sulla tradinnovazione, ripercorrendo un viaggio musicale che attraversa la Puglia, con Gianni De Gennaro, incontrando Daniele Sepe e gli E Zezi a Napoli, Sergio Berardo, Sam Karpienia a Marsiglia, per citarne solo alcuni.
Gli interventi di personaggi che hanno lavorato, sperimentando il linguaggio della tradinnovazione, ci aiutano a ripercorrere, insieme a Claudio "Cavallo", i momenti più salienti di questa evoluzione musicale, la stessa che ha portato i Mascarimirì a sviluppare un nuovo modo di interpretare le tradizioni della nostra terra. Ecco perché l'incontro con gli occitani italiani e francesi è stato un momento di ricerca forte, importante, tanto da caratterizzare oggi lo stile musicale portato avanti dal gruppo.
Il film vede l'intervento dei musicisti della nostra terra e del nostro Mediterraneo a cui Cavallo si rivolge per favorire la ricostruzione storica di questo passaggio dalla tradizione alla tradinnovazione. Attraverso la contestualizzazione storica data dall'intervento di Fernando Bevilacqua, del pittore Antonio Chiarello e del cartapestaio Agostino Casciaro, si passa alla voce arcaica di Enza Pagliara, orgoglio della nostra tradizione musicale salentina, a Maurizio "Meta" di Vaste. Non meno importanti gli interventi di Emanuele Licci e di Cosimo Giagnotti, tra le voci più caratteristiche della musica popolare salentina e del virtuoso tamburellista Carlo "Canaglia" de Pascali.
Passando per le mani dell'artigiano di tamburelli Biagio Panico, si va a Molfetta ad incontrare Gianni de Gennaro, ricercatore nel campo della musica medievale, parlando a Napoli con Daniele Sepe, nelle valli occitane con Sergio Berardo e i Lou Seriol.
Il viaggio continua verso Marsiglia e Nizza, dove Cavallo incontra i carismatici Massilia Sound System, i nizzardi Nux Vomica e i D'Aqui Dub. I contributi di questi gruppi sono importanti per far comprendere questo bisogno artistico di andare verso uno stile musicale finalizzato a "risvegliare le coscienze" e riscoprire la tradizione, come sottolinea anche Manu Théron dei Lo Còr de la Plana.
Interessante l'intervista ad Alessi De Lumbria, che racconta il suo primo contatto con le pizziche salentine a Torrepaduli, chiudendo con Sam Karpienia, una tra le voci più interessanti del panorama della musica marsigliese, che "chiude il cerchio" spiegando come si è arrivati alla tradinnovazione, partendo dalla riscoperta delle tradizioni e della lingua dialettale, com'è stato con l'occitano per i marsigliesi e i piemontesi Lou Dalfin.
Il documentario rappresenta per questo una pagina importante della storia del nostro Mediterraneo musicale, di quella terra che ha saputo utilizzare il linguaggio tradizionale per evolvere verso sonorità e musiche vicine al nostro tempo.
Mascarimirì è l'esempio di questo percorso e il film ci fa comprendere quello che oggi il gruppo rappresenta, autentico risultato musicale dato dal lavoro e dal confronto continuo con i personaggi presenti nel film.