bakunin wrote: >> A bomboclat gliel'ho detto io, di questa lista, e a me l'ha detto killer
>> in chat. Molto semplicemente. E' davvero esagerato accusare nessuno di
>> alcunche', tantomeno di "disonesta'" intellettuale.
>
> Alla fine manco serve lo script :)
>
> 2 punti complessi vedo:
>
> 1. Un altro esempio di pubblico e privato che si mescolano.
> Una comunicazione privata... che fluttua fra individui per poi sfociare
> nel pubblico.
Mah, ti sbagli ancora una volta. Qual'e' la comunicazione privata? Ho
appreso dell'esistenza di questa lista in un canale pubblico, dove un
tizio ha fatto un annuncio (proprio a forma di annuncio, non di "oh
cazzo ho sbagliato e dovevo scrivere in query").
>
> 2. Il non rispetto per i processi decisionali del locale: forse spiace
> solo che non si sia voluto dare al locale tutto il tempo di cui aveva
> bisogno per scrivere. Si e' deciso di dare una acelerata che ora,
> dubito, possa rientrare.
>
> Non solo perche' una informazione e' pubblica, la si puo' utilizzare
> snaturandola dal contesto: il rendere pubblico un qualcosa puo' essere
> una forma di onesta' del processo decisionale. Gli step intermedi non
> sono per forza degni di attenzione perche', se lo fosero sempre, allora
> sarebbe necessario probabilmente un altro piano di discussione.
>
> Cmq tutta roba pubblica che deve restare pubblica.
>
Ok, questo l'hai scritto con polygen quindi non so bene cosa rispondere.
Nello specifico della questione, penso di non essere io quello che ha
fatto confusione tra cio' che e' pubblico e cio' che non lo e', inoltre
credo che la lista hackmeeting abbia tutto il diritto di decidere cosa
e' degno di attenzione e cosa no, e infine, prescindendo dalle questioni
organizzative palermitane, ho trovato veramente di cattivo gusto
l'illazione sulla gestione delle informazioni all'interno di A/I.
Il manifesto che hai citato viene preso molto sul serio.