[NuovoLab] Notizie sull`Ing. Dalai Lama ed il suo governo te…

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Autore: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Oggetto: [NuovoLab] Notizie sull`Ing. Dalai Lama ed il suo governo teocratico
I Cinesi hanno liquidato i Tibetani?

E' arrivato alla conclusione disilludente che le prove del genocidio
tibetano per mano dei Cinesi siano state falsificate e ha anche dato
subito le sue dimissioni da direttore della campagne per
l'indipendenza del Tibet(1).
Negli anni sessanta, sotto la direzione del fratello del Dalai Lama,
Gyalo Thondrup, delle testimonianze furono raccolte tra i rifugiati
tibetani in India. French constatò che le cifre dei morti erano state
aggiustate in seguito. Altro esempio, lo stesso scontro armato,
narrato da cinque diversi rifugiati, era stato contato cinque volte.
Nel frattempo, la cifra di 1,2 milioni di uccisi per colpa dei Cinesi
faceva il giro del monde.
French afferma che ciò non poteva essere assolutamente possibile:
tutte le cifre concernevano solo uomini. E non c'erano che 1,5 milioni
di Tibetani maschi, all'epoca. Non ce ne sarebbero quasi più oggi,
dunque. Dopo, la popolazione è aumentata per raggiungere quasi 6
milioni di abitanti attuali, cioè quasi due volte quella del 1954.
Cifre date sia dal Dalai Lama che dalle autorità cinesi, vi è per una
volta un stupefacente accordo.
Degli osservatori internazionali (la Banca mondiale, l'Organizzazione
mondiale del sanità) si allineano a tali cifre. Non impedisce oggi,
ancora, che il Dalai Lama continui a pretendere che 1,2 milioni di
Tibetani siano morti a causa dei Cinesi.

Il dalai lama è una sorta di papa del buddismo mondiale?

Qui, conviene relativizzare le cose. Il 6% della popolazione mondiale
è buddista. E' poco. Inoltre, il dalai lama non è per nulla il
rappresentante del buddismo zen (Giappone), né del buddismo dell'Asia
del Sud-Est (Thailandia), né tanto meno del buddismo cinese. Il
buddismo tibetano rappresenta solo 1/60.mo di questo 6%. E, infine,
esistono in Tibet quattro scuole separate. Il Dalai Lama appartiene a
una di esse: la «gelugpa» (i berretti gialli). In breve, un papa
seguito assai poco dai fedeli religiosi, ma molto dagli adepti
politici…

Chi sono i suoi sponsor?

Dal 1959 al 1972:
- 180.000 dollari all'anno per lui personalmente, su assegni intestati
alla CIA (documenti consegnati dal governo USA; il dalai lama ha
negato la cosa fino al 1980)
- 1,7 milioni di dollari all'anno per l'attuazione della sua rete
internazionale.
In seguito lo stesso ammontare è stato versato tramite la dotazione
del NED, una organizzazione non governativa USA il cui budget è
alimentato dal Congresso. Il Dalai Lama dice che i suoi due fratelli
gestiscono «gli affari». I suoi due fratelli, Thubten Norbu (un lama
di rango superiore) e Gyalo Thondrup erano stati arruolati dalla CIA
dal 1951, il primo per raccogliere fondi e dirigere la propaganda e il
secondo per organizzare la resistenza armata.

La bomba atomica indiana: il Buddha sorride

Fin dall'inizio, cioè da quando è divenuto manifesto che la
rivoluzione cinese avrebbe avuto successo nel 1949, gli USA hanno
tentato di convincere il dalai lama a esiliarsi. Misero soldi,
logistica e la loro propagande a sua disposizione. Ma il dalai lama e
il suo governo volevano che gli USA inviassero un esercito sul posto,
come avevano fatto in Corea e trovarono dunque la proposta americana
assai debole. (Modern War Studies, Kansas University, USA, 2002). Nel
1959, gli USA giunsero, quanto meno, a convincere il dalai lama ad
abbandonare il Tibet, ma bisognava ancora convincere l'India ad
accordargli l'asilo. Eisenhower propose uno «scambio» a Nehru: l'India
accettava il dalai lama sul suo territorio e gli USA concedevano a 400
ingegneri indiani una borsa di studio affinché si addestrassero al la
«tecnologia nucleare» negli USA. Lo scambio fu accettato(2). Nel 1974,
la prima bombe A indiana fu apostrofata con il soprannome cinico di...
«Buddha sorridente»(3).

1 «Tibet, Tibet», P. French, Albin Michel, 2005.
2 Il maggiore statunitense William Corson, responsabile dei negoziatio
dell'epoca, Press Trust of India, 10/8/1999.
3 Raj Ramanna, ex direttore del programma nucleare dell'India,
10/10/1997, Press Trust of India.

http://tibet.blogattivo.com/Tibet-b1/La-Cia-ed-il-Dalai-Lama-b1-p7.htm

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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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(Groucho Marx)
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(Piergiorgio Bellocchio)
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