Autore: Edoardo Magnone Data: To: Mailing list del Forum sociale di Genova Oggetto: [NuovoLab] Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la
Fiera del Libro di Torino
Revocate adesso la decisione di dedicare a Israele la Fiera del Libro di Torino
Appello
Per aderire a questo appello scrivere a: fieralibera@???
Con questo appello torniamo a chiedere alla direzione della Fiera del
Libro di Torino di revocare la decisione di avere come ospite d'onore
lo Stato d'Israele per l'edizione 2008. Gli chiediamo di farlo ora e
di dedicare questa edizione della Fiera del Libro alla pace cioè ad un
"paese morale" coniugabile e comprensibile in molte lingue: salaam,
shalom, peace, paix, frieden, mir, paz.
1. Chiediamo di revocare una decisione sbagliata ed inopportuna
fortemente condizionata dalla volontà delle autorità israeliane di
celebrare in un importante evento culturale in Italia un atto
esplicitamente politico come la celebrazione dei sessanta anni della
nascita dello Stato di Israele.
Occultare la Palestina e il dramma del popolo palestinese –
indissolubilmente connessi alle scelte concrete di Israele – è stata
una forzatura che non poteva passare sotto silenzio, né in Italia nè
altrove. Tanto più alla luce della mattanza scatenata dalle forze
armate israeliane contro la popolazione palestinese di Gaza
2. A nessuno è sfuggita la dimensione politica e per molti aspetti
strumentale della decisione di dedicare a Israele l'edizione 2008
della Fiera del Libro.
Questa dimensione tutta politica, non può essere occultata dal
tentativo di disegnare la contestazione e il dissenso dalla scelta
della direzione della Fiera del Libro di Torino come una operazione
tesa ad imbavagliare la cultura o di mettere a tacere la letteratura
ebraica ed israeliana. Nulla di più falso. Al contrario riteniamo che
proprio il tentativo di utilizzare la cultura come forma di
legittimazione della politica di uno Stato sia un'offesa verso il
buonsenso dell'opinione pubblica, una strumentalizzazione della
libertà di espressione e del ruolo degli scrittori.
Allo stesso modo riteniamo maldestro e fallace il tentativo di lasciar
credere che la campagna di contestazione della Fiera del Libro di
Torino sia partita dalle capitali dei paesi arabi e islamici e non da
una spinta dal basso della società civile italiana. E' accaduto
esattamente il contrario sia sul piano cronologico che politico. E'
stato solo dopo che associazioni e comitati impegnati nella
solidarietà con il popolo palestinese hanno contestato la decisione di
dedicare a Israele la Fiera del Libro che il dibattito e l'allarme
hanno raggiunto la sponda sud del Mediterraneo. Solo in seguito alle
denunce delle associazioni sono venute crescendo proteste e proposte
di boicottaggio anche tra gli scrittori e le istituzioni del mondo
arabo-islamico. Affermare il contrario è una falsità che non aiuta la
discussione né la soluzione.
3. Gli echi e i contraccolpi di questa iniziativa di contestazione in
Italia sono stati talmente forti e argomentati che scrittori e
intellettuali arabi, israeliani e arabi-israeliani hanno deciso di non
partecipare ad un evento che celebra i sessanta anni della nascita di
uno Stato nato sulle spalle della popolazione palestinese e che
definisce questo anniversario come Nakba (la catastrofe).
E' ormai evidente che sono molti ad aver compreso che così come è
stata concepita e costruita la Fiera del Libro di Torino di
quest'anno, l'ha trasformata in un evento scivoloso e
strumentalizzabile, decidendo di conseguenza, pubblicamente o meno, di
tenersene alla larga.
Ciò dimostra che l'operazione fin qui tentata è fallita e che la
direzione della Fiera del Libro ha un'ultima possibilità di evitare
tensioni, polemiche e strumentalizzazioni che condizioneranno
pesantemente un evento culturale come quello di maggio a Torino.
C'è solo una decisione da prendere e noi torniamo a chiedere con
questo appello che venga presa adesso: revocare la decisione di
dedicare a Israele la Fiera del Libro e dedicare l'edizione di
quest'anno alla pace. E' l'unica scelta che può restituire contenuto e
dignità alla Fiera del Libro e forse riparare ad alcuni dei danni
fatti nelle relazioni culturali tra l'Italia e il resto delle società
del Mediterraneo e allo spirito libero e critico del confronto tra le
culture.
Primi firmatari:
Gianni Vattimo (università di Torino)
Angelo Baracca (università di Firenze)
Giulietto Chiesa (giornalista ed europarlamentare)
Giorgio Forti (ECO, rete ebrei contro l'occupazione)
Wasim Dahmash (università di Cagliari)
Danilo Zolo (università di Firenze)
Edoardo Magnone (università di Tokio)
Giorgio Cremaschi (sindacalista Fiom)
Antonello Petrillo (università di Napoli "O .Benincasa")
Domenico Losurdo (università di Urbino)
Luciano Vasapollo (università di Roma "La Sapienza")
Nella Ginatempo (università di Messina)
Guglielmo Carchedi (universita' di Amsterdam)
Antonio Di Stasi (università Politecnica delle Marche)
Rita Martufi (ricercatrice Cestes-Proteo)
Andrea Martocchia, ricercatore Istituto Nazionale di Astrofisica
Annamaria Crescimanni (università. La Sapienza, Roma)
Mauro Cristaldi (università. La Sapienza, Roma)
Nino Pagliccia (universita della British Columbia, Canada)
Marco Rizzo (europarlamentare)
Salvatore Cannavò (deputato uscente)
Fosco Giannini (senatore uscente)
James Petras (Università di New York e di Halifax, USA/Canada)
Joaquim Arriola (università di Pamplona, Spagna)
Ricardo Antunes (università di Campinas, Brasile)
James Cockcroft (università di Montreal, Canada)
Josè Alberto Jaula Botet (università di Pinar del Rio, Cuba)
Alvaro Bianchi (università di Campinas, Brasile)
Honorato Tessier Fuentes (università di Coahuila, Messico)
Carolus Wimmer (parlamentare, Venezuela)
Manuel Mera (Fondazione per lo Studio Sociale e Sindacale, Galizia, Spagna)
Mauricio Nunez (Centro Studi Martiano, Cuba)
Henrike Galarza, (Universidad Pública de Navarra, Paesi Baschi)
Francisco Dominguez (università. Middlesex, Londra)
Francisco Torrealba (parlamentare Venezuela)
Alberto Munguira Elizondo, (università pubblica della Navarra, Paesi Baschi)
Gloria Martínez González (Università Nazionale Autonoma di Città del Messico)
Alejandro Valle (Università Nazionale Autonoma di Città del Messico)
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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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"L'intelligenza militare è una contraddizione in termini"
(Groucho Marx)
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"Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perche' saranno giustiziati"
(Piergiorgio Bellocchio)
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