[NuovoLab] Vicenza, il sindaco saluta sgomberando i no base

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Author: ugo
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Subject: [NuovoLab] Vicenza, il sindaco saluta sgomberando i no base
L'ultimo atto della giunta è l'ordinanza di demolizione del presidio permanente
contro il Dal Molin. Così la destra apre la campagna elettorale nella città e
Hullweck si candida alla Camera con Forza Italia. E i no war pensano a una loro
lista
Orsola Casagrande
Vicenza
L'ultimo atto della giunta guidata da Enrico Hullweck è stata l'ordinanza di
sgombero e demolizione del presidio permanente contro il raddoppio della base
Usa di Vicenza. Il sindaco vicentino, dimissionario per poter correre alle
politiche con Forza Italia, ha lasciato il posto al suo vice e prima di
andarsene ha promesso che avrebbe messo fine al presidio no Dal Molin. Detto,
fatto. Nella sua ultima riunione la giunta ha seguito le istruzioni del primo
cittadino dimissionario e ha emesso l'ordinanza di sgombero nei confronti di
chi da oltre un anno turba i sogni dell'amministrazione. Il presidio no Dal
Molin, cioè «la nuova piazza di Vicenza», come è stato definito il luogo dove
si pratica la resistenza alla costruzione della nuova base americana. Una base
che renderebbe Vicenza ancora più strategica per gli Usa, visto che al Dal
Molin verrebbe dislocata la 173 brigata aerotrasportata attualmente in
Germania.
«La destra vicentina - dicono dal presidio - ha aperto la campagna elettorale
nel modo che più le si addice. Puntando l'indice contro un luogo di democrazia
e partecipazione che, in questi mesi, è diventato la casa di quanti vogliono
difendere Vicenza dalla militarizzazione e dalla devastazione ambientale». Per
il presidio si tratta di «un atto sciocco, perché tutti sanno che il presidio
permanente non sarà demolito né spostato di un millimetro fino a quando il
movimento che lo ha eletto a simbolo non avrà raggiunto il proprio obiettivo:
quello di impedire la realizzazione della nuova base militare statunitense».
Sabato scorso intanto la prima giornata di raccolta firme organizzata dai
cittadini del presidio in solidarietà con gli indagati per l'occupazione della
prefettura, ha dimostrato ancora una volta quanto la popolazione sia contraria
alla nuova base che gli americani vorrebbero costruire a Vicenza. Sotto la
scritta «se il reato è sognare un mondo migliore e difendere la nostra città,
anch'io sono colpevole» sono state raccolte ben 6178 firme. «Un risultato di
sei volte superiore al nostro obiettivo - dice raggiante Marco Palma del
presidio - che dimostra quanto questo movimento sia radicato tra la
cittadinanza». La giornata di banchetti era stata denominata «operazione mille
firme». «Mille firme - dice Palma - ci sembravano un obiettivo raggiungibile,
invece Vicenza ci ha sorpreso ancora una volta con la sua disponibilità».
La petizione era stata decisa dopo la notizia degli avvisi di garanzia per i
manifestanti che avevano occupato la prefettura. «Anche se non ero presente a
tutte le iniziative - si legge nel testo - ne condivido i fini e le pratiche:
difendere la nostra terra, la nostra città e il futuro dei nostri figli è un
diritto». Si trattava per il presidio di dare una prova di solidarietà alle
donne e agli uomini raggiunti da avvisi di garanzia ma anche «la dimostrazione
della condivisione di un percorso che, nell'ultimo anno, ha visto l'occupazione
della basilica Palladiana, il taglio dei cavidotti funzionali alla nuova base,
la piantumazione di 150 alberi all'interno del Dal Molin e il blocco degli
ingressi dell'aeroporto per impedire il proseguimento delle bonifiche
propedeutiche all'apertura dei cantieri».
Questa sera al presidio permanente ci sarà l'assemblea dei cittadini. Si
parlerà anche delle prossime elezioni comunali. Il popolo No Dal Molin infatti
non ha ancora deciso che posizione tenere rispetto alle amministrative. Ci sono
quelli che pensano a una lista No Dal Molin e quelli che preferiscono
appoggiare quei candidati che si sono schierati fin dall'inizio contro la
costruzione della nuova base. Sarà come sempre una decisione collettiva a
decidere il da farsi. Il sindaco Hullweck ha lasciato dopo due mandati
consecutivi la poltrona di primo cittadino. Il comune fino alle elezioni sarà
in mano a un commissario straordinario, il cui primo compito sarà quello di
approvare il bilancio di previsione 2008. La delibera più importante dell'anno,
sulla quale l'ormai ex consiglio comunale non è riuscito a esprimersi,
paralizzato tra le altre cose dalla spinosa questione della riforma delle
circoscrizioni.

da il manifesto del 27/02/08








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Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal
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Ugo Beiso